Il settore alpino francese si compone di una parte settentrionale (Savoia) in cui il massimo delle precipitazioni è in estate, quando scoppiano numerosi i temporali convettivi pomeridiani per le infiltrazioni di aria fresca da nord/nordovest, e una parte meridionale (Provenza) dove le precipitazioni più abbondanti sono in autunno, quando le correnti meridionali che accompagnano le grandi depressioni convogliano masse d’aria umida dal mare verso i rilievi alpini più meridionali. Il settore centrale, il Delfinato, si pone in una situazione intermedia, con le precipitazioni autunnali ancora abbondanti, ma meno che sulle Alpi Provenzali, e la frequenza dei temporali estivi inferiore alla Savoia ma superiore alla Provenza.
Confrontando i regimi pluviometrici di Gap con quelli di Grenoble, posta quasi 1° più a nord, notiamo un totale simile (975 mm/anno a Grenoble e 867 a Gap) ma andamenti stagionali diversi.
A Grenoble il periodo gennaio-marzo è il più asciutto (sui 65 mm/mese), da aprile si sale gradualmente fino a 89 mm di giugno, c’è un calo in luglio (75 mm) quando spesso il tempo è stabile, un picco in agosto (91 mm, le discese di aria fredda causano forti temporali per il forte contrasto con l’aria calda preesistente), un relativo calo in settembre (86 mm), il massimo annuo in ottobre (103 mm), con già un calo in novembre (87 mm).
Gap ha inverno più asciutto (69 mm in dicembre, 55 in gennaio/febbraio), 70-80 mm da marzo a giugno, solo 44 mm in luglio (persistente anticiclone delle Azzorre e scarsi effetti delle infiltrazioni di aria atlantica, bloccate dal settore alpino più settentrionale), 60 mm in agosto, con tempo ancora prevalentemente anticiclonico, 81 in settembre, ben 106 in ottobre e 100 in novembre, con autunno quindi piovoso a seguire un’estate asciutta, regime quindi simile a quello della Costa Azzurra, con ovviamente qualche acquazzone estivo in più.
Le temperature nel settore alpino come in tutte le aree montuose risentono fortemente dell’esposizione, con differenze sensibili fra versanti solatii o in ombra, nonché dell’orientamento e dell’incassamento delle valli, specialmente nel periodo invernale quando sono frequenti le inversioni termiche, che influenzano fortemente anche il limite delle nevicate, raramente inferiore ai 900 metri sulle Alpi Provenzali e ai 4-500 su quelle savoiarde.
A Embrun (quota 871 metri, presso Gap) abbiamo 1,5° in gennaio, 8,8° in aprile, 20,1° in luglio, 11,9° in ottobre (10,3° la media annua), mentre a Grenoble (384 m) abbiamo 1,8° in gennaio, 9,3° in aprile, 20,4° in luglio, 12,4° in ottobre, con 10,9° di media annua. Ovviamente le temperature scendono all’aumentare della quota, in particolare nel semestre caldo, quando minore è il “peso” delle inversioni termiche.
Il Massiccio Centrale presenta a grandi linee lo stesso comportamento climatico della zona alpina, rispetto alla quale comunque è molto più basso come altitudine, con il settore meridionale più influenzato dal clima mediterraneo, e quindi tempo più secco in estate ma autunni piovosi, e quello settentrionale più esposto alle infiltrazioni atlantiche anche in estate.
Queste due aree montuose sono separate dall’asse Rodano-Saona dove, come si è detto, soffia spesso violento il freddo mistral ma non scherza neppure il caldo autan con cui l’aria calda risale dal Mediterraneo verso il continente.
Lione sorge appunto sulle rive del Rodano a 200 metri di altitudine. I suoi inverni sono freddi (2° in gennaio) e poco piovosi (gennaio e febbraio sono i mesi più secchi con 40 mm) e la cosa non stupisce visto che il mistral è il vento prevalente e trasporta verso la Camargue aria fredda ma generalmente secca. La primavera è molto variabile, con temperatura in aprile di 10,4° e discrete piogge specie in maggio e giugno (75 mm), l’estate è calda (20,4° in luglio) ma asciutta solo in luglio (65 mm), mentre in agosto il tempo è più instabile (19,6° la temperatura e 80 mm le precipitazioni). Autunno invece piovoso, con picco in ottobre di quasi 90 mm, con temperature spesso ancora abbastanza elevate (11,5° in ottobre) per il frequente soffio dell’autan in coincidenza con il transito delle grandi perturbazioni sul Mediterraneo.
Nella quinta parte ci occuperemo delle mete turistiche.