Unite politicamente fino a pochi anni fa nella Cecoslovacchia, le Repubbliche Ceca e Slovacca preferiamo trattarle ancora insieme dal punto di vista climatico visto che le somiglianze fra i due paesi sono parecchie.
Entrambe sono prive di sbocco al mare, anzi sono piuttosto lontane da esso e questo già sarebbe un buon presupposto per un clima dalle caratteristiche tendenzialmente continentali. Se a questo si aggiunge la posizione dei rilievi, con i Sudeti, che culminano a m 1602, e i Carpazi Occidentali, con altezza massima di 2665 metri nel gruppo dei Tatra, che chiudono a nord le due repubbliche, gli stessi Carpazi, questa volta orientali, che segnano a est, in parte, anche il confine con l’Ucraina, l’Erzgebirge e la Selva Boema che dividono la Repubblica Ceca dalla Germania segnandone i confini NW e SW, i Monti Metalliferi Slovacchi che dividono a sud la Slovacchia dall’Ungheria e infine la fascia collinare che separa la Repubblica Ceca dall’Austria a sud, vediamo che queste due Repubbliche sono quasi “chiuse” dal rilievo, il che è un ulteriore fattore che accentua la continentalità.
Un ulteriore rilievo, quello dei Carpazi Bianchi, le separa poi l’una dall’altra, ma in realtà rilievi minori sono presenti su tutto il territorio, con uniche zone pianeggianti la pianura danubiana presso Bratislava e l’estremità sud-orientale della Slovacchia, dove si incontrano i confini con Ungheria e Ucraina, solcata dagli affluenti del Tibisco.
In Repubblica Ceca l’altitudine scende sotto i 200 metri solo nella bassa valle della Moldava e in quella dell’Elba, in cui appunto la Moldava sbocca, ma entrambi i fiumi non solcano zone pianeggianti, incuneati sempre tra colline o montagne. L’Elba segna anzi, sul confine tedesco, il limite fra la catena dei Sudeti e quella dell’Erzgebirge.
La Repubblica Ceca, con la Boemia a ovest e la Moravia, con centro principale Brno, a est, ha una superficie di 78.900 kmq ed è abitata da 10,5 milioni di persone. La più piccola Slovacchia conta 5,5 milioni di abitanti su 49.000 kmq.
Il regime pluviometrico vede la maggior parte del territorio ricevere tra 500 e 1000 mm/anno di precipitazioni. Nei Sudeti, nei Carpazi occidentali e localmente nella Selva Boema e nei Carpazi Bianchi la soglia dei 1000 mm viene superata, ma non si vai mai oltre i 1400 mm. Al contrario in Repubblica Ceca esistono due piccole aree dove si scende sotto i 500 mm e sono la regione immediatamente a SE dell’Erzgebirge, dove si crea una zona di ombra pluviometrica quando le correnti vengono da W o NW (al limite di questo settore più asciutto si trova anche Praga), e un settore al confine con l’Austria a SW di Brno. Quasi ovunque le precipitazioni hanno il massimo in estate e il minimo in inverno, ma senza una vera stagione secca.
La neve in inverno non è affatto rara, anche in pianura, portata sia da fronti occlusi associati a minimi barici in transito sui Balcani, richiamando così aria fredda da est, sia dai fronti caldi provenienti da W/SW, purchè giungano sul paese dopo una irruzione fredda. La pesantezza dell’aria fredda e la presenza dei rilievi della Selva Boema, che forza le correnti calde a salire, facilitano infatti situazioni di inversione termica con conseguenti nevicate da cuscinetto. Quando irruzioni fredde sono seguite dall’instaurarsi di condizioni anticicloniche per espansione dell’alta azzorriana si hanno ugualmente inversioni termiche con formazione di nebbie e/o di strati bassi, con giornate grigie e fredde e minima escursione giornaliera.
Inutile dire che le ondate di freddo arrivano soprattutto da est/nordest e portano sovente il termometro sotto i -10°, in particolare nelle conche dove l’aria fredda ristagna anche a irruzione terminata. Valori minimi bassi sono facilitati anche in presenza di suolo innevato, per l’effetto albedo.
In primavera sono i fronti di provenienza nord-occidentale a portare non di rado nevicate tardive, mentre in estate gli stessi sono forieri di temporali anche violenti. Nei periodi estivi di stabilità la lontananza dal mare facilita la salita dei termometri non di rado oltre i 30°C e l’arrivo di aria più fresca porta al brusco sollevamento forzato dell’aria calda accumulatasi, con conseguenti temporali.
Le isoterme di gennaio, rapportate al livello del mare, sono comprese ovunque fra 0° e -5°C, mentre quelle di luglio sono comprese tra i 15° e i 20°C, superati solo sulla piana intorno al Danubio (Bratislava e dintorni). Ovviamente più bassi i valori in montagna, non tanto in inverno, quando la frequente inversione termica abbassa molto la medie delle pianure e delle conche, quanto in primavera e in estate, quando tutta l’area dei Sudeti e dei Carpazi sperimenta medie inferiori a 15°C.
Nella seconda parte andremo in giro per i due paesi, commentandone il clima a partire da quello di Praga.