Le Montagne Rocciose occupano un’area molto vasta degli Stati Uniti (sono oltre 2.200.000 kmq) e soprattutto molto estesa in latitudine, visto che a sud ci si spinge fino al 31,5°N e a nord Montana e Idaho sono divise dal Canada dal 49° parallelo.
Gli stati che trattiamo in questo articolo sono Montana, Idaho, Wyoming, Utah, Colorado, Nevada, Arizona e New Mexico. La catena principale delle Montagne Rocciose corre allineata quasi da nord a sud (in realtà NNW/SSE), degradando verso le pianure centrali nella parte orientale di Montana, Wyoming, Colorado e New Mexico, mentre a ovest si trova un complesso sistema di altipiani, talvolta profondamente incisi dai fiumi (basta citare l’esempio del Grand Canyon, scavato dal fiume Colorado), che però non sono aperti verso ovest, quindi verso il Pacifico, perché prima di arrivare al mare si incontrano vari sistemi montuosi, anch’essi allineati in genere NNW/SSE, quali la Catena delle Cascate nel nord o la Sierra Nevada californiana a sud.
Il risultato è che tutta questa regione di altopiani è virtualmente chiusa a ogni influenza marittima, non solo per motivi di distanza, ma soprattutto per la presenza delle barriere montuose, per cui si tratta in prevalenza di territori aridi, in particolare nel settore più meridionale, dove l’aridità è accentuata dalle temperature più elevate (e quindi dalla maggiore evaporazione) e dal lungo periodo di stabilità atmosferica garantito da aprile a ottobre dall’anticiclone del Pacifico, che invece protegge solo per pochi mesi estivi (e il periodo è sempre più breve man mano che si procede verso nord) il settore più settentrionale. Accade infatti, come vedremo meglio più avanti, che le perturbazioni provenienti da ovest, pur scaricando in precipitazioni il grosso dell’umidità sulle coste del Pacifico e le montagne retrostanti, riescano a portare nubi e deboli precipitazioni anche nell’interno, ma questo appunto solo in inverno nel sud, anche in autunno e primavera tra 35° e 45°N circa; più a nord, dove la protezione dell’anticiclone è solo sporadica, le perturbazioni scorrono da ovest a est talvolta anche in estate, seppure con minore frequenza rispetto alle altre stagioni.
La tipica situazione invernale è quindi quella che vede le depressioni muoversi da ovest a est, portando precipitazioni relativamente frequenti e diffuse, ma deboli (la loro influenza sotto i 33°/34°N, dove si rintana l’anticiclone del Pacifico, è invece modesta). Spesso le precipitazioni sono nevose, in quota anche negli stati più meridionali (non è difficile vedere le terrazze dominanti il Grand Canyon leggermente imbiancate con contemporaneo caldo giù in fondo, dove scorre il fiume), di quella neve “secca” tipica di questa regione, amatissima dagli sciatori, grazie al fatto che la neve, originatasi nelle nubi che scorrono alte, dopo essersi sollevate all’incontro con le catene costiere, scende attraverso aria asciutta negli strati più vicini al suolo. Le precipitazioni sono un po’ più abbondanti sui rilievi dell’Idaho centrale, perché qui, intorno a 43°/45°N, i rilievi costieri sono più bassi e lasciano passare più umidità.
Non possiamo non parlare del chinook, il formidabile, caldissimo, vento di caduta che accompagna, sul versante est delle Rocciose (ma anche sul versante orientale delle catene costiere e intermedie), il transito delle depressioni, con l’aria che si tuffa dai crinali verso le sottostanti vallate o pianure, riscaldandosi fortemente per compressione, grazie anche alla ridotta umidità. Il chinook è responsabile di aumenti termici spettacolari per la loro entità e rapidità ed è temutissimo dalle stazioni di sport invernali, essendo un vero “mangianeve” e creando spesso le condizioni per rovinose valanghe.
Quando l’anticiclone del Pacifico si allunga verso nord sulla parte occidentale del Nordamerica, sappiamo che si crea la situazione favorevole alla discesa delle correnti artiche verso le pianure centrali e gli stati del nordest degli USA. Ma sulle Rocciose questo cosa porta? In genere questa situazione è foriera di tempo stabile a ovest della catena principale, mentre sui versanti orientali le correnti fredde da N/NE, impattando contro il rilievo, possono dare origine a deboli nevicate da stau.
In estate l’anticiclone del Pacifico si porta più a nord e garantisce in genere tempo anticiclonico quasi ovunque nella regione, lasciando più spesso in balia delle perturbazioni provenienti da ovest solo i settori nord di Idaho e Montana. Il forte riscaldamento che ha luogo nel settore più meridionale (Arizona e New Mexico) è responsabile della formazione di una bassa pressione di carattere termico, che talvolta richiama correnti umide dal Golfo del Messico, che possono dare origine a manifestazioni temporalesche anche violente, seppure brevi e localizzate, soprattutto sul versante est delle Montagne Rocciose al di sotto del 40°N. Stessa genesi hanno anche le più rare ondate temporalesche che colpiscono l’Arizona e il Nevada, ma in questo caso l’aria umida è richiamata dai caldi mari che circondano la penisola messicana della Baja California. Un esempio eclatante di quanto possono essere violente queste piogge si è avuto nell’agosto 2003, quando una depressione tropicale è stata risucchiata dai mari a ovest del Messico verso sud California e Nevada, dando origine a un episodio di pioggia alluvionale in pieno deserto.
