La città di Perpignano, che si trova nella Francia meridionale, presso il confine con la Spagna, a pochi chilometri dalla costa sul Golfo del Leone, ha avuto 24 ore di tempo insolitamente perturbato fra le 6 di venerdì 16 aprile e la stessa ora di sabato 17. Una pioggia forte e persistente ha scaricato sulla città 130 mm in questo periodo, di cui 102 dalle 6 alle 18 di venerdì (nello stesso intervallo di tempo forti piogge anche nella vicina città spagnola di Gerona, di poco più meridionale, che ha ricevuto 55 mm) e 28 fra le 18 di venerdì e le 6 di sabato. Il quantitativo di pioggia caduto è pari a oltre due volte e mezza la media pluviometrica di aprile, che è di 48 mm.
La persistenza del maltempo è stata dovuta alla presenza di una bassa pressione che aveva alle 12 di venerdì il minimo nel Mediterraneo Occidentale, precisamente a metà strada tra Minorca e le Bocche di Bonifacio. Il sistema nuvoloso che ruotava intorno a questa depressione era molto esteso (e interessava infatti anche quasi tutta l’Italia), ma sulla fascia subcostiera compresa tra le Bocche di Carcassonne e Barcellona, in cui si trovano sia Perpignano che Gerona, le precipitazioni sono state esaltate dall’effetto stau. Le correnti sulla regione, per effetto della posizione del minimo, provenivano infatti da est, impattando così contro i primi rilievi pirenaici alle spalle delle due città citate.
Nella stessa giornata di venerdì 16 aprile Perpignano ha avuto una temperatura massima di soli 12°C e Gerona di 11°C, valori dovuti soprattuto alla spessa copertura nuvolosa e all’intensità delle precipitazioni che hanno rovesciato nei bassi strati l’aria più fredda delle quote superiori. Tutto il sud della Francia comunque, appunto per lo scarso o nullo soleggiamento, ha sperimentato massime piuttosto basse.
Tutt’altra musica oltre il 46° parallelo, dove i venti al suolo da est/sudest convogliati dalla depressione si sono accompagnati a cielo in prevalenza sereno e a bassa umidità, caratteristiche queste che hanno favorito il raggiungimento di temperature massime quasi ovunque superiori a 20°C, soprattutto dove ai fattori sopra descritti si è aggiunto l’ulteriore riscaldamento da ricaduta favonica, cioè ai piedi dei rilievi (Foresta Nera, Giura, Vosgi). Si sono raggiunti così 22°C a Strasburgo, 21°C a Digione, Troyes e Reims, 20°C a Nancy. “Solo” 19°C a Parigi e 18° a Tours, più lontane dai rilievi.
I soliti effetti (sole, bassa umidità, favonio) hanno prodotto, sempre il 16 aprile, temperature massime elevate anche nella fossa renana e nel Benelux, alle pendici delle Ardenne, dell’Eifel e dei rilievi renani più settentrionali. Segnaliamo i valori di Friburgo, Karlsruhe e Basilea: 22°, 23° e 21°C rispettivamente. Il grande porto svizzero sul Reno faceva segnalare ancora 18°C alle 20, con il 32% di umidità relativa.