Il progetto è sicuramente ambizioso e punta a risolvere il problema della siccità a lungo termine, soprattutto in Sudafrica e in modo particolare su Cape Town. Nick Sloane, esperto di soccorso marittimo che ha contribuito alle operazioni di rimozione della Costa Concordia, sostiene che l’idea di trasportare gli iceberg dall’Antartide all’Africa ha una possibilità di successo.
Negli ultimi tre anni la situazione idrica di Cape Town è diventata drammatica, praticamente ha piovuto poco o nulla e la città è attualmente alle prese con la più grande siccità degli ultimi cento anni. Se la situazione non dovesse cambiare, le autorità potrebbero ricorrere alla chiusura dei rubinetti.
Negli ultimi mesi, il governo cittadino ha esortato gli abitanti a ridurre drasticamente il consumo di acqua facendo docce estremamente rapide, riutilizzando l’acqua nei servizi igienici e irrigando il meno possibile i giardini. Nonostante ciò, la Capitale legislativa del Sudafrica si trova in una crisi idrica senza precedenti.
Il trasporto degli iceberg potrebbe avvenire avvolgendoli con uno speciale tessuto termico che ne impedisca la fusione. Dopodiché verrebbero attaccati a navi da trasporto che percorrerebbero la rotta della fredda Benguela Race. Una volta che il ghiaccio arriverà in terra africana verrà suddiviso in piccole porzioni per facilitarne la rapida fusione. Secondo Sloane, un iceberg può fornire 150 milioni di litri di acqua giornalieri per un anno intero.