Anticiclone in gran forma: abbiamo dovuto attendere a lungo, bene o male due mesi, ma finalmente ecco apparire quell’estate che in tanti acclamavano. Di chi il merito? Beh, semplificando l’argomento dobbiamo ringraziare l’Alta delle Azzorre, finalmente in buono stato di salute e capace di spingersi verso est. Poi, nei prossimi giorni, interverrà anche l’Alta Africana e il caldo crescerà rapidamente.
Temperature in netto rialzo: l’aumento prenderà piede domenica, ma l’ondata di caldo si esplicherà maggiormente entro la prima metà della prossima settimana. Un aumento che ci condurrà su valori superiori alle medie stagionali, con picchi sino a 5-6°C in più rispetto alla norma. In talune città del Sud, Sicilia compresa, i termometri potrebbero sfiorare i 40°C. In Val Padana, soprattutto ad est, la colonnina di mercurio potrebbe sfiorare i 35°C. I tassi di umidità in crescita acuiranno ulteriormente la sensazione di caldo, che pertanto diverrà afoso.
Modifiche sostanziali: pocanzi abbiamo tralasciato i particolari barici responsabili della rimonta anticiclonica. Ora, invece, riteniamo sia imprescindibile trattarli perché torneranno utili anche nella comprensione del tempo atmosferico futuro. Lo snodo cruciale, a nostro avviso, è rappresentato dalla demolizione del blocco scandinavo. La struttura altopressoria collocata a quelle latitudini, per varie settimane, ha impedito alla vigorosa circolazione atlantica di sfogarsi verso est. Trovando il varco chiuso, approfittando anche di un’Alta delle Azzorre assente, ha avuto strada libera verso il cuore del Mediterraneo.
A breve assisteremo alla sostituzione del blocco con un’ampia struttura depressionaria. Questo farà sì che la Depressione d’Islanda, comunque in gran forma, abbia a disposizione la naturale soluzione orientale. In tal modo i fronti atlantici correranno verso quelle aree, risparmiando nuovi assalti all’Anticiclone Afro-Oceanico.
Break rinfrescanti: nonostante le suddette dinamiche, qualche apertura ciclonica potrebbe sospingere aria relativamente fresca fin sull’arco alpino. Un esempio in tal senso lo avremo proprio a Ferragosto, causa un’ampia saccatura in estensione verso sud. Qui da noi avremo effetti smorzati dal lago altopressorio, tuttavia vi sarà un incremento dell’instabilità diurna ed anche un diffuso calo termico. I venti settentrionali ripristineranno condizioni climatiche più consone al periodo.
Tale scenario, carte alla mano, sembrerebbe in grado di traghettarci fin verso l’ultima decade di agosto e sembrerebbe scemare l’ipotesi concernente un sussulto ciclonico più corposo ad opera della Depressione Scandinava. Insomma, agosto potrebbe proseguire sull’onda della normalità estiva, normalità finora sconosciuta ai più.