Il cers, tipico della Linguadoca e della Valle dell’Aude, nel sudovest della Francia, è un vento generalmente secco da nord o nordovest. Apportatore talvolta di freddo e pioggia nella stagione invernale, rende spesso sereni e luminosi i cieli sulla costa del Golfo del Leone nelle giornate di primavera, diventa caldo e secco in estate. Le sue raffiche spesso raggiungono i 10 gradi della scala Beaufort e possono quindi essere molto violente.
Dal punto di vista sinottico, la sua origine è simile a quella della tramontana e del mistral (che poco più a oriente spazza la valle del Rodano). Cers è quindi il nome dato localmente a un vento catabatico che scende dall’area tra i Pirenei e le Montagnes Noire. E’ molto frequente attraverso la regione dell’Aude, nel sudovest della Francia, soffiando a velocità superiore ai 20 nodi per circa 200 giorni all’anno.
Si origina per la presenza di masse d’aria provenienti dall’Atlantico che attraversano la regione di Tolosa. La corrente d’aria si intensifica nel passaggio attraverso il valico di Lauragais, prima di ricadere con violenza verso la città di Carcassonne (quante volte abbiamo sentito e letto della “porta di Carcassonne”?) e l’area di Narbonne. Eccezionali tramonti rossi e nubi lenticolari generalmente caratterizzano le giornate di cers. In inverno esso può persistere per oltre una settimana.
Gli episodi di cers più intenso sono associati a basse pressioni sul Golfo del Leone, quando il forte dislivello barico tra l’Aquitania e la Linguadoca intensifica la corrente d’aria.
Il contraltare del cers sulla costa è il marin, vento umido da sudest associato al passaggio di fronti caldi attraverso la penisola iberica. Il marin risale, con direzione opposta al cers, verso la porta di Carcassonne, ricadendo verso l’Aquitania riscaldato per effetto favonico, prendendo il nome di autan.
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