E’ l’ondata di caldo più feroce dall’agosto 2003. Con gli ultimi giorni eccezionalmente caldi, la seconda decade di questo mese di luglio è la più calda del nuovo millennio dopo le tre incredibili decadi dell’agosto 2003. Ma supera anche la terza caldissima decade del luglio 2003 e le altre delle più recenti intense ondate di caldo, come quelle dei mesi di agosto 2013, 2012, 2011 e 2009 e dei mesi di luglio 2005, 2006 e 2007.
Non si era mai vista nemmeno, dopo l’agosto 2003, una sequenza di giornate così calde come le ultime quattro ed una persistenza del caldo così tenace, tanto che l’intero mese, con la prospettiva di un’altra settimana di caldo intenso, rischia di diventare il luglio più caldo della storia in Italia.
E per certificare questa fase di caldo quasi record, la giornata odierna (19 luglio) ha visto anche superare il limite dei 40 gradi in una stazione della rete meteo nazionale. E’ successo a Bari che ha toccato una massima di 40,1°C.
Se durante la prima forte ondata di caldo di inizio mese il Sud era rimasto ai margini della bolla rovente, in questa seconda, che sta avendo il culmine in questi giorni, al contrario le temperature maggiori si sono registrate proprio al Sud ed in particolare tra Puglia e Campania. Proprio per la maggiore estensione sul territorio italiano dell’onda africana, le temperature medie in Italia sono circa un grado superiori a quelle della prima decade di luglio.
Questa seconda ondata di caldo ha infatti colpito maggiormente le regioni del Sud Europa, dalla Spagna ai Balcani (negli ultimi giorni 40 gradi anche in Bosnia), solo marginalmente quelle del Centro Europa, per nulla il Nord Europa. La prima si era invece spinta verso nord fin sulla Gran Bretagna ma aveva colpito in maniera minore i Balcani.
Nel Centro-Nord Europa attualmente scorazzano le perturbazioni atlantiche, e ad Amburgo la temperatura massima di domenica 19 luglio è stata di appena 15,6°C!
C’è la fondata speranza che verso fine luglio i venti occidentali atlantici possano finalmente giungere, almeno sul Centro-Nord Italia, a rompere la cappa di calura africana, quanto meno riducendo i tassi di umidità che senza un ricambio d’aria tenderanno inevitabilmente a salire.