Al nome Florida associamo quasi all’istante un luogo dove l’inverno praticamente non esiste, rifugio invernale privilegiato, fra i grattacieli di Miami e Miami Beach e i palmizi delle isole Keys, di ricchi americani (ma anche europei) che sfuggono al freddo di New York o Chicago, ma anche stato dove si trasferiscono molti statunitensi di ceto medio giunti alla pensione, che vengono a trascorrere al caldo gli anni della vecchiaia o perlomeno i mesi freddi. Come vedremo è in inverno che la Florida, in particolare il sud, dà climaticamente il meglio di se e i veri privilegiati sono quelli che mantengono il piede in due staffe, risiedendo in Florida solo nel semestre freddo e lasciandola in estate, quando sono molto frequenti i temporali ed è sempre latente il rischio uragani.
Non che questa immagine che abbiamo della Florida sia falsa, anzi. La parte meridionale di questo stato (la cui superficie è 151.000 kmq) si trova appena a nord del Tropico del Cancro e oltretutto la forma peninsulare e l’assenza di montagne permettono ai caldi mari che la circondano di mitigarne fortemente il clima nei mesi invernali. Tuttavia non bisogna dimenticare che la Florida si allunga molto da nord a sud, trovandosi la sua parte settentrionale ben oltre il 30° parallelo, e che la morfologia non crea ostacoli all’eventuale discesa fino a queste latitudini delle masse d’aria fredda che percorrono in inverno le pianure centrali americane accompagnate dai blizzards. Il più delle volte l’aria fredda non riesce a scendere così a sud ma talvolta questo accade e in questi casi la parte settentrionale dello stato può sperimentare temperature negative e anche nevicate.
In estate è la risalita verso nord della ITCZ (Inter-Tropical Convergence Zone) a rendere particolarmente umida la stagione, con il contributo del forte riscaldamento delle acque del Golfo del Messico che forniscono vapore in quantità. Come avviene in quasi tutta la fascia intorno ai 20°-25°N nel nostro emisfero, la fascia anticiclonica si sposta di qualche grado a nord e le piogge, prevalentemente acquazzoni pomeridiani accompagnati da temporali, bagnano in abbondanza la fascia tra l’Equatore e il Tropico del Cancro. Ma in Florida non sono rare anche le piogge dovute alla discesa attraverso le pianure centrali americane di fronti freddi provenienti dalle alte latitudini. In estate il contrasto termico non è elevato come in inverno, ma si tratta comunque di masse d’aria ben più fresche di quelle che normalmente stazionano sulle pianure e sulle coste del Golfo del Messico, capaci quindi di scalzare violentemente verso l’alto l’aria calda presente, dando luogo a temporali anche molto violenti e a spettacolari ma terribili effetti collaterali, quali i tornado. Questi ultimi in verità sono più tipici delle pianure centrali che degli stati meridionali, comunque quando le masse d’aria più fresca scendono fino al Golfo del Messico violenti temporali non mancano certamente.
Un ulteriore contributo alle precipitazioni nel periodo estivo e di inizio autunno viene dagli uragani, ovvero i cicloni tropicali come vengono chiamati negli USA, questi al contrario piuttosto frequenti in Florida. E’ noto infatti che i cicloni tropicali si formano sui mari nella fascia intertropicale, ma solo oltre i 5° di latitudine (sotto è troppo debole la forza deviante di Coriolis), e quelli che raggiungono i Caraibi, Cuba e la Florida provengono infatti dall’Atlantico tropicale. La Florida, in quanto penisola, è molto vulnerabile agli uragani, che scaricano la massima violenza sulle zone costiere.
In inverno gli alisei di NE diventano protagonisti assoluti sul versante affacciato all’Atlantico, in particolare nella fascia meridionale. Questi venti spirano asciutti e freschi dall’Atlantico, garantendo quel clima salubre e secco che fa la fortuna della Florida invernale. L’anticiclone sub-tropicale garantisce in genere stabilità atmosferica, mentre la fascia di convergenza inter-tropicale tra alisei di NE e di SE si sposta a sud dell’ Equatore, favorendo le piogge tra questo e il Tropico del Capricorno. E’ però noto che le pianure centrali americane non offrono alcuna barriera orografica alle discese di aria fredda, con relativi blizzards che le spazzano senza pietà fino a latitudini alquanto basse, portando con se tempeste di neve. Quando le oscillazioni al flusso zonale sono molto marcate, e in particolare quando l’anticiclone subtropicale si dispone con asse N-S nella parte occidentale del continente nord-americano si possono porre le condizioni perché l’aria fredda, ovviamente parzialmente stemperata, raggiunga il Golfo del Messico, dove il contrasto termico dà luogo a ciclogenesi e le conseguenti perturbazioni investono la Florida con correnti di ritorno da ovest/sudovest, più spesso quindi il centro-nord e più marcatamente la parte occidentale (anche se l’assenza di rilievi impedisce effetti stau e/foehn), cui segue il passaggio del fronte freddo con i conseguenti rovesci e repentino quanto temporaneo calo termico.
Può anche accadere che l’aria fredda non riesca a giungere fino alle acque del Golfo, ma la saccatura si allunghi fino alla parte settentrionale della Florida, quella non peninsulare. In questo caso se manca il rinvigorimento alla depressione dato dalle acque calde del mare, manca però anche il loro contributo di calore, quindi l’aria si presente ancora notevolmente fredda e al passaggio del fronte le temperature scendono a valori vicini allo zero, le piogge hanno luogo con temperature non di rado inferiori ai 7°/8° ed in casi eccezionali può cadere la neve. Al seguito dei fronti il transito dell’aria fredda abbassa ancora le temperature e nelle zone non costiere le gelate sono tutt’altro che rare.
Possiamo suddividere in due parti la Florida: 1. a nord del 27° parallelo clima temperato caldo sub-tropicale, umido e con lunga estate calda, 2. a sud del 27°N clima tropicale con estate umida.
Le precipitazioni ammontano a 1000/1500 mm/anno in quasi tutto il paese, superando i 1500 mm sull’estremità sud-orientale e nel tratto costiero presso il confine con l’Alabama (presso Pensacola), e sono ovunque prevalentemente estive, in particolare nel sud, beneficiato con più costanza in inverno dagli alisei. Le temperature estive sono ovunque fra i 26° e i 29°C (in °C esprimeremo tutte le temperature), mentre quelle invernali variano nettamente dai 10° dell’enclave verso il confine con l’Alabama (più esposto alle correnti fredde provenienti dalle pianure centrali) ai 20°/21° di Miami e delle Keys (le isolette che prolungano a sud/sudovest la penisola), passando per i 12° del settore atlantico oltre i 30°N (Jacksonville) e i 13°/19° della parte peninsulare (15°/16° sul 27° parallelo, confine tra i due domini climatici).
Nella seconda parte esamineremo più in dettaglio il clima di alcune località della Florida.