Una triade di pozzi barici costella i cieli atlantici. Il vortice depressionario, che oggi risiede sopra la Scozia, ha raggiunto il valore di 974 hPa. Accanto ad esso le falle a 1008 hPa e 986 hPa hanno il compito di supportare la vivace discesa frontale verso le latitudini inferiori.
Questa avanzata ciclonica comporta il relativo assottigliamento ed abbassamento latitudinale della debole fascia altopressionaria azzorriana che, forte del suo picco barico a 1029 hPa, riesce a proteggere anche oggi le Regioni meridionali europee. Il suo migrare verso le coste nordafricane causa anche lo spostamento verso est della perturbazione tunisina che ha turbato le nostre Regioni meridionali nella giornata di ieri.
L’alta pressione russa continua nella sua imperterrita opposizione agli attacchi ciclonici atlantici. I suoi 1040 hPa sono una montagna troppo alta da scalare per la depressione atlantica.
I venti deboli, o quasi assenti, sopra la nostra Penisola determinano una odierna stasi meteorologica.
La struttura ciclonica scozzese è ancora campeggiante sui cieli nord-atlantici. L’occlusione che circonda questi territori provoca piogge costanti.
La zona che subisce maggiormente l’influenza degli aspri conflitti atmosferici è il Canale delle Manica. Il maltempo è diffuso sia sui settori che si trovano alle spalle del fronte freddo, ovvero in Gran Bretagna, in cui il vento si mantiene forte e rafficoso provocando rovesci temporaleschi; sia al centro del fronte stesso, ovvero in Francia, Benelux, Danimarca e Germania centrale. Qui la pressione sale bruscamente e le temperature tendono ad abbassarsi. La nuvolosità è composta principalmente da cumuli e stratocumuli determinati rovesci e temporali.
Sulle regioni di nord-occidentali italiane arrivano leggeri disturbi di aria umida proveniente dalla Francia.