Nel pomeriggio di ieri abbiamo assistito alla genesi di grossi temporali in varie zone del Nord Italia. Temporali che sovente hanno provocato raffiche di vento, nubifragi e super grandine. Ma sapete cos’è successo? Beh, diciamo che la quantità d’aria fredda affluita in quota ha scalzato la calda preesistente – al suolo – generando grossi cumulonembi.
In tali condizioni è facile osservare quello che tecnicamente è definito “Gust front”, letteralmente “fronte delle raffiche”. Di che si tratta? Stiamo parlando delle correnti discendenti che, una volta raggiunto il suolo, si espandono orizzontalmente talvolta per chilometri. Ed è qui che si generano le imponenti raffiche di vento, quelle che spesso vengono confuse coi tornado in quanto capaci di raggiungere velocità altissime (100-120 km/h). Non solo. Questo fronte è capace di scalzare altra aria calda dai bassi strati, sospingendola verso l’alto e fornendo così ulteriore carburante al temporale (da qui la genesi delle multicelle).
Uno spettacolare esempio di “gust front” è quelle che vi mostriamo in figura: trattasi del super temporale che dall’Himalaya, il 28 aprile del 2014, raggiunse addirittura il Golfo del Bengala. Fu un temporale devastante, che in Bangladesh causò la morte di 16 persone per via delle piogge torrenziali, delle raffiche di vento e della grandine enorme.