L’inverno è iniziato come previsto all’insegna del tempo mite. Mentre su alcune fasce prealpine cadeva una neve umida o mista a pioggia, strati freddi in pianura hanno mantenuto un effimero inverno con molta neve su diverse località.
Avevamo parlato del ritorno dell’anticiclone termico russo-siberiano, cosa che ora appare del tutto fuori luogo. Vediamo quindi esattamente quali sono le modifiche da apportare alla tendenza.
6-9 dicembre 2005
Un complicato meccanismo di depressioni domina l’Europa centro-orientale. Un paio di minimi depressionari interessano l’Italia centrale, il 7 ed il 9. Sulla Scandinavia intanto si crea un instabile asse anticiclonico tra l’alta atlantica e quella polare-siberiana. Da qui l’aria viene veicolata fino alle depressioni ubicate sulla nostra penisola, decretando una moderata diminuzione delle temperature. Il tempo perturbato sembra interessare soprattutto l’Italia centrale.
Il contributo continentale, rispetto a quanto previsto una settimana fa, appare ora molto più limitato, con l’asse anticiclonico molto più a Nord di quanto inizialmente lasciato intendere.
10-14 dicembre 2005
Nessun anticiclone russo-siberiano! Torna il mite anticiclone delle Azzorre, con una vampata di relativa mitezza su tutta l’Europa occidentale (Penisola Iberica in primis), grazie al contributo sub-tropicale.
Ma, attenzione, l’Italia si trova ad est di tale struttura! Inoltre l’anticiclone si allunga sulle Alpi verso oriente, richiamando venti continentali dall’est europeo. Abbiamo così un’Italia quasi capovolta: al Sud Italia e sull’Adriatico temperature piuttosto rigide, invernali, con possibili depressioni; al Nord Italia tempo più stabile, con venti orientali o nordorientali, e temperature prossime alla media o leggermente al di sopra – a meno di inversioni termiche.
Gran freddo sui Balcani.
14-16 dicembre 2005
L’anticiclone sub-tropicale si espande verso NordOvest, diventa atlantico e allo stesso tempo estende una fascia di collegamento, ancora una volta, verso l’Europa orientale. Un comportamento questo tipicamente invernale. Questa volta il baricentro dell’anticiclone è a Nord delle Alpi, così venti freddi orientali invadono anche il Nord Italia, con temperature qui in netta diminuzione, anche di 7-8°C rispetto al periodo precedente. Possibile tempo instabile sul Mediterraneo. Se confermato, appare oggi un rapido episodio.
17-20 dicembre 2005
Curiosa la tendenza a lungo termine, che vede resuscitare lo spettro del vortice polare sull’Italia. Tornano gli scambi in meridiano, come nel precedente inverno. L’anticiclone delle Azzorre, in Atlantico, si spinge verso il polo. Sull’Europa Centrale cedono le strutture anticicloniche e proprio in corrispondenza dell’Italia si gettano fresche correnti da Nord-Ovest. Possibile instabilità sul Mediterraneo, dove le temperature restano stazionarie, prevalentemente in media o al di sotto. Al Nord Italia i venti di maestrale dovrebbero subire l’effetto föhn, e riportare le temperature su valori gradevoli, con tempo prevalentemente asciutto. Da confermare.
Riepilogo
Dopo aver assistito, ed ancora assisteremo nei prossimi giorni, ad un tipo di tempo che per la configurazione è tipicamente invernale, pare ritornare a lungo termine una configurazione più propriamente autunnale/primaverile, in cui spiccano il vortice polare e l’anticiclone delle Azzorre. Sì, questo inverno dice che si cambia ancora, ma nei limiti precisi che ha ormai evidenziato. Limiti che contrappongono al consueto gioco degli scambi in meridiano un baricentro degli anticicloni più elevato di latitudine rispetto all’anno scorso: fattore che rende facile l’immissione di venti continentali in Italia. Nessuna anomalia da evidenziare.