La grande isola del Madagascar costituisce, con piccole isole minori, uno stato dell’Africa australe di 587.000 kmq. Ci troviamo tra 13° e 25°S, quindi il paese nella sua parte meridionale è attraversato dal Tropico del Capricorno e non ci deve quindi stupire che, pur in una notevole variabilità, il clima sia ovunque di tipo tropicale.
La variabilità di cui si è detto viene dalla notevole estensione in latitudine (l’isola è molto allungata con asse NNE/SSW), ma soprattutto dalla presenza di una dorsale montuosa che attraversa tutta l’isola lungo il medesimo asse, presentando numerose cime oltre i 2500 metri (quota massima 2876). Questa dorsale presenta il versante est molto ripido, mentre a ovest degrada molto dolcemente, lasciando spazio a una sorta di altopiano, dove (nella parte sud e oltre i 2000 metri) non sono rare le gelate invernali.
Nell’inverno australe l’alta pressione dell’Oceano Indiano ha la sua massima espansione verso nord e in genere tutto il Madagascar è sotto la sua influenza, con netta prevalenza dei venti alisei di SE. Questi venti, abbastanza freschi e asciutti, si caricano però di umidità scorrendo sulle acque a est/sudest dell’isola, dove scorre la calda corrente del Madagascar, per cui quando le masse d’aria raggiungono la costa la presenza del rilievo alle spalle le costringe a sollevarsi, condensando così in pioggia la loro umidità. Ne consegue una elevata piovosità sulla costa est e sui rilievi sopravvento (80-200 mm in luglio, localmente anche più di 200), mentre nella parte montana del paese, dove si trova anche la capitale Antananarivo, cadono 30-80 mm/mese. Sul versante opposto le correnti giungono secche (e riscaldate, per effetto favonico) e la piovosità è molto inferiore, con apporti ovunque inferiori, in luglio, ai 30 mm, anzi quasi nulli (meno di 10 mm) sulla parte meridionale della costa ovest. Dal punto di vista termico in luglio l’isoterma 20°C al livello del mare attraversa il Tropico, nel nord abbiamo la 22°C, nel sud la 19°C.
Cambiano di poco le cose fino alla seconda metà di ottobre, quando comincia a farsi sensibile il riscaldamento primaverile e comincia a spingersi più a sud l’anticiclone dell’Oceano Indiano, lasciando spazio nel nordovest del paese ai primi acquazzoni e ai primi temporali. D’altra parte in questo periodo di transizione il soffio degli alisei di SE è meno intenso e costante e la piovosità sulla costa est, pur elevata, subisce una certa riduzione (anche perché la temperatura del mare, a fine inverno, è ai minimi annui).
Nei mesi dell’estate australe (quindi già in novembre e ancor più da dicembre a marzo) l’anticiclone si sposta di circa 5° a sud rispetto all’inverno, mentre la fascia di convergenza intertropicale (ITCZ), dove si incontrano gli alisei di SE e quelli di NE, si posiziona tra il confine tra il confine tra Zambia e Zimbabwe e il canale del Mozambico (in realtà si prolunga fino al dito di Caprivi, a ovest, come CAB, Congo Air Boundary) e quindi tutti i paesi dell’area vivono in questi mesi la stagione delle piogge. La posizione del fronte, che non è la stessa di anno in anno e nel corso di tutta la stagione, favorisce le piogge, per il Madagascar, soprattutto sulla parte centro-settentrionale della costa ovest, mentre la parte più meridionale rimane spesso sotto la protezione dell’anticiclone, con relativo soffio dell’aliseo di SE, per cui le piogge sono spesso scarse sul settore sudovest, più abbondanti, per l’effetto stau, sul sudest. In gennaio cadono oltre 400 mm sul NW del paese (gli alisei di NE arrivano carichi di umidità passando sulla calda corrente del Mozambico, che bagna l’omonimo canale), 200-400 mm nel resto del centro-nord, oltre i 22°-23°S; il sudest riceve fra 100 e 200 mm, mentre nel sudovest si scende sotto i 100 mm. Le piogge hanno prevalente carattere di rovescio temporalesco. L’isoterma 25°C al livello del mare in gennaio attraversa il 23-24°S, a nord siamo sui 27°C.
A fine estate (febbraio/marzo) il paese, soprattutto la parte settentrionale e orientale, si trova talvolta sulla traiettoria delle depressioni tropicali, qui dette cicloni di Maurizio, che giungono da NE con il loro carico di piogge torrenziali e forti venti. Anche questi eventi hanno un ruolo non trascurabile nell’innalzare le medie pluviometriche sul nord ma anche sulla parte centrale della costa est, dove gli alti rilievi alle spalle esaltano notevolmente la fenomenologia di queste tempeste.
In autunno (fine marzo e aprile) la ITCZ viene sospinta verso nord dall’aumento della pressione che avanza da meridione, con l’anticiclone che inizia a spostarsi verso la sua posizione invernale. Le occasioni per le precipitazioni sono quindi già rare nel sudovest (dove in aprile cadono già meno di 20 mm), ma anche nel NW la piovosità diminuisce drasticamente rispetto ai massimi estivi, con apporti inferiori ai 50 mm. Sulla costa est la piovosità rimane elevata, riducendosi solo nella parte settentrionale, quella più colpita dalla precipitazioni estive collegate alla bassa pressione sul Canale del Mozambico.
Notiamo che, contrariamente a quanto accade nelle zone tropicali “continentali”, dove i massimi termici sono in primavera, il fatto di trovarci su un’isola, con forti influenze marittime, porta ad avere i massimi termici in estate, in genere in gennaio ma in alcune località addirittura in febbraio, mentre il mese più freddo è in genere luglio.
Abbiamo 4 tipi di clima:
1) tropicale senza stagione secca sulla costa est, dove cadono oltre 2000 mm/anno, qualcosa di meno solo sulla parte meridionale, meno colpita dalle piogge estive (e infatti il massimo estivo è poco evidente sotto il Tropico)
2) tropicale con lunga stagione piovosa estiva (5 mesi) sull’altopiano e sul NW del paese, con precipitazioni fra 1400 e 2000 mm/anno, ma circa 4 mesi di stagione secca
3) tropicale con umidità variabile su quasi tutta la parte ovest del paese (escluse le estremità NW e SW), con precipitazioni tra 1000 e 1500 mm/anno (che scendono però sotto i 1000 a sud del 20°S), ma con non più di 4 mesi di stagione piovosa e al contrario 6 mesi di stagione secca
4) tropicale secco nell’angolo sudoccidentale, con le piogge che scendono sotto i 500 mm/anno, con soli 3 mesi di stagione umida estiva
Alcune località rappresentative delle varie aree climatiche le vedremo nella seconda parte.