L’elemento saliente a breve termine.
Confermata la moderata fase instabile che domani porterà temporali al Nord e parte del Centro, da domenica è atteso un nuovo progressivo miglioramento, causa l’espansione di un cuneo orientale dell’alta pressione delle Azzorre. Anticiclone che, temporaneamente, avrà in quota il supporto del Nord africa e ciò porterà un nuovo aumento termico per le giornate di inizio settimana.
L’elemento saliente a medio termine.
Ma da giovedì si cambia registro. Una spinta dinamica dell’anticiclone oceanico verso Nord, determinerà lo scorrimento verso Sud di una profonda goccia fredda in quota, attualmente in pieno Oceano, coadiuvata da un’altrettanta profonda ondulazione delle correnti d’alta quota. Obbiettivo il Mediterraneo, laddove avremo un netto calo termico, venti freschi settentrionali ed incremento dell’instabilità.
L’elemento saliente a lungo termine.
L’alta pressione delle Azzorre distesa lungo i paralleli oceanici, con un importante promontorio stabilizzante diretto verso la Penisola Iberica e la Francia.
Il trend a lungo termine:
Tale configurazione, se confermata, dovrebbe esser tale da garantire un periodo climaticamente piacevole, senza gli eccessi di caldo ed umidità riscontrati in quest’ultimo periodo. Insomma, si potrebbe viaggaire sulle solgie della normalità termica, almeno fin verso il giro di boa mensile.
Elementi di incertezza: L’unica incertezza è dettata dai possibili effetti che la configurazione appena disegnata arrecherà sulla nostra Penisola. E paraddossalmente, dall’entità di tale fase dipenderà inevitabilmente il proseguo del lungo termine.
Fattori di normalità climatica:
Parlare di normalità, come detto più volte, risulta veramente difficile. Specie in vista di un periodo come quello prossimo, durante il quale si potrebbe configurare un netto calo termico che localmente potrebbe addirittura portare le temperature sotto le medie previste per il periodo.
Nell’estremo long range, invece, come scritto poco sopra si potrebbe profilare difatto un periodo sostanzialmente “normale”, dettato da temperature sì estive, ma senza eccessi dettati dal Nord Africa.
Focus: evoluzione sino al 10 agosto 2006
Il periodo d’osservazione verrà suddiviso in due fasi distinte. La prima, identificabile tra il 3 e l’8 del c.m., vedrà la nostra Penisola influenzata dalla profonda ondulazione delle correnti d’aria d’alta quota in arrivo dal Nord Europa. Ad onor del vero bisognerà ancora attendere per poter definire gli effetti, sia termici che precipitativi, tuttavia sembra più che probabile una netta flessione termica per venti settentrionali, con incremento dell’instabilità prima sulle regioni settentrionali, poi al Centro ed infine al Sud. Non è da escludere persino una fase moderatamente perturbata.
Successivamente, in vista della conclusione della prima decade del mese, la parziale distensione delle onde oceaniche potrebbe portare ad un progressivo miglioramento del tempo, ma in un constesto d’instabilità pomeridiana e termicamente piacevole.
Evoluzione sino al 15 agosto 2006
Uno sceanario, quest’ultimo, che potrebbe protrarsi fin verso il ferragosto, con temperature in linea con le medie stagionali, correnti in quota decisamente occidentali, tassi di umidità dell’aria nella norma e un clima certamente estivo ma non eccessivo.
In conclusione.
La previsione tracciata a suo tempo, nella quale si indicava la prima settimana del mese come fase di un probabile sblocco, ha trovato conferme nel corso dei giorni e dei vari aggiornamenti modellistici. In molti, anche giustamente, hanno dubitato circa la bontà di certe emissioni giornaliere, tuttavia và dato atto alle medie previsionali di aver tenuto una certa coerenza, tale da garantire un buon grado d’affidabilità alla previsione stessa.