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Il clima degli USA: Michigan e Wisconsin (prima parte)

di Giovanni Staiano
31 Dic 2006 - 11:02
in Senza categoria
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il-clima-degli-usa:-michigan-e-wisconsin-(prima-parte)
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Nella prima immagine (fonte www.morguefile.com) il Capitol Building di Madison, nel Wisconsin. Nella seconda immagine, tramonto invernale a Neuganee, nel Michigan (fonte www.crh.noaa.gov).
il clima degli usa michigan e wisconsin prima parte 7754 1 2 - Il clima degli USA: Michigan e Wisconsin (prima parte)
Michigan e Wisconsin si estendono per 297.000 kmq, una superficie pari all’Italia, e sono fra gli Stati Uniti quelli il cui clima è maggiormente influenzato dai Grandi Laghi, visto che buona parte del loro territorio si trova nelle vicinanze della acque dei 3 più occidentali fra i Laghi, ovvero Superiore, Huron e appunto Michigan. La latitudine compresa tra 41° e 47°N li pone in piena zona temperata, ma le escursioni stagionali sono notevoli, soprattutto lontano dai grandi specchi d’acqua, e gli inverni sono molto rigidi per la latitudine.

Sotto il 43° parallelo prevale il clima temperato fresco della foresta umido con estate calda (1.), quello della parte centro-orientale delle pianure centrali, mentre a nord del 43° parallelo distinguiamo un clima temperato fresco della foresta di tipo subcontinentale a est dell’ 89°W (2.), quindi nella zona dei laghi, e un clima temperato fresco della foresta continentale a ovest del suddetto meridiano (3.), dove il clima è già simile a quello delle pianure del sud del Canada, con inverni freddissimi.

Le precipitazioni sono comprese tra 500 e 1000 mm/anno, tendendo a diminuire, almeno in inverno, verso ovest e ad aumentare nelle zone affacciate sui laghi, in particolare quelle dove la presenza di un rilievo, anche modesto, alle spalle crea locali effetti stau, dovuti al sollevamento orografico dell’aria umidificatisi sui laghi stessi. Questo effetto è responsabile di nevicate abbondanti a inizio inverno (fino a che i laghi non gelano, cosa che avviene in genere tra fine dicembre e gennaio) sulle riviere lacustri aperte a nord, con l’aria fredda che si carica di umidità percorrendo i laghi, scaricandola in neve sulle rive sud. E’ il fenomeno tipico delle snowbelts, le “cinture di neve”, che trova il suo esempio più noto più a est, nelle grandi nevicate di Buffalo. Nella parte occidentale le precipitazioni sono in prevalenza estive, visto che anche in questa stagione i periodi di stabilità atmosferica sono pochi e la pioggia caduta nei singoli eventi e decisamente di più che nel semestre freddo.

Parliamo ora delle tempeste invernali, quando l’anticiclone del Pacifico punta verso nord sull’ovest del continente e aria fredda, partendo dall’Artico canadese, scende sul suo bordo orientale ad alimentare profonde depressioni, incuneate tra l’alta del Pacifico e quella dell’Atlantico, con l’aria più mite e umida che risale sul bordo orientale delle stesse che concorre in modo determinante a porre le condizioni per tempeste di neve, con i venti che spirano freddi e spesso violenti al suolo, con marcato effetto windchill (raffreddamento da vento). Ancora in primavera, fino a metà aprile, queste profonde saccature fredde con conseguenti nevicate non sono rare, ma si alternano in modo assai brusco con fasi molto più miti, quando viene richiamata aria calda dagli stati del sud, ormai già riscaldati. Ovviamente nel semestre freddo transitano spesso anche depressioni alimentate da aria meno fredda che, soprattutto nelle zone orientali e sui laghi, possono dare origine a piogge anche nel cuore della stagione fredda.

Il leit motiv dello scontro violento tra masse d’aria molto diverse, tipico di tutta la parte centrale degli USA, per l’assenza di barriere orografiche, prosegue durante l’estate. In questa stagione origina fenomeni temporaleschi spesso violenti, ma siamo ormai più a nord della linea normalmente raggiunta dai tornado, che nei nostri due stati sono sporadici e non raggiungono le intensità più elevate della scala Fujita. I valori medi termici estivi sono il risultato di ampie oscillazioni tra valori elevati quando promontori anticiclonici subtropicali risalgono fino a queste latitudini e valori ancora bassi quando prevale l’aria fredda.

L’isoterma di gennaio -10° al livello del mare sta intorno al 46°N, per scendere anche sotto il 45° parallelo nella parte ovest del Wisconsin, mentre la -5° si pone intorno al 42,5°N, per scendere fino al 41° a ovest. In luglio l’area è attraversata dalla 20° al livello del mare, che si posiziona intorno al 46° parallelo a ovest, ma scende più a sud nella zona dei laghi, fino al 44°N sul lago Huron.

Vedremo nella seconda parte in dettaglio alcune località.

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