Il Monte Camerun, un vulcano attivo che è anche la più alta montagna dell’Africa occidentale, sorge vicino all’Atlantico, o per meglio specificare al Golfo di Guinea, culminando a quasi 4100 metri di altitudine (esattamente 4095 metri). La montagna parte dalle pianure costiere situate a circa 50 metri di altitudine, dove si trovano Limbe, Mutengene e Tiko. Da queste pianure, il terreno si rialza gradualmente fino alla fascia situata a 800-1200 metri dove si trova la città di Buea, poi le pendenze aumentano e il terreno si fa più impervio.
Molti sono i corsi d’acqua che dal massiccio montuoso scendono fino all’Oceano. Si contano almeno 20 fiumi importanti, in particolare l’Ombe e l’Onge, che scorrono rispettivamente verso sudest e verso nordovest. La presenza di molti corsi d’acqua già indica come l’area sia molto piovosa.
Ci troviamo nella parte sudoccidentale del Camerun, paese dell’Africa equatoriale. La elevata piovosità favorisce lo sviluppo della foresta pluviale, tipica delle aree equatoriali in cui si combinano temperature elevate (e costanti per tutto l’anno) e abbondanza di piogge, con assenza di una vera stagione secca. Solo oltre i 2300 metri la foresta inizia a lasciare spazio a praterie d’alta quota, spesso preda di grandi incendi nella breve stagione secca (più avanti vedremo come alle quota più alte la piovosità sia inferiore), interrotte da fasce di rocce vulcaniche. In basso, invece, molti ettari di foresta sono stati distrutti per fare spazio alle attività agricole, questo fino ai 6-700 metri sul versante ovest e fino ai 1000 metri sul versante est.
Debundsha, alle pendici occidentali del Monte Camerun (coordinate 4,1°N 9,0°E), registra mediamente quasi 11000 mm di pioggia all’anno, quantitativo che rende la località una delle più piovose dell’intero pianeta (e la più piovosa del continente africano). Come abbiamo accennato non c’è stagione secca, ma il regime delle piogge non è costante, presentando una lunga “stagione delle piogge”, con precipitazioni particolarmente abbondanti, tra marzo e ottobre (il picco precipitativo è in luglio/agosto), mentre i mesi da novembre a febbraio sono relativamente asciutti.
Le pendici ocidentali del vulcano, presso Debundsha, rappresentano la zona più piovosa, essendo da una parte esposta alle correnti umide provenienti dal Golfo di Guinea, dall’altra essendo le stesse “sbarrate” proprio dal rilievo, con precipitazioni incrementate dall’effetto stau. Ad alta quota le precipitazioni diminuiscono. Questo perché spesso il profilo verticale dell’atmosfera, quando spirano gli alisei, quindi per gran parte dell’anno, mostra uno strato d’inversione intorno ai 2000-2300 metri di altitudine, strato che impedisce alle correnti ascendenti di proseguire oltre questa quota. Le precipitazioni sono nettamente inferiori sul versante orientale della montagna, che viene a trovarsi in ombra pluviometrica. A Buea, per esempio, cadono “solo” circa 2000 mm all’anno di pioggia, ma anche sulla vetta si calcola che l’accumulo annuo sia dello stesso ordine di grandezza.
Nella stessa area geografica di Debundsha, la grande città costiera di Douala, pur molto meno piovosa, ne condivide il regime pluviometrico. Riceve 3851 mm/anno di precipitazioni, con piogge abbondanti da aprile (226 mm) a ottobre (409), con massimo in luglio/agosto (695 e 755 mm). Piove ancora parecchio in novembre e marzo (134 e 168 mm), sotto i 100 mm solo i mesi da dicembre a febbraio (minimo dicembre e gennaio con 35 mm). Le temperature medie variano da 27,3°C di febbraio a 24,4°C di luglio e agosto. Escursioni giornaliere sempre piuttosto ridotte, dai 5°C di luglio e agosto a 7°-7,5°C in gennaio e febbraio. Douala si trova a sudest rispetto al Monte Camerun, quindi la piovosità è inferiore per la mancanza dell’effetto stau, non trovando le correnti umide alcuno sbarramento.
Per inquadrare meglio l’area del Monte Camerun, descriviamo il clima del paese, specificando che la grande montagna (e in particolare le sue pendici occidentali) ricade nella fascia climatica 1. Il clima del Camerun, esteso fra 2° e 13°N, è più vario di quanto si possa pensare, con 4 fasce climatiche.