Per quanto riguarda il campo termico l’isoterma 0°C (in gradi centigradi esprimeremo tutte le temperature) al livello del mare di gennaio scende dal 48°N a ovest delle Rocciose fino a 44°/45°N a est, la 5° scende rispettivamente da 42°N a 39°/40°N, la 10° da 35°N a 32°/33°N. In luglio a livello del mare siamo ovunque oltre i 25°C e addirittura oltre i 30° sotto i 41°N.
Abbiamo sei tipi di clima da considerare:
1) a est delle Montagne Rocciose clima steppico secco con inverno freddo (precipitazioni annue 250/500 mm, in gennaio 10-50 mm, in luglio 10-50 mm, ma oltre 50 nel SE del New Mexico), che diventa steppico con inverno mite sotto il 34°/35° parallelo;
2) sulle Montagne Rocciose clima di montagna in quota, clima temperato fresco della foresta sub-continentale nelle valli (precipitazioni annue 500/1000 mm, localmente 250/500 mm sotto il 40° parallelo; in gennaio 10-50 mm, in luglio 10-50 mm);
3) nel nord dell’Idaho e nel NW del Montana clima temperato freddo boreale continentale (precipitazione annue 500/1000 mm, in gennaio 10-50 mm, ma oltre 50 sui rilievi più alti, in luglio 10-50 mm);
4) a ovest delle Rocciose e a sud del 34°N (quindi in sud Arizona e SW New Mexico) clima temperato caldo subtropicale semidesertico (precipitazioni annue inferiori a 250 mm, in gennaio 10-50 mm, in luglio 10-40 mm, localmente meno di 10 mm nel SW dell’Arizona);
5) a ovest delle Rocciose ma a nord del 34°N clima steppico secco con inverno freddo, con precipitazioni fra 250 e 500 mm/anno (fra 10 e 50 mm sia in gennaio che in luglio), ma localmente…
6) … come in buona parte del Nevada, clima semidesertico della steppa con inverno freddo (precipitazioni annue sotto i 250 mm, fra 10 e 50 mm in gennaio, meno di 10 in luglio)
Precisiamo che in un territorio dalla morfologia così tormentata le indicazioni sulle precipitazioni medie delle varie aree sono da prendere con le pinze, visto che localmente possono aversi scostamenti anche notevoli dai valori sopra indicati, a causa della posizione particolare della singola località, che può favorire o deprimere la piovosità.
Billings, nel Montana (45,8°N, 1087 m) è un esempio di stazione appartenente alla fascia 1. Riceve 383 mm/anno, con inverno asciutto (febbraio 16 mm, dicembre 20), estate anche povera di piogge (luglio 24 mm) e stagioni intermedie più bagnate, specie la primavera (maggio 65 mm, giugno 50, ottobre 29). Le precipitazioni sono in genere nevose da inizio dicembre a metà marzo. Le temperature: gennaio -5,1°, aprile 7,5°, luglio 22,5°, ottobre 9,5°, anno 8,3°. Un’annotazione: a una località del Montana (Browning) appartiene il record mondiale di escursione giornaliera, da +6,7° a -49,0° nella notte fra il 23 e il 24 gennaio 1916.
Sempre in fascia 1 si trova, nel Wyoming, Cheyenne (41,2°N, 1867 m), di cui riportiamo anche le medie di minime e massime: gennaio -3,0°/-9,3°/3,1°, aprile 5,8°/-1,0°/12,6°, luglio 20,2°/12,5°/27,8°, ottobre 8,3°/1,0°/15,5°, anno 7,5°/0,6°/14,4°. Notiamo le escursioni giornaliere sempre elevate. Precipitazioni, in genere nevose da inizio dicembre a metà marzo: 366 mm/anno, con inverno secco (gennaio e febbraio 10 mm), periodi marzo/aprile e settembre/ottobre appena più umidi (aprile 35 mm, ottobre 19), piogge più consistenti da maggio ad agosto (maggio 61 mm, giugno e luglio 53).
Molto più a sud, Roswell (New Mexico, 33,3°N, 1112 m) ha ovviamente temperature più alte: gennaio 4,1°, aprile 16,1°, luglio 27,0°, ottobre 16,7°, anno 16,0°. Le scarse precipitazioni (320 mm/anno) sono in prevalenza estive (giugno-settembre 201 mm, agosto 65), piove poco in maggio e ottobre (26 e 27 mm), quasi nulla negli altri mesi (minimo in marzo, 8 mm).
