Dopo aver trascorso una prima larga parte di gennaio nel quasi totale anonimato, la terza decade del mese appena trascorso ha riproposto quella tipica vivacità invernale che si auspicava potesse aprire una nuova fase felice di questa stagione che era partita davvero a tutto gas, forse troppo! Le prospettive di una possente ripresa invernale stanno però nuovamente naufragando, e stavolta in maniera pesante, di fronte alla ritrovata potenza degli anticicloni.
Riepiloghiamo dunque quel che è stato di fine mese, con le anomalie termiche riferite alla scorsa settimana: non è stato un evento freddo così eclatante e per nulla paragonabile a quanto successo nel mese di dicembre. Tuttavia, per gran parte dell’Europa (ad esclusione delle zone centro-settentrionali scandinave e della Turchia) hanno decisamente prevalso temperature sottomedia con scarti dalla norma tra gli 1 ed i 5 gradi, specie su gran parte dei settori balcanico-danubiani.
A parte il ritorno del freddo, si è visto poco altro sul Continente: le precipitazioni sono state scarse, come peraltro capita in maniera abbastanza usuale in corrispondenza delle avvezioni artiche, ancor più quando accompagnate da una progressiva rimonta anticiclonica che mantiene il freddo nei bassi strati, annullando i contrasti termici ed i moti verticali nell’atmosfera. Le maggiori precipitazioni hanno riguardato sul finire della settimana il Mediterraneo e soprattutto i settori compresi fra il Sud Italia e l’Egeo, per via di un’area ciclonica che ha preso vigore sviluppandosi tra il Basso Mediterraneo ed il Nord Africa.