Antefatto di questo articolo, trova origini in un editoriale già di qualche giorno fa. Allora preesistevano delle deboli condizioni atmosferiche, proiettate attraverso il determinismo, che facevano presagire ad una “frustata invernale” ubicabile durante e dopo la seconda parte del corrente mese.
Ora, ritorniamo nuovamente a discutere, con maggiori supporti, circa la tendenza sopra indicata.
Abbiamo certamente giocato con il titolo: “Il Generale Primavera”, per indicare, ora come mai, compreso tutto lo scorso inverso, vi sia (si prospetti) un netto cambiamento della situazione (distribuzione barica) sul comparto del nostro Continente.
Tale evoluzione ora, come mai, viene ben rappresentata dalle ENS di molti modelli che indicano, una seconda parte del corrente mese, come “forse” e per assurdo la più “movimentata” (per il momento possiamo parlare solo di valori termici in netto decremento) di un “triste inverno” ormai consumato nel nulla.
Partendo dalla stesura “media” dei due principali modelli, GFS ed ECMWF, si inizia ad intravedere una chiara “volontà” dell’anticiclone Atlantico (alias Azzorre) nel volersi collocare e disporsi nella sua sede più naturale ed iniziare, mi riferisco sempre per le date sopra citate, ad erigersi a mo’ di “baluardo” nei confronti dell’ingerenza delle correnti oceaniche e miti.
Si verrebbe, quindi, il condizionale vista la distanza temporale è obbligatorio, a scavare una profonda saccatura fredda del Vortice Polare in direzione del Mediterraneo centro orientale, con non trascurabili effetti termici, chiaramente in controtendenza a quelli passati, accompagnati da fredde correnti polari/artico.
Se ciò accadrà, in parte non me lo auguro, probabilmente, e fuori ogni logica atmosferica, assisteremmo ad una fase di “inverno rovesciato”, con tutte le deleterie conseguenze del caso, considerando “la prematura” fioritura della stagione primaverile.
Al momento tale stesura previsionale, per non gettare allarmismi inutili, è solo affidata alla numerica, ma molto affollata, stesura delle proiezioni numeriche, che concordano 5/2 su questo tipo di evoluzione.
Forse i “giardini di marzo” si tingeranno di “algidi colori”?
In futuri editoriali, in ogni caso, torneremo ad analizzare tale situazione, smentirla o addirittura confermarla clamorosamente.