L’attività depressionaria atlantica è tornata nel pieno delle sue forze, con una vasta perturbazione che si sta rapidamente proponendo sull’Europa Occidentale, diretta in parte anche verso il Mar Mediterraneo e la Penisola Italiana.
Quest’enorme ammasso nuvoloso si lega ad una profondissima area di Bassa Pressione, attualmente centrata in prossimità delle Isole Britanniche. Il rilevantissimo gradiente barico ha dato luogo ad un’intensa tempesta di venti (denominata “Johanna”), con disagi tutto sommato alleviati, anche grazie alle numerose allerte lanciate negli ultimi giorni dal Servizio Meteorologico britannico.
In queste ore la tempesta sta raggiungendo la massima intensità su alcune aree inglesi e scozzesi (previste raffiche di vento oltre i 120 km/h), con il perno della depressione sulle coste dell’Inghilterra Occidentale, ove si sono misurati circa 995 hPa. Venti violenti stanno colpendo anche le coste francesi affacciate al Canale della Manica, mentre la parte più intensa del fronte è entrata nel cuore della Francia.
L’Italia non è certo alle prese con venti di simile intensità, seppure la ragnatela di fitte isobare si vada accentuando anche sui nostri mari occidentali, con un rinforzo generale dei venti atteso nelle prossime ore, in concomitanza di un ulteriore calo barico.
La penetrazione delle correnti oceaniche, fin sulle nostre latitudini mediterranee, è stata in parte consentita dal lungo dominio depressionario a carattere freddo avvenuto nella scorsa settimana. Tale lacuna barica è stata così facilmente agganciata dalla progressione delle correnti atlantiche, che hanno così avuto vita più facile.
Ancor prima del transito perturbato principale, previsto per le prime ore di domattina, sul nostro Paese le condizioni meteo sono piuttosto incerte per il passaggio di impulsi instabili di natura oceanica, inseriti all’interno del transito di una prima moderata ondulazione a carattere ciclonico, che fin dalla giornata di ieri ha fatto sentire i propri effetti.
Le regioni settentrionali e le coste occidentali tirreniche sono le aree più direttamente esposte a tale circolazione umida ed instabile: al Nord le precipitazioni più importanti e costanti stanno interessando la fascia prealpina centro-occidentale e la Liguria. L’intensificazione delle correnti sud-occidentali, di stampo pre-frontale, porteranno ad un’accentuazione serale dei fenomeni verso est, specie sul Friuli.
Rovesci e temporali colpiscono a macchia di leopardo anche i versanti tirrenici, dalla Toscana alla Campania. Si tratta di fenomeni collegati ad una linea instabile presente sul Tirreno Centrale, che nelle prime ore mattutine aveva interessato la Sardegna.
L’Isola e le regioni del Nord-Ovest risultano al momento già coinvolte dalle propaggini nuvolose più avanzate legate alla vasta perturbazione, la cui parte più intensa si trova fra la Francia e la Penisola Iberica.
L’ingresso sul cuore della nostra Penisola produrrà la genesi di un minimo secondario orografico, sottovento alle Alpi, sul Mar Ligure nel corso delle primissime ore di domani. La parte fredda principale del fronte scorrerà lungo le coste tirreniche, mentre le regioni settentrionali non tarderanno ad essere liberate, nel corso della prima parte della giornata di domani, grazie anche al sopraggiungere di correnti di foehn dalla barriera alpina.
Il minimo barico secondario e la perturbazione associata scorreranno piuttosto rapidamente lungo lo Stivale, tanto che già nella giornata di mercoledì gran parte del Paese tornerà sotto un moderato influsso anticiclonico, di matrice oceanica sub-tropicale.
Il flusso atlantico sarà costretto a scorrere a latitudini appena più elevate, quel tanto sufficiente per impedire il transito di fronti significativi lungo le nostre regioni, ove non mancheranno comunque modeste infiltrazioni umide di scarso rilievo che non favoriranno giornate particolarmente soleggiate ovunque, seppure in un contesto termico ben più mite di quello attuale.