Eppure, si tratta di una lunga tradizione ben consolidata, ed anche riconosciuta dai servizi Meteo esteri.
In occasione dell’ondata di freddo del Maggio 1979, infatti, quando i giorni 3-4 Maggio nevicò a Londra ed a Parigi, e caddero 20 cm di neve a Tarvisio, i meteorologi francesi parlarono del “Freddo di Maggio”, fenomeno secolare e ben conosciuto.
Tuttavia, negli ultimi trent’anni i casi di mesi di Maggio particolarmente perturbati sono stati rarissimi, segnatamente solo nel 1984 e nel 1991 si ebbero dei periodi freddi e piovosi oltre la norma stagionale.
Invece, il caldo di questo mese è stato particolarmente feroce nel 1988, ad esempio, oppure nel 2003, quando annunciò due estati particolarmente calde.
La tradizione popolare parla dei cosiddetti “Santi di ghiaccio”, che sono giornate caratterizzate da un improvviso ritorno di condizioni di tempo invernale sulla nostra Penisola.
Tali Santi, cioè Pancrazio, Servazio, Bonifazio, ricorrono il 12,13 e 14 del mese.
Inoltre era ben noto in passato il periodo detto dell'”Inverno dei Cavalieri”, un ritorno ulteriore a condizioni di tempo invernali nel periodo tra il 15 ed il 20 del mese.
Donde il noto proverbio, conosciuto in quasi tutta la Penisola: “Né di Maggio né di maggione – togliersi il pelliccione”!
In questo caso, la tradizione popolare ben si accorda con le mappe previste dai vari modelli matematici.
Il modello americano GFS; in particolare, con il suo run delle ore 12 del 05 Maggio, prevede l’ingresso di una isoterma di 0°C ad 850 hPa sul Nord Italia, indicando così l’arrivo di aria freddissima per la stagione, nonché il ritorno della neve a quote relativamente basse.
Del resto, già adesso (ore 19 del 05 Maggio), sta nevicando sulla Paganella, in Trentino, a quota 2100 metri, con -1°C (con limite neve presumibile attorno ai 1800 metri).