La Finlandia è forse, Russia a parte, il paese europeo che più di ogni altro, nell’immaginario dei nostri connazionali, viene associato al freddo intenso e al Grande Gelo; forse perchè il porto di Helsinki è speso ritratto ghiacciato in inverno, cosa che raramente accade a Stoccolma e quasi mai a Oslo; forse per i numerosi e vasti laghi che in pieno inverno sono ovviamente completamente ghiacciati e rendono il paesaggio finlandese assai diverso e più suggestivo di quello delle confinanti Svezia e Norvegia.
E’ probabile che l’associazione Finlandia – freddo sia indotta in parte anche dalla presenza, nella Lapponia Finlandese, della casa “ufficiale” di Babbo Natale, o Santa Claus che dir si voglia, le cui immagini vengono spesso riproposte dalle televisioni sotto Natale, rendendoci familiare quel paesaggio da fiaba dei boschi di betulla imbiancati e attraversati da slitte tirate da renne. Al di la della idea che ne ha la gente, è comunque vero che la Finlandia è un po’ più fredda di Svezia e Norvegia, se non altro perchè è posta più a est, quindi meno influenzata dalle miti correnti atlantiche (che contano eccome nel determinarne l’andamento del tempo!).
Il paese si estende fra i 60° e i 70°, quindi tutto a latitudini alte, contrariamente a Norvegia e, soprattutto, Svezia, che scendono rispettivamente fino al 58° e 56° parallelo. La Finlandia è priva di catene montuose importanti; tali non si possono considerare gli arrotondati “tunturi” che nel nord e a ovest, presso i confini con Norvegia e Svezia, superano in poche cime i 1000 metri; è invece bagnata a sud dal Golfo di Finlandia e a ovest dal Golfo di Botnia, il cui effetto mitigatore in inverno è però modesto, in quanto spesso ghiacciati, il secondo quasi sempre. Il Baltico tutto è infatti un mare praticamente chiuso, comunicando con l’Oceano solo attraverso lo stretto di Oresund, fra Danimarca e Svezia, quindi non riscaldato dalla Corrente del Golfo; tuttavia a sud delle Aland e a ovest della linea Helsinki-Tallinn gela raramente e per brevi periodi.
L’assenza di montagne impedisce che in Finlandia si possano identificare zone climatiche ben distinte; questo ovviamente non significa che il clima sia uniforme in tutto il paese, ma esso varia gradualmente spostandosi verso nord e verso est, man mano che ci si allontana dal mare, con caratteristiche sempre più continentali e fredde. Mi spiego: tra Vaasa e Kuopio, entrambe appena sopra il 62° parallelo, la seconda ha clima più rigido in inverno e maggiore escursione giornaliera e annua, trovandosi più a oriente, e così accade, intorno al 65° parallelo, confrontando Oulu con la più orientale Kuusamo. Pur trovandosi entrambe sul mare ma a latitudine diversa, Oulu è più fredda di Vaasa in tutte le stagioni, e così Kuusamo è più fredda di Kuopio.
La zona più mite di tutta la nazione in inverno sono le isole Aland e il frastagliato tratto di costa ad esse prospiciente, fra l’altro raramente gelato, cioè l’estrema propaggine sud-occidentale del paese. Le isoterme invernali tendono a seguire un andamento da nord-ovest a sud-est, tagliando il paese in diagonale, mentre quelle estive seguono maggiormente la direzione ovest-est.
Partiamo comunque dal clima lappone; oltre il Circolo Polare Artico in inverno il sole non sorge mai e la luce nel cielo spesso assume i colori vivaci e suggestivi delle aurore boreali, mentre in estate rimane sempre sopra l’orizzonte rischiarando notti in cui chi non è abituato fa fatica ad accettare l’idea di andare a dormire. L’esperienza del sole di mezzanotte l’ho vissuta nel giugno 1995. Fa effettivamente un certo effetto svegliarsi alle 2 del mattino con la stanza del Motel inondata di sole come mi capitò a Tornio, che fra l’altro è ancora sotto il Circolo Polare. Ma noi siamo qui a parlare di clima e allora ci domandiamo: quanto freddo fa in Lapponia in inverno?
Si può rispondere con il valore medio di temperatura – a Rovaniemi, la più grande città dell’area, ricostruita con le architetture di Alvar Aalto dopo le distruzioni belliche, abbiamo, in gradi centigradi, -8,5° in dicembre, -12,5° in gennaio, -11° in febbraio, -6,5° in marzo) – ma è una risposta parziale che non dà idea del freddo che può capitare di trovare. In Lapponia, ma un po’ in tutta la nazione, gli sbalzi di temperatura nella stagione invernale possono essere veramente impressionanti. Quando entra l’aria fredda si scende di 12-15°C in poche ore e appena più lento (perchè inizialmente l’aria calda scorre su quella fredda) ma altrettanto spettacolare è il riscaldamento quando “l’Atlantico” decide di arrivare sin quassù.