La fascia 1., sotto i 7,5°N (a sud dei Monti Adamaoua) ha clima tropicale a precipitazioni costanti (equatoriale), senza stagione secca, con massimi zenitali nei periodi vicini agli equinozi, in particolare nel sud. Le precipitazioni ammontano a 1500/2000 mm/anno, ma superano anche ampiamente i 2000 mm sulla costa, mentre scendono localmente sotto i 1500 nel SE del paese. Le piogge sono relativamente più scarse nell’inverno boreale, visto che in gennaio sono superiori ai 50 mm/mese solo sulla costa, mentre in luglio superano i 200 mm/mese sulla costa, i 100 nell’interno e i 50 nel SE, il settore meno piovoso.
La fascia 2. (tra 7,5° e 9,5°N) ha clima tropicale con lunga estate umida. Le piogge ammontano a 1000/1500 mm/anno, localmente superano ancora i 1500 nel settore più meridionale. I 100 mm/mese si superano normalmente da aprile a ottobre (e tra giugno e settembre si superano i 200 mm/mese), mentre in gennaio sono ovunque inferiori ai 10 mm.
La fascia 3. è tra 9,5° e 11,5°N ed ha clima tropicale con breve stagione umida estiva. I 100 mm/mese si superano solo da giugno a settembre (solo localmente si superano i 200 mm nei mesi più piovosi), mentre si allunga a 5-6 mesi la stagione secca, nei mesi dell’inverno boreale, in cui cadono meno di 10 mm/mese. Le precipitazioni annue sono comprese tra 600 e 1000 mm.
La fascia 4., l’estremo nord verso il Lago Ciad, riceve meno di 600 mm/anno di piogge, concentrate da giugno a settembre e con stagione secca (meno di 10 mm/mese), di oltre 7 mesi, da inizio ottobre a metà maggio. Anche nei mesi più piovosi non si raggiungono i 100 mm/mese.
Le piogge solo estive nel nord sono dovute allo spostamento della ITCZ, la fascia di convergenza inter-tropicale degli alisei. A partire dalla tarda primavera l’alta subtropicale sahariana lascia scoperto il bordo meridionale, gli alisei di SE (peraltro deviati dalla bassa pressione congolese per cui si presentano sul Camerun come venti da S/SW) guadagnano terreno verso nord e trasportano l’umidità dapprima fino al 9°-10°N, poi, all’arrivo dell’estate, ancora più a nord portando le sospirate piogge nel Sahel.
A ottobre si inizia il processo inverso. L’alta sahariana comincia a riguadagnare terreno verso sud, essiccando man mano l’atmosfera a tutti i livelli al suo avanzare, facendo venir meno le condizioni favorevoli all’innesco dei temporali convettivi. Le piogge regrediscono così fino ai 7° circa di latitudine N, ma al di sotto di questo parallelo non si ha una vera stagione secca. Anche in gennaio infatti, mentre il centro-nord del paese è asciutto, con l’harmattan che spira da NE secco, fresco al mattino e caldo al pomeriggio (comunque questa è la stagione “fresca” nel Camerun centro-settentrionale), nel sud le occasioni per piogge sono ancora abbastanza frequenti. Nel cuore dell’estate australe la bassa pressione congolese si sposta verso sud ed è appunto fra Congo meridionale, Zambia, Tanzania e Zimbabwe che si ha la stagione delle piogge. Tuttavia la posizione della bassa è tale da “risucchiare” i venti alisei di SE verso l’interno del continente africano ed essi entrano così sul Camerun come venti da SW, abbastanza umidi da creare condizioni favorevoli a una discreta piovosità, almeno nelle zone più vicine al mare e in particolare in quelle dove l’orografia crea uno sbarramento alle correnti umide, mentre è più secco il clima nell’interno.
Dal punto di vista termico il centro-nord sperimenta come detto una stagione fresca in dicembre/gennaio, seguito da quella calda da febbraio a inizio/metà maggio circa. L’ingresso dei venti umidi al culmine del periodo caldo segna l’inizio della stagione delle piogge, con caldo meno intenso (calano soprattutto le massime) ma afoso, mentre al termine della stagione piovosa c’è un periodo post-piogge (da inizio/metà ottobre a fine novembre), in cui la frequenza degli acquazzoni si dirada progressivamente e le temperature cominciano a scendere, soprattutto nei valori notturni. Nel sud le temperature sono più uniformi e le piogge, a latitudini così prossime all’equatore, non hanno più, nell’interno, il massimo in luglio/agosto, ma in genere due massimi zenitali in aprile e settembre. In luglio l’isoterma 25°C al livello del mare interessa la costa, la 30°C passa sui 10°N e ci si avvicina ai 35°C nell’estremo nord. In gennaio la quasi totalità del paese è compresa tra le isoterme 26°C (costa) e 28°-29°C (interno), mentre si toccano i 30°C nel sudest.