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Il clima della Spagna: non solo caldo e soleggiato (prima parte)

di Giovanni Staiano
30 Ago 2004 - 13:48
in Senza categoria
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Nella prima immagine un fiordo galiziano. Nella seconda immagine la cattedrale di Burgos. Foto di Giovanni Staiano.
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Grande paese (oltre 500.000 kmq) del sud dell’Europa, la Spagna è meta prediletta degli italiani, ma anche da tedeschi, inglesi, olandesi etc. tanto che ha da qualche anno scavalcato l’Italia nelle presenze turistiche. Il richiamo principale sta nelle spiagge sul Mediterraneo, sia quelle sul continente sia quelle sulle Baleari, ma non vanno dimenticate le Canarie, forse in inverno unica reale alternativa europea, per chi cerca il sole e il caldo, alle spiagge caraibiche o delle isole dell’Oceano Indiano. Anche il resto del paese attira turismo di ogni tipo, per il grande dinamismo delle principali città (leggendaria la “movida” madrilena come pure la vitalità di Barcellona, di cui è simbolo la grande animazione della Rambla), per le numerose testimonianze storiche di varie epoche e civiltà (Siviglia con la sua Cattedrale dominata dalla Giralda e Toledo con l’Alcazar non sono due nomi fatti a caso, ma anche nel moderno la Spagna svetta per esempio con il Museo Guggenheim a Bilbao), ma anche le località di montagna, sparse in tutto il paese (dai Pirenei a nord alla Sierra Nevada a sud, passando per la Sierra di Guadarrama vicino a Madrid e per la Cordigliera Cantabrica che separa la costa nord dall’altopiano castigliano avendo nei Picos de Europa il massiccio più bello), hanno i loro estimatori fra gli amanti della natura e dello sci.

Questa introduzione già ci fa intuire la difficoltà di descrivere il clima di una nazione grande quasi 2 volte l’Italia, morfologicamente complessa (l’altopiano castigliano è interrotto da diverse catene montuose, di altezza e orientamento geografico differente, in particolare importante la Sierra de Guadarrama che separa i settori nord e sud) e affacciata su due mari, Atlantico e Mediterraneo, che danno un’impronta al clima tanto netta quanto diversa l’uno dall’altro.

A grandi linee possiamo distinguere queste aree climatiche, prescindendo poi in ognuna dall’effetto altitudine: 1) la costa Mediterranea e le Baleari; 2) la Meseta; 3) la Galizia e la costa del Golfo di Biscaglia; 4) l’Andalusia; 5) le Canarie.

La costa mediterranea ha il clima con estate calda e asciutta e inverni miti e relativamente umidi (la stagione più piovosa è invece l’autunno) che ben conosciamo, in quanto comune sulle coste italiane. Le zone costiere più riparate per la presenza di catene montuose a nord, come la meridionale Costa del Sol ma anche la settentrionale Costa Brava, risultano particolarmente miti, ma anche relativamente più piovose per il sollevamento orografico forzato delle masse d’aria umida sospinte dal Leveche (notare la radice etimologica comune a Libeccio), vento da sud-sudest che accompagna le perturbazioni (in Costa Brava e Andalusia il vento meridionale che accompagna le depressioni prende nome di Vendaval).

Barcellona riceve 590 mm di pioggia all’anno, con massimo di 96 in ottobre e minimo di 27 mm in luglio; le piogge estive sono quasi sempre temporalesche. La temperatura media, espressa come tutte in °C, è di +9,1° in gennaio, +14,1° in aprile, +24,2° in luglio (le massime sono spesso oltre i 30° ma raramente superano i 35° per l’effetto delle brezze), +17,5° in ottobre (media annua 16,2°); basse le escursioni termiche giornaliere, che oscillano dai 5°-6° del periodo autunnale agli 8° della primavera/estate. In luglio per esempio la media delle minime è sui +21° e quella delle massime di circa +29°.

