Ancora instabilità in Italia. La nuvolosità è ancora diffusa, ma le schiarite sono sempre più numerose. Le maggiori precipitazioni si concentrano sui versanti orientali, soprattutto quelli alpini, segnando nuovamente le Regioni settentrionali.
In Europa
Una lunga lingua nuvolosa in direzione meridiana riempie l’immagine odierna. Essa segna pesantemente i territori orientali tedeschi sino a distendersi sull’Austria ed Italia orientale. Queste sono le nuvole, con associate cospicue precipitazioni, che appartengono alla ficcante infiltrazione fredda artica dei giorni scorsi.
La vivace circolazione atmosferica in quota riesce a trasportare, anche se lentamente, questa perturbazione verso i territori del Patto di Varsavia. Qui, ormai da molti giorni, regna incontrastata una robusta area altopressionaria capace, non solo di elevare le temperature, ma anche di contrastare possentemente gli attacchi ciclonici centro-nord europei. Sarà interessante seguire l’esito di questo appassionante scontro.
Sui Balcani, anch’essi adombrati da fitte nubi, è giunta la perturbazione iberica che tanto ha stazionato sul nostro Paese. Gli ultimi strascichi di questo suo lento spostamento si risentono ancora sulle coste adriatiche. Picchi cumulonembici spiccano da questa struttura ciclonica colpendo le aree settentrionali elleniche.
L’alta pressione azzorriana prende il sopravvento sui territori che si bagnano nell’Atlantico. Francia e Gran Bretagna beneficiano di questa sua risalita. Sul Mediterraneo è in corso una timida, ma efficace, risposta anticiclonica nordafricana che riesce a liberare gran parte dei cieli delle nostre Isole maggiori.
In Italia
Le Regioni settentrionali sono segnate da una profonda spaccatura temporalesca direzionata da nordest a sudovest. Le maggiori precipitazioni si concentrano sui versanti alpini e prealpini orientali.
Al centro c’è spazio per ampie schiarite. I versanti adriatici risentono parzialmente della lunga scia ciclonica iberica.
Rasserenamenti anche sulle Regioni meridionali. Qualche piccolo addensamento sulle aree centrali appenniniche calabresi causa qualche temporale sparso.