Sulla base degli ultimi aggiornamenti, siamo qui finalmente a descrivere l’imminente svolta invernale, che a partire da questo week-end farà piombare una parte dello Stivale in un’ondata di freddo piuttosto significativa. L’aspetto più interessante è dato dal fatto che si tratterà di un’ondata di freddo artico-continentale, di quelle che fanno sentire i loro effetti nei bassi strati e che sono divenute rare negli ultimi anni.
Le prime interferenze fredde si avranno già da domani con un certo peggioramento sui versanti centro-meridionali adriatici, come dimostra chiaramente questa mappa che comprende tutte le precipitazioni in 24 ore attese dalle 7 di domani, venerdì 11, alle 7 di dopodomani, sabato 12. In questa fase le nevicate sull’Appennino potranno cadere a quote attorno agli 800-1000 metri.
Dobbiamo però guardare con attenzione alla notte fra sabato e domenica quando irromperà verso il Triveneto un primo impulso freddo significativo, in seno alla retrogressione di un nucleo ciclonico in quota. L’arrivo dell’aria più fredda si farà sentire sotto taglienti venti di Bora, che inizieranno a spazzare Trieste, parte delle coste dell’Alto Adriatico, i crinali appenninici con Tramontana in rinforzo sulla Liguria.
Le temperature caleranno fortemente al suolo e su Trieste, la porta della Bora, nella giornata di domenica, è probabile che non riescano ad andare oltre i 3-4 gradi, causa il gelo di matrice continentale. La situazione non sarà poi troppo diversa sulle altre città della Val Padana, nel frattempo i tassi d’umidità scenderanno notevolmente come accade con questo tipo d’irruzioni fredda. Ma vediamo le isoterme attese in quota per le ore mattutine di domenica: una -6°C ad 850 hPa si farà largo su quasi tutto il Nord, con punte di -7/-8°C su parte del Triveneto ed Emilia. Si noti poi la -4°C estendersi su gran parte della Toscana, dell’Umbria, delle Marche e dell’Abruzzo, mentre la -2°C andrebbe addirittura a sconfinare su parte del Sud e l’isoterma 0°C passerebbe su Sicilia e Sardegna. Queste indicazioni propenderebbero dunque per un parziale coinvolgimento del freddo per buona parte del Centro-Sud.
La crescente azione fredda del week-end si tradurrà in nuvolaglia di tipo medio-basso, che tenderà ad addossarsi in particolare a ridosso dei versanti montuosi esposti alle correnti nord/orientali. Inevitabile dunque che un occhio di riguardo debba pertanto andare alle regioni adriatiche, partendo dalla Romagna fino ad arrivare sul Gargano. Se verranno confermate le ultime ipotesi modellistiche, non è così remota la possibilità di fiocchi di neve fino a quote prossime alla pianura per quanto concerne Romagna e nord delle Marche (si noti, nella mappa in basso, il nucleo di precipitazioni più consistenti atteso in queste zone). Difficilmente si potrà assistere alla caduta di qualche fiocco fin sulla costa, se non in misura del tutto episodica. In Abruzzo, Molise e Gargano le nevicate domenicali sono attese a quote prettamente collinari, tra i 300 ed i 700 metri d’altezza. Sostanzialmente riparati i versanti tirrenici (non sono da escludersi sorprese nella notte fra domenica e lunedì), da notare poi la maggiore instabilità attesa fra le Isole Maggiori ed il Mar Tirreno con precipitazioni sparse, ma che saranno nevose solo sui rilievi montuosi oltre i 1000 metri (in Sardegna prospettive di probabile successivo abbassamento della quota neve).
Cosa accadrà invece sul Nord Italia? Condizioni generalmente asciutte sul cuore della pianura, ma l’effetto indotto dalla pianura padana ai venti orientali potrebbe determinare l’aumento di nubi compatte a ridosso dei settori alpini occidentali, con la neve da stau che potrebbe giungere sul cuneese e forse anche sul torinese. Stessa situazione anche a ridosso dei rilievi dolomitici e Prealpi venete e a ridosso dell’Appennino Emiliano-Romagnolo con possibili fioccate di un certo rilievo anche sulle zone pedemontane di pianura. In genere, un po’ su tutta la Val Padana non sono esclusi episodici fiocchi svolazzanti, anche con temperature di alcuni gradi sopra lo zero, in quanto l’umidità sarà piuttosto bassa.