Malaga, molto più a sud, vanta una media di +12,1° a gennaio, +15,7° in aprile, +25,1° in luglio e agosto, +19,6° in ottobre (media annua 18,4°). Palma de Mallorca ha medie di +10,3° in gennaio, +14,5° in aprile, +25,0° in agoto, +18,7° in ottobre (media annua 17,0°), ricevendo 462 mm/anno di precipitazioni (8 in luglio, 18 in agosto, all’opposto 76 ottobre e 54 in novembre e dicembre).

La Meseta, il vasto altopiano, digradante da est a ovest, che occupa tutta la Castiglia, è molto vasta e climaticamente non uniforme per la presenza di alcune catene montuose che hanno ovviamente importanti effetti locali sul clima. Nel complesso ha clima continentale, con precipitazioni scarse (in alcune aree, soprattutto quelle più centrali, inferiori a 500 mm/anno), quasi assenti nei mesi estivi e concentrate soprattutto nelle stagioni intermedie. Le estati sono caratterizzate da temperature massime elevate, con forte escursione termica giornaliera e caldo abbastanza asciutto. Gli inverni sono piuttosto freddi, con frequenti fenomeni di inversione termica e talvolta nebbie. Sotto gli 8-900 metri la neve cade raramente.

Madrid, a 609 metri s.l.m., ha una temperatura media di +5,3° in gennaio (frequenti le minime negative), +12,0° in aprile, +24,6° in luglio (diversamente da Barcellona però i 35° si raggiungono con facilità e non sono rare punte di 38°-39°, ma con bassa umidità relativa; la media delle minime estive è +18°, quella delle massime +32°), +14,7° in ottobre. La media annua è 14,2°. L’escursione termica giornaliera in estate è mediamente sui 13-14°C, ben superiore a quella della costa mediterranea. Le precipitazioni assommano a 439 mm/anno, con massimo in ottobre (64 mm) e minimo in luglio e agosto (9 e 10 mm).

Nella parte settentrionale della Meseta si trova, lungo il “cammino di Santiago”, la città di Burgos, a 894 m di altitudine, più fredda di Madrid. Le medie sono: gennaio 2,3°, aprile 8,6°; agosto 18,7°, ottobre 10,9°, anno 10,1°. La piovosità è leggermente superiore (totale annuo mm 570), soprattutto per la marginale influenza estiva delle perturbazioni atlantiche, tanto che il mese più secco (agosto) raggiunge comunque i 23 mm, mentre già giugno e settembre sono oltre i 40 (49 e 45, rispettivamente). I periodi più piovosi sono le mezze stagioni: maggio 64 mm, aprile 57, novembre 59, ottobre 52.

La bassa valle del fiume Ebro, dove si trova Saragozza, ha clima simile a quello della Meseta, con forti escursioni termiche giornaliere e stagionali e accentuata aridità estiva, ma con temperature leggermente più alte, a causa della minore altitudine. Risalendo l’Ebro verso nord, si giunge nella regione vinicola della Rioja, dove si trova Logroňo. Qui non siamo nella Meseta, che si trova più a ovest, al di la delle montagne, ma i 450-500 metri di altitudine rendono il clima molto simile a quello degli altopiani castigliani.

La costa settentrionale e quella occidentale, con i “rias” della Galizia, mostrano il volto della Spagna più lontano dallo stereotipo conosciuto di caldo e sole. I meno giovani ricorderanno il Mundial 1982: l’Italia disputò la prima fase a Vigo, in Galizia, e i giornalisti non mancarono di far osservare la particolare morfologia della costa, i cui rias ricordano i fiordi norvegesi o quelli scozzesi, e il clima assai poco estivo (si era in giugno) con giornate ventose e umide, spesso piovose o caratterizzate da nebbie d’avvezione provenienti dall’Oceano. La costa basca e quella delle Asturie sono leggermente più calde ma in tutta l’area le precipitazioni superano i 1000 mm/anno e anche in luglio e agosto la temperatura media è intorno ai 20°C.

