La capitale si trova a 35,7°N e 1204 metri sul livello del mare, a sud dei Monti Elburz (la mole del Damavend sovrasta la città a nordest, dall’alto dei suoi oltre 5000 metri), al limite occidentale del Deserto di Kavir. Sulla città cadono 241 mm/anno di precipitazioni, siamo quindi ai limiti di un clima desertico. Alla lunga estate secca e calda (luglio 29,5°, 8 mm totali da giugno a settembre), fa seguito un autunno con piogge crescenti (ottobre 9 mm, novembre 24) e temperature in rapido calo (ottobre 18,3°), poi un inverno freddo e abbastanza umido (più di 30 mm/mese da dicembre ad aprile, 42 in gennaio, mese più freddo con 3,3°), in cui le nevicate, in genere con accumuli modesti, non sono rare, soprattutto in gennaio e febbraio. Aprile e maggio segnano un forte riscaldamento (15,8° e 21,7°) e il secondo la fine delle piogge (15 mm). La temperatura media annua è 16,6°, le escursioni giornaliere variano da 10°C in inverno a 14°C in estate. Gli estremi “storici” spaziano da -12°C a +42°C.
La fascia climatica 4. è quella del deserto subtropicale, che comincia appena a est/sudest di Teheran. Yazd (31,9°N, 1238 m) riceve solo 47 mm/anno, di cui solo 1 nel periodo giugno-ottobre e 2 in novembre. Unico periodo di piogge abbastanza significative è quello gennaio-aprile, con 36 mm, con massimo in aprile e febbraio (10 mm). Le temperature: gennaio 5,5°, aprile 18,0°, luglio 31,4°, ottobre 19,0°, anno 18,7°.
Situazione simile a Kerman (30,2°N, 1748 m), dove si arriva a 166 mm/anno, di cui 8 tra giugno e ottobre (1 in agosto) e 140 da dicembre ad aprile (34 in gennaio e marzo). Meno caldo che a Yazd per la maggiore altitudine: gennaio 5,5°, aprile 16,2°, luglio 26,9°, ottobre 16,2°, anno 15,8°.
Altra zona a clima desertico subtropicale è quella dello Shatt el Arab e della costa sul Golfo Persico. Seppure molto vicina al mare, la città portuale di Abadan (30,4°N) ha già escursioni da clima continentale, con un’estate feroce: gennaio 12,8°, aprile 24,5°, luglio 35,9°, ottobre 27,0°, anno 25,0°. Piove pochissimo (137 mm/anno) e quel poco quasi tutto in inverno (116 mm da novembre a marzo, 32 in dicembre), mai in estate (0 mm in giugno, luglio, agosto e settembre, 3 in ottobre).
Interessante questa sequenza “infernale” dell’agosto 1998, più caldo del normale ad Abadan (minima/massima/media; dati wunderground.com), con soli 3 valori massimi inferiori a 45° e 2 oltre i 50°, oltre a diverse giornate con temperatura media superiore a 40°: 1 agosto 33,8/48,4/41,1, 2 agosto 34,4/48,0/41,1, 3 agosto 32,2/49,2/39,4, 4 agosto 28,4/46,2/36,9, 5 agosto 29,8/47,4/38,3, 6 agosto 30,0/48,6/40,1, 7 agosto 30,2/47,0/38,8, 8 agosto 29,8/47,2/36,7, 9 agosto 32,4/46,4/38,1, 10 agosto 30,8/48,2/38,3, 11 agosto 28,4/48,8/38,1, 12 agosto 34,4/48,4/41,7, 13 agosto 29,6/49,0/41,0, 14 agosto 30,4/48,0/39,3, 15 agosto 27,4/48,8/40,2, 16 agosto non disponibile, 17 agosto 30,6/45,6/38,4, 18 agosto 29,2/49,6/39,9, 19 agosto 31,2/50,6/39,6, 20 agosto 30,2/50,0/40,2, 21 agosto 31,4/48,8/42,0, 22 agosto 27,6/45,4/35,8, 23 agosto 27,0/45,6/35,9, 24 agosto 26,4/44,6/34,6, 25 agosto 29,0/41,0/34,8, 26 agosto 29,0/43,2/35,7, 27 agosto 31,6/46,6/40,0, 28 agosto 31,4/48,4/39,1, 29 agosto 30,4/47,2/38,5, 30 agosto 32,2/46,8/39,1, 31 agosto 29,0/49,0/38,8.