Prendiamo ora in esame alcune località situate presso il crinale principale delle Montagne Rocciose (zona 2), scendendo da nord a sud, cominciando da Helena, nel Montana (46,6°, 1166 m), posta appena a est delle montagne. Queste le temperature medie, che evidenziano forti escursioni sia giornaliera che stagionale: gennaio -6,8°/-12,4°/-1,3°, aprile 6,3°/-0,7°/13,3°, luglio 20,6°/11,8°/29,4°, ottobre 7,2°/-0,2°/14,7°, anno 6,6°/-0,3°/13,6°. Precipitazioni, al solito nevose da dicembre a marzo, scarse: 295 mm/anno, con piogge più consistenti da maggio a settembre (giugno 47 mm), appena discrete in aprile (24 mm), veramente misere da ottobre a marzo (febbraio 10 mm, novembre 12, ma tutti i mesi sotto i 20 mm).
A Lake Yellowstone (44,6°N, 2368 m), nel cuore delle grandi montagne, fa decisamente più freddo: gennaio -13,0°, aprile -2,3°, luglio 12,5°, ottobre 1,2°, anno -0,5°. Qui la prima neve cade già in ottobre e da novembre ad aprile le precipitazioni sono quasi sempre nevose. Il totale annuo delle precipitazioni è di 519 mm, ben distribuite, dal minimo di 34 mm in aprile e ottobre al massimo di 54 in giugno, seguito dai 51 di gennaio.
In Colorado, abbiamo il confronto tra Denver (39,8°, 1611 m), sulle pendici orientali della catena, e l’alto Berthoud Pass, a pari latitudine ma più occidentale, proprio sul crinale (a 3448 m). Denver fa registrare le seguenti temperature: gennaio -1,2°/-8,8°/6,2°, aprile 9,0°/1,3°/16,5°, luglio 23,0°/14,7°/31,2°, ottobre 10,7°/2,4°/19,0°, anno 10,1°/2,3°/17,8°. Sono veramente notevoli le escursioni giornaliere. Precipitazioni (spesso nevose da dicembre a febbraio) pari a 391 mm/anno, scarse in inverno (gennaio 13 mm, febbraio14), più abbondanti nel periodo aprile/luglio (oltre i 40 mm/mese, massimo in maggio con 61).
In quota, al Berthoud Pass, la differenza di temperatura è notevole, un po’ attenuata nel semestre freddo quando le medie di Denver sono penalizzate dall’inversione termica: gennaio -11,5°, aprile -3,7°, luglio 10,2°, ottobre -0,1°, anno -1,5°. Le precipitazioni, nevose per 8/9 mesi l’anno, sono più che doppie rispetto a Denver: 824 mm/anno, con minimo in giugno e ottobre (50 e 51 mm) e massimo in aprile e marzo (97 e 86 mm).
Colorado Springs (38,8°N, 1856 m) ha posizione, e clima, simili a Denver. Queste le temperature: gennaio -1,7°, aprile 8,0°, luglio 21,5°, ottobre 9,9°, anno 9,1°. Dei 412 mm/anno, pochi cadono in inverno (7 e 10 in gennaio e febbraio), mentre il periodo maggio/agosto è il più piovoso (agosto 77 mm, luglio 74). Durango, sempre in Colorado (37,3°N, 2009 m), è chiusa a nord e a est da alte montagne. Queste le medie termiche: gennaio -4,0°, aprile 7,3°, luglio 20,3°, ottobre 9,1°, anno 8,1°. Le precipitazioni ammontano a 490 mm/anno; in autunno/inverno qualcosa in più arriva da ovest (e ovviamente è neve in inverno), con 51 mm in ottobre, 46 in dicembre e 40 in gennaio, in tarda primavera c’è il periodo più asciutto (maggio 27 mm, giugno 17), poi in estate c’è qualche temporale in più (luglio 47 mm, agosto 61).
Albuquerque (New Mexico, 35°N, 1617 m) ha queste temperature: gennaio 1,2°/-5,7°/8,2°, aprile 12,8°/4,2°/21,5°, luglio 25,8°/18,0°/33,6°, ottobre 13,8°/6,1°/21,6°, anno 13,4°/5,6°/21,1°. Precipitazioni molto scarse (226 mm/anno), in prevalenza estive (luglio-settembre 102 mm, agosto 42), con novembre e gennaio mesi più asciutti (11 mm). Alamogordo (New Mexico, 32,9°N, 1325 m) ha le seguenti temperature medie: gennaio 5,8°, aprile 16,6°, luglio 26,8°, ottobre 16,9°, anno 16,5°. Piove poco (324 mm/anno) e soprattutto in estate (luglio-settembre 168 mm, agosto 61), mentre è la primavera la stagione più asciutta (marzo-maggio 30 mm, aprile 7), seguita dall’inverno (gennaio 17 mm).
Per alcune località relative alle altre aree climatiche vi rimandiamo al prossimo articolo.
Il clima degli USA: gli stati delle Montagne Rocciose:
2° parte – www.meteogiornale.it/news/read.php?id=14375
/>3° parte – www.meteogiornale.it/news/read.php?id=14376