Fin dai tempi della scuola ci hanno insegnato che questo paese è agli antipodi geografici dell’Italia, rispetto alla quale, considerando come un tutt’uno l’Isola del Nord e l’Isola del Sud, le principali che costituiscono il paese, ne riprende vagamente anche la forma. Se giriamo infatti l’Atlante aperto sulla cartina del paese ci appare una forma di calzatura, con il tacco però molto meno pronunciato, diciamo da stivale maschile e non da donna. Scarpe a parte, la similitudine geografica significa che anche la Nuova Zelanda è un paese molto allungato da Nord a Sud, con le ovvie forti diversità fra un capo e l’altro del paese, ovviamente a parti invertite rispetto all’Italia, visto che qui siamo nell’emisfero australe.
Dove c’è invece una forte differenza è nel tipo di clima. In Nuova Zelanda non c’è traccia di clima mediterraneo, ma prevale il clima oceanico; il paese si trova in una zona di venti occidentali prevalenti. Questo comporta un susseguirsi di cicloni e anticicloni che attraversano da ovest a est il paese, con le aree cicloniche accompagnate da fronti freddi orientati in genere da NW a SE, con spesso la seguente sequenza: quando il fronte si avvicina da ovest, rinforzano i venti da NW e aumenta la nuvolosità, segue il momento della pioggia al passaggio del fronte, poi con l’ingresso dei venti freddi da sud-ovest è il momento dei rovesci.
La presenza delle catene montuose allineate con asse SW/NE lungo ha influenze importanti e crea contrasti climatici tra est e ovest maggiori di quelli esistenti fra nord e sud, con i versanti sopravvento ovviamente molto più ricchi di precipitazioni. Nessuna località del paese dista oltre 130 km dal mare, quindi prevale ovunque un clima marittimo, tuttavia alcune aree interne nell’Isola del Sud, appena a est delle montagne, in zona d’ombra pluviometrica, tendono alla continentalità.
Abbiamo già detto che i venti prevalenti sono quelli dai quadranti occidentali, particolarmente forti nello stretto di Cook, che divide le due isole (Wellington ha 173 giorni l’anno con venti ad almeno 60 km/h); in entrambe le isole i venti occidentali causano lo stau sui versanti sopravvento dei monti, ricadendo come venti caldi di foehn sulle aree orientali. Ovviamente il fenomeno stau/foehn si inverte fra i due versanti nel caso, tuttavia sporadico, di venti orientali. I venti sono meno intensi in estate e inizio autunno sull’Isola del Nord, in particolare nei settori più settentrionali. Naturalmente nei periodi di regime anticiclonico sono le brezze marine i venti dominanti.
La distribuzione delle piogge è controllata essenzialmente dalle catene montuose e i valori più alti si registrano dove i monti sono esposti direttamente ai venti da ovest e nordovest. L’area più asciutta è nell’entroterra di Dunedin, nell’Isola del Sud (regione del Central Otago) con precipitazioni sui 500 mm/anno, in alcune località anche 300, ma tutta la parte centrale dell’Isola, sottovento alle Alpi Neozelandesi, riceve meno di 1000 mm. Un’altra area con precipitazioni tra 500 e 1000 mm nell’Isola del Sud è quella della Penisola di Banks, presso Christchurch, mentre il resto della costa est riceve tra 1000 e 2000 mm. Le coste sud e nord ricevono da 2000 a 3000 mm, come l’isoletta di Stewart, poco a meridione dell’isola principale. Nell’ovest la maggior parte delle aree riceve tra 3000 e 4000 mm, ma si va anche oltre nell’estremo sud-ovest e in alcuni settori delle Alpi Meridionali (per esempio nella zona del Monte Cook, massima elevazione del paese con i suoi 3768 metri, si raggiungono i 6000 mm/anno).
Nell’Isola del Nord si hanno tra 700 e 1000 mm/anno nella parte centrale e meridionale della Hawkes Bay, sulla costa est; i rilievi alle spalle di New Plymouth, quelli a nord di Wellington e la fascia montuosa che a est di Taupo e dell’area vulcanica di Roturoa si protendono verso il “tacco” nella punta nord-orientale dell’isola (in quest’area si raggiunge la massima elevazione del nord, con 2797 metri) superano i 2000 mm/anno, mentre il resto dell’isola è compresa tra 1000 e 2000 mm.
Non esiste una stagione asciutta; nel nord le piogge invernali sono circa il doppio di quelle estive, ma questa differenza si attenua man mano scendendo a sud, tanto che è appena percettibile nel nord dell’isola meridionale, mentre nel sud della stessa l’inverno è la stagione meno piovosa, con un massimo estivo dovuto ai frequenti rovesci e temporali di origine convettiva.
Le aree esposte a ovest e sudovest hanno circa 130 giorni di pioggia nel nord, che arrivano a 200 nella zona dei fiordi, nel sud dell’isola meridionale, e su Stewart. Nelle aree dell’isola del sud in ombra pluviometrica i giorni di pioggia annui scendono a circa 80.
Continua …
Il Clima della Nuova Zelanda (seconda parte):
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=17754
Il Clima della Nuova Zelanda (terza parte):
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=17755