Il clima a regime pluviometrico “mediterraneo” (estate secca e inverno piovoso) lo troviamo a Khorramabad (33,5°N, circa 1000 m), dove cadono 521 mm/anno, di cui 1 fra giugno e agosto e 4 in settembre. Le piogge iniziano timidamente in ottobre (21 mm), crescono gradualmente fino al picco di gennaio (108 mm), poi diminuiscono (marzo 63 mm, maggio 49), con un rimbalzo in aprile (92 mm), che può essere abbastanza casuale visto che questi dati si riferiscono a soli 10 anni (1961-70). Non è mediterranea l’escursione stagionale di 24°C: gennaio 6,5°, aprile 15,7°, luglio 30,5°, ottobre 20,2°, anno 18,4°. Torna steppico il clima a Shiraz, in posizione simile ma più meridionale (29,5°N, 1486 m), dove cadono 321 mm/anno di piogge, che iniziano solo in novembre (40 mm) e terminano a metà aprile (31 mm in questo mese), con massimo in gennaio (81 mm), mentre la temperatura è leggermente più bassa per la maggiore altitudine (gennaio 6,4°, luglio 28,4°, anno 17,2°).
Infine la zona costiera sullo Stretto di Oman, quella tropicale desertica (6.), dove si trova Jask (26,6°N). Ormai si rimane intorno ai 20° anche nel mese più freddo: gennaio 19,7°, aprile 26,4°, luglio 32,6°, ottobre 28,4°, anno 26,7°. Piogge modestissime (118 mm/anno), quasi tutte invernali (102 mm da dicembre a marzo, 31 in gennaio), mentre non piove praticamente mai in estate (0 mm in agosto e settembre, 4 da maggio a ottobre).
A Teheran la grande fontana con l’acqua rossa, a simboleggiare il sangue dei caduti della rivoluzione islamica che abbattè il regime dello Scià Reza Pahlevi, ci ricorda, insieme all’abbigliamento delle donne, che l’Iran, pur con le recenti aperture frutto anche di un difficile dibattito interno al regime degli Ayatollah, è una Repubblica Islamica e che la visita del paese deve essere fatta solo se si accetta di adeguarsi a costumi che possono sembrarci antiquati e “costrittivi” (specie per i visitatori di sesso femminile), ma che devono essere rispettati sia perché il visitatore non ha mai il diritto di “imporsi” nei paesi dove si reca, sia per evitare spiacevoli incontri con la locale polizia. La metropoli è peraltro ricca di contraddizioni, ospitando una popolazione dall’età media molto bassa, avvezza all’uso delle moderne tecnologie (gli Internet Cafè sono numerosi, ogni tanto il regime cerca di bloccare o filtrare l’accesso alla rete, ma è una battaglia persa) e “globalizzata”, che mal si adatta, spesso, alle restrizioni imposte dalle leggi coraniche.
Un ipotetico tour del paese (vivamente consigliato il viaggio organizzato) può da Teheran dirigersi verso Yazd, situata tra il deserto sabbioso del Lut e quello salato del Kevir, città resa affascinante dalle Torri del Silenzio e dal Tempio del Fuoco, dove ardono da 1500 anni ceppi di sandalo profumato. Tappa successiva Isfahan, forse la più bella città iraniana, con un eccezionale patrimonio storico e artistico che comprende 200 moschee, 13 chiese cristiane, ponti monumentali e palazzi principeschi. Pasargade, l’antica capitale di Ciro il Grande, ospita la tomba monumentale del re, situata nel deserto sassoso. L’itinerario termina a Shiraz, capitale culturale del paese, patria di saggi e poeti, da cui una breve escursione conduce a Persepoli, la capitale di Dario e Serse, risalente al V-VI sec.a.C. I preziosi bassorilievi, la sfilata interminabile dei popoli che portano le offerte al Re dei Re, le tombe scolpite nella roccia sulle pareti della montagna, fanno della visita a Persepoli uno dei momenti più emozionanti di qualunque viaggio in Iran.
Faceva parte di quasi tutti i tour del paese anche l’antica Bam, la splendida città costruita con l’argilla rossa, dove spiccavano la cittadella, le mura e le 28 torri, purtroppo perduta con il rovinoso terremoto del Natale 2003, ultimo dei tanti che hanno sconvolto il paese, che ha provocato decine di migliaia di vittime.
Su Internet siti interessanti sono www.itto.org, www.irantour.org/Iran/Iran-Tourism-News.html, www.iranair.nl/tourism.html (sito della compagnia di bandiera), www.irantourisminformation.com, www.iranonline.com.