L’Inverno è pronto a non arrendersi e, dopo gli scenari predittivi di tempo mite ed a tratti anticiclonico, un vero stravolgimento si è avuto in questi ultimi giorni in merito alle tendenze espresse dai principali Centri di Calcolo sul medio-lungo periodo. Le ultimissime emissioni del modello GFS stanno diffondendo una previsione di forte gelo sull’Italia dall’11 Febbraio, per via del possibile ingresso di un nocciolo ciclonico molto freddo con depressione vigorosa nei bassi strati sui mari italiani.
Le isoterme in quota (850 hPa) sono attese con valori molto bassi, e sopratutto, la rotta del freddo prenderebbe quasi tutta Italia, e non parte del nostro Paese come avvenuto in precedenza. In una visione complessiva, potrebbe trattarsi dell’episodio freddo di maggiore intensità, ma è naturalmente uno scenario ampiamente da confermare, in quanto non appare al momento ancora sicuro lo sfondamento del nucleo freddo in quota sul Mediterraneo.
Non molto dissimile l’evoluzione proposta dal modello ECMWF, che tuttavia anticipa un po’ gli eventi rispetto al modello americano: alle ore 00Z di mercoledì 10 da notare la prevista profonda depressione (minimo di 990 hPa) tra il Tirreno Meridionale e le due Isole Maggiori che andrebbe letteralmente a tirar giù il nocciolo molto freddo in quota, presente tra Germania, Francia e regione alpina. Il nocciolo freddo, nelle successive 24 ore, viene dato dal modello europeo in sfondamento sul cuore dell’Italia.
Non facciamoci tuttavia abbagliare dai colori delle due mappe precedenti, riferite solamente ai valori molto bassi dei geopotenziali all’altezza isobarica di 850 hPa. Per avere un’idea dell’entità dell’avvezione fredda connessa allo sprofondamento del nocciolo ciclonico, bisogna osservare la proiezione dell’andamento termico all’altezza di 850 hPa: la proiezione a 144 ore, per le ore 00Z di giovedì 11, indica la -4 sul Nord, fino all’Appennino Settentrionale ed a ridosso delle coste occidentali della Sardegna, ove riuscirà ad avvicinarsi scendendo dalla Valle del Rodano. Si tratta d’isoterme degne di nota, ma che certo non danno per il momento l’idea di un’ondata di gelo eccezionale. Comunque rammentiamo che stiamo descrivendo uno scenario potenzialmente accompagnato da un vigoroso scenario d’instabilità diffusa.