Dopo la neve a Lisbona di domenica, nella notte seguente i cieli sereni nel centro-nord del Portogallo hanno permesso un discreto irraggiamento, con -1,0°C raggiunti a Oporto. Tempo più perturbato nel sud, dove a Faro e Sagres ha piovuto leggermente con temperatura 4°-5°C e le colline della provincia dell’Algarve si sono imbiancate. Intanto in Spagna Albacete e piombata a quasi -16°C e Salamanca a -10,0°C.
Gran freddo in Turchia lunedì 30 gennaio. Nella parte est, una minima di -30,1°C è stata registrata a Erzurum, dove la media delle minime di gennaio è -15°C. A ovest, Eskisehir è scesa a -26,0°C, valore inferiore alla media di ben 22°C. Gelida anche la capitale Ankara, con minima di -19,7°C (massima appena superiore a -10°C).
Gran gelo, anche rispetto ai freddi standard di gennaio, nel sud della Russia centrale tra domenica e lunedì scorsi. Lunedì mattina molti i valori minimi inferiori di 22°-24°C rispetto alle medie stagionali nella regione. Alcune delle stazioni più fredde: Dzerzhinskoye -50°C, Boguchany -50°C, Yeniseysk -49°C, Losinoborskaya -49°C.
Domenica 29 gennaio una forte ondata di caldo ha “arrostito” gran parte dell’Argentina settentrionale. Molte le località dove si sono superati i 38°C. Guida il gruppo La Rioja, con 41°C, seguita da Catamarca con 40°C. Si tratta di valori circa 7°C più elevati rispetto a quelli medi del periodo.
Temperature finalmente alte in Nuova Zelanda dove l’estate ha faticato ad affermarsi, come spesso accaduto negli ultimi anni, caratterizzati da stagione calda particolarmente fresca e bagnata, stile irlandese. Gli estremi di domenica 29 gennaio sono stati 21°/27°C ad Auckland (la minima più alta degli ultimi 25 anni e 22°C, il record assoluto di caldo è 34°C). Wellington ha fatto registrare 26°C (record di caldo assoluto 31°C). Anche i 30°C sono finalmente arrivati, essendo stati raggiunti a Queenstown.
Il ciclone tropicale Jim si muove nelle acque del Pacifico Meridionale, nei pressi della Nuova Caledonia e delle isole Loyalty. Lunedì, Jim era accompagnato da venti sostenuti a 85 miglia orarie, che soffiavano intorno ad un centro situato 275 miglia a nordovest di Nomea, in Nuova Caledonia. Jim si muoveva verso sudest a 21 miglia orarie e secondo le previsioni doveva mantenere la stessa traiettoria, indebolendosi, per almeno 24-48 ore, transitando così a est della Nuova Caledonia, ma molto vicino alle isole Loyalty nella notte tra lunedì e martedì, prima di tornare in mare aperto. Martedì alle 12 GMT infatti, Jim, dopo essere transitato poche ore prima appena a nord delle isole Loyalty, si trovava centrato in mare, a 22,9°S 170,5°E, ormai declassato a “tropical storm”.