L’alta pressione di blocco strutturata dal Nord Africa continua a contraddistinguere lo scenario meteorologico sul Mediterraneo Centrale, così come ormai sta ininterrottamente da circa una settimana. Il muro anticiclonico tiene a bada tutti i tentativi d’intrusione d’aria più fresca ed instabile provenienti da ovest, collegati ad un perno ciclonico collocato sul Golfo di Biscaglia.
Il nastro perturbato atlantico transita tuttavia solo ad alte latitudini e, come mostra il Satellite, anche parte dell’Europa Centro-Orientale ha risentito della rimonta dell’alta pressione d’origine nord-africana, con cieli sgombri da nubi significative, a parte quelle legate ai nuclei temporaleschi termoconvettivi in formazione nelle ore centrali giornaliere.
Gli episodi temporaleschi di natura termica non hanno del tutto tralasciato nemmeno il nostro Paese, nonostante la forte struttura anticiclonica tenda ad inibire l’esaltazione dell’instabilità. Tuttavia, il forte accumulo di calore ed umidità nei bassi strati ha dato vista a queste isolate celle temporalesche che, un po’ a sorpresa, hanno colpito anche taluni settori della dorsale appenninica.
I rovesci ed i temporali hanno interessato principalmente l’Arco Alpino e questa non è una novità, se si considera che nella serata di ieri un violento temporale è sconfinato anche su parte della pianura veneta, colpendo con forza il padovano. In questo pomeriggio sono molto concentrati per il momento le celle temporalesche, limitate all’area fra la Val d’Aosta e il nord-ovest del Piemonte, oltre alle Alpi Carniche. Gli episodi temporaleschi dell’Appennino, molto concentrati, hanno interessato con due distinte celle la zona compresa fra l’entroterra abruzzese/laziale e i massicci montuosi fra la Basilicata e l’Alta Calabria.
Inutile dire che il caldo eccezionale è l’elemento realmente protagonista dell’attuale scenario meteorologico. I temporali appena descritti riescono a creare limitato refrigerio sulle zone interessate dai fenomeni, ma si tratta di zone ristrette e in genere non abitate. La popolazione sta dunque risentendo di questa fase di caldo, eccezionale sia per la persistenza che per l’entità.
In base alle rilevazioni delle Stazioni del Servizio Meteorologico Nazionale, sono stati stabiliti una serie di nuovi record assoluti per quanto concerne il mese di Maggio, soprattutto al Centro-Nord e sulla Sardegna. Rammentiamo che vengono considerate tutte le rilevazioni dal dopoguerra ad oggi: in diversi casi sono stati abbattuti record stabiliti anche in annate piuttosto recenti, a conferma di come l’ultima decade di Maggio sia sempre più avvezza alle ondate di caldo estreme per tale periodo.
Le temperature massime di oggi hanno raggiunto in molte località i 35-36 gradi e probabilmente verranno stabiliti ulteriori valori record per il periodo. Il caldo eccezionale non si è limitato alla sola nostra Nazione, ma si è spinto anche oltre i nostri confini. Su alcune località della Francia sud-orientale, sulla Svizzera e sulla Germania Meridionale si è avuto caldo straordinario, come non accadeva da oltre un secolo. I massimi di caldo di questi giorni accentueranno ulteriormente le già notevoli anomalie che si stanno registrando in tutta Italia e parte d’Europa ormai dall’inizio della seconda decade del mese.