L’estate non è secca come in Castiglia o sul Mediterraneo, ma comunque è la stagione con minori precipitazioni perchè, soprattutto in luglio a agosto, spesso l’alta pressione costringe i fronti perturbati a scorrere più a nord. Proporzionalmente più mite l’inverno, in quanto le temperature di gennaio sono sui +7°/+8°, con escursione annua quindi molto ridotta, tipica dei climi oceanici. Le tempeste occidentali, frequenti in autunno e inverno, sono accompagnate da forti venti e l’effetto dell’orografia esalta le precipitazioni sull’area galiziana, mentre i fronti freddi da nord-ovest apportano precipitazioni più cospicue, sempre per effetto dell’orografia, sulla costa settentrionale. La Cordigliera Cantabrica separa la costa settentrionale dall’altopiano e continua idealmente verso est nei Pirenei, nettamente più alti (sfiorano i 3500 metri) e quindi caratterizzati da clima più fresco e piovoso; in estate il versante francese subisce maggiormente l’influenza delle perturbazioni atlantiche, ma quando infiltrazioni di aria fresca riescono a scavalcare il crinale si creano anche sul versante iberico condizioni di instabilità, favorevoli allo sviluppo di temporali, similmente d’altronde a quanto accade sulle nostre Alpi.

Bilbao, nei Paesi Baschi, ha medie di +8,6 in gennaio, +13,3° in aprile, +21,2° in luglio e agosto, +15,6° in ottobre (media annua 14,6°). L’estate non è eccessivamente calda, ma picchi improvvisi quanto effimeri di caldo intenso si hanno quando dai rilievi a sud della città spirano venti meridionali, già caldi in origine, che diventano roventi riscaldandosi per effetto favonico.

A Vigo abbiamo +8,4° in gennaio, +12,1° in aprile, +19,8° in luglio e agosto, +15,2° in ottobre (media annua 14,1°); in quest’ultima località cadono 1796 mm di pioggia l’anno, valore ragguardevole, con oltre 190 mm in tutti i mesi da ottobre a febbraio (320 in dicembre) e meno di 40 mm in luglio e agosto (28 in quest’ultimo).

L’Andalusia occupa la zona sud-occidentale della penisola iberica; gli inverni sono molto miti e le estati molto calde e molto lunghe. Le precipitazioni sono scarse, con esclusione della stagione autunnale (nel periodo ottobre-dicembre cade quasi la metà delle precipitazioni complessive). Nel bassopiano solcato dal fiume Guadalquivir il caldo estivo è anche piuttosto umido, quindi è sconsigliabile visitare la zona nei mesi più caldi mentre è gradevole la primavera, aprile in particolare. Le cose vanno meglio sulla costa atlantica, per effetto delle brezze, e sulle pendici montuose, dove le temperature sono sempre elevate ma si tratta di caldo torrido, cioè non afoso.

Granada conserva nell’Alhambra una straordinaria testimonianza dell’epoca della dominazione araba e gode per l’appunto di questo clima ancora caldo ma più gradevole, trovandosi a quasi 700 metri di altitudine ai piedi della Sierra Nevada. Le temperature medie sono +6,5° in gennaio, +13,0° in aprile, +25,0° in luglio, +16,2° in ottobre (media annua 15,4°); notevoli le escursioni medie giornaliere, che variano da 10°C nei mesi invernali a 15° nel periodo più soleggiato, quindi da maggio ad agosto. Le precipitazioni ammontano a soli 354 mm/anno, con massimo autunnale (67 mm in novembre) e minimo estivo (3 mm in agosto e 8 in luglio).

Siviglia è, perlomeno per i valori massimi, la città più calda d’Europa; in luglio e agosto la media delle massime è intorno ai +35°, con forti escursioni termiche giornaliere, dell’ordine di 15°-16°C, che portano la media generale a +26,7° in luglio e agosto. L’estate comincia a maggio (media +19,6°) e si prolunga fino ai primi di ottobre (media del mese +19,5°), quando inizia il periodo delle piogge; da ottobre a gennaio cadono 282 dei 534 mm complessivi di pioggia, con novembre mese più umido (78 mm). Mitissimo l’inverno (+10,7° la media di gennaio) e precoce la primavera (+14,0° in marzo e +16,1° in aprile). La media annua delle temperature è 18,2°.

Nella seconda parte andremo nelle isole Canarie.

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