In Italia (prendendo come riferimento Roma) è già considerata molto calda una giornata di gennaio con una media di 12°-13°, quindi 5° al di sopra del valore medio, come pure consideriamo molto freddo un giorno sotto media di 3°-4°; è impensabile per esempio avere, in gennaio, un valore medio sulle 24 ore di 18-20°C e solo nel “mitico” 1985, perlomeno riferendosi agli ultimi 40 anni, abbiamo avuto alcune giornate con temperature medie di 10°C sotto la norma. In Lapponia è relativamente normale in gennaio che si alternino periodi con temperature medie giornaliere sui -25°, quindi 15° sotto la media, con altri in cui la temperatura oscilla intorno allo 0°, ovvero 12°-13° oltre la media.
Di uno di questi eventi sono stato testimone. Nel 2000 arrivai in una Rovaniemi quasi senza neve il 6 dicembre trovando +5°C e un vento forte da sud; la lasciai la mattina dell’ 8 dicembre con +1° senza mai andare sotto zero (non vi dico mio figlio, che si aspettava fiumi gelati, giri in slitta etc.). La sera stessa dell’8 dicembre ero a Tampere, centinaia di chilometri più a sud, e dal Televideo vidi che Rovaniemi era scesa a -9° (10° di calo in 10 ore). Perchè questi sbalzi? Le masse d’aria fredda polari o siberiane arrivano fin qui indisturbate e non è raro che le temperature a 850 hpa siano sui -20°; l’aria fredda il più delle volte trova un terreno innevato e ghiacciato che riceve radiazione solare nulla in dicembre o minima negli altri mesi dell’inverno, favorendo così potenti inversioni termiche, a volte responsabili di straordinari effetti ottici per fenomeni di rifrazione, che portano le temperature al suolo ben al di sotto di quelle a 850 hpa (1450 metri circa). Quando una depressione sul Mare del Nord o sulla Danimarca, evento non raro in inverno, convoglia sulla Finlandia le correnti da SW che precedono la depressione stessa, l’isoterma a 850 hpa risale rapidamente a -5° e a volte anche a 0° e, se le correnti sono abbastanza intense o l’avvezione è prolungata, l’aria si rimescola, si rompe l’inversione e la temperatura al suolo può superare lo zero.
Se la depressione non va a pescare aria troppo calda e le isobare sono abbastanza distanziate avviene invece che l’aria più tiepida scorra sopra lo strato freddo dando luogo a nevicate diffuse ma in genere non abbondanti. Rovaniemi riceve solo 450 mm/anno di precipitazioni e i mesi invernali sono i più asciutti. Mancano in inverno i moti convettivi e mancano le catene montuose che esaltano sempre le precipitazioni per il sollevamento forzato delle masse caldo/umide (non a caso è la Norvegia il paese nordico più umido).
Sul finire dell’inverno il sole avanza con prepotenza; i sami dividono l’inverno in 2 stagioni, quello buio (da novembre a gennaio) e quello con la luce (da febbraio a metà aprile circa) e in effetti, pur con temperature simili, non è davvero uguale il clima di marzo, con il sole per 12 ore sopra l’orizzonte, a quello di dicembre, con il buio unico protagonista. A fine inverno le escursioni giornaliere non sono più ridotte o comunque legate solo alle avvezioni calde o fredde, ma diventano più accentuate e collegate alla radiazione solare; con l’avanzare della primavera sono più frequenti le nevicate da fronte freddo di provenienza nord-occidentale, spesso sotto forma di rovesci. Il periodo fine aprile / inizio maggio segna una svolta spesso repentina; la temperatura sale parecchio (a Rovaniemi -1° in aprile e +6° in maggio), la neve si scioglie e quindi non c’è più l’effetto albedo, la natura si risveglia per esplodere nella breve estate artica. A Rovaniemi in giugno la media è di 12°, come in agosto (in cui dopo metà mese si entra già in autunno) e in luglio si arriva a 14,5°, ma nei pomeriggi di sole si possono sfiorare i 30°. Fra i mesi estivi giugno, in cui il sole è sempre sopra l’orizzonte, è il più asciutto, con precipitazioni comunque superiori a quelle dei mesi invernali, mentre luglio e agosto segnano i massimi annui con 65-70 mm/mese. Dopo il breve autunno di fine agosto / settembre, con ottobre si hanno le prime gelate e le prime nevicate (media +1,2°) e a novembre è già inverno. La crudezza complessiva del clima è comunque testimoniata dalla media annua di +0,4°.
Sul grande Lago Inari sorge Ivalo, capoluogo di un comune vasto e quasi spopolato, dove fa ancora più freddo (-14,5° in gennaio, +13,5° in luglio, -0,8° la media annua) mentre simile è il regime delle precipitazioni, con 410 mm/anno, minimo invernale e massimo in luglio e agosto.
Oulu sorge sul Golfo di Botnia a 65°N e il clima è già meno rigido; in gennaio la media è -12°, in aprile +0,5°, in luglio +15,5°, in ottobre +3,5°, con media annua di +2°; le precipitazioni raggiungono i 450 mm/anno, con massimo estivo e minimo invernale, meno accentuato che nel cuore della Lapponia.
Come esempio di città della Lapponia orientale prendiamo Kuusamo (65,9°N): -14,5° in gennaio, -2° in aprile, 14° in luglio, 1° in ottobre (-0,4° la media annua), precipitazioni 570 mm/anno con massimo estivo e minimo invernale.
Nella seconda parte vedremo meglio il clima del centro-sud del paese.