Maggio è iniziato all’insegna dell’instabilità a causa di una bassa pressione sul Mediterraneo la quale, spostandosi verso est/sud-est, ha innescato il ritorno dell’alta pressione che, essendo stata di matrice atlantica e ben strutturata, è andata in parte a colmare il gap pressorio della “famosa” falla barica tra Canarie e Portogallo/Spagna.
Questa anomalia barica è stata responsabile, in gran parte, dell’andamento degli ultimi mesi, poiché è in diretta connessione con gli index NAO/AO/EA ed SST; la sua presenza ha inibito, in particolare nel semestre scorso, una NAO negativa, una oscillazione del jet-stream atlantico/polare marcata, con le annesse piogge autunnali/invernali del bacino mediterraneo/peninsulare.
Inoltre, l’onnipresente bassa pressione, è stata responsabile del richiamo continuo di promontori di origine sub-tropicale, per altro già ampiamente in condizioni d’anomalia per altre cause scatenanti, i quali hanno trovato un campo barico congeniale per le loro sortite calde e siccitose.
Oggi, all’inizio della seconda metà del mese mariano, monitoriamo una nuova saccatura profonda sulla Penisola, pervenuta grazie al precedente movimento dell’Azzorre e della vecchia LP mossasi verso la Grecia; questi spostamenti hanno preparato un ambiente sinottico favorevole, andando a bloccare la strada della “falla barica” (colmandola solo momentaneamente) ed attirando sud-est il vortice ciclonico.
L’entrata della bassa pressione si è già fatta notare al nord Italia dove, grazie allo scompenso termico tra quota e suolo, sono nati numerosi temporali, figli della classica linea temporalesca che, probabilmente, precederà l’ingresso favonico.
Oggi è attesa una discesa del fronte freddo con temporali ed instabilità al centro Italia con prosecuzione più intensa nella giornata di Giovedì, quando sarà maggiormente interessato anche il Sud Italia.
Sono attesi, localmente, fenomeni intensi per via del contrasto tra aria fredda da nord-est in quota e richiamo caldo-umido da sud-ovest; dall’analisi del satellite e del campo barico si nota l’ingresso della saccatura, evidenziato dall’occlusione e dai groppi temporaleschi mentre, sul bordo occidentale, tra Spagna e Francia, si evidenziano delle Lee Clouds (nubi sottovento) che vengono generate dall’impatto con la catena montuosa, evidenziando la classica azione da ponente, con venti che superano la catena montuosa e generano piccole/medie turbolenze.
Questa immagine del satellite è didattica per analizzare stau/foehn e spesso è riscontrabile in Italia, anche nei settori appenninici (specie orientali, quelli interessati dal garbino).
L’onda ciclonica si estinguerà in breve tempo poiché da ovest/sud-ovest vi sarà un nuovo spostamento dell’Azzorre, con rialzo termico e compressione anticiclonica; l’atmosfera dovrebbe restare più instabile in attesa di un nuovo pattern anticiclonico al nord, possibile causa di precipitazioni diffuse sulla Penisola nel lungo termine.