A cavallo del mezzogiorno e nel primo pomeriggio di ieri il fohn ha colpito buona parte della pianura. La causa è da ricercare nell’attivazione di correnti sudoccidentali generate da un’azione ciclonica in entrata dalla valle del Rodano e seguita da aria molto fredda per il periodo. Le nubi generatesi nell’alto tirreno hanno impattatato nell’appennino tosco-emiliano creando il fenomeno dello stau dal lato toscano, divenuto fohn nella pianura emiliana e veneta.
Le fresche temperature del mattino sono salite rapidamente fino a toccare e superare i 25°: Concadirame 26°,Mira 25.9°, Noventa Vicentina 25.8°, superati i 24° in buona parte della pianura.
In serata la definitiva entrata dell’aria fredda ha fatto calare i termometri di 9/10° in poco più di due ore. Il rasserenamento del cielo ha permesso ad alcune stazioni di pianura di scendere sotto i 5° stamattina.
Ma perché parlo di fohn? Basta dare un’occhiata ai valori di umidità minimi raggiunti. Nella parte più sudoccidentale della regione i valori sono stati inferiori al 27%, e comunque in molte zone della regione il limite del 30% è stato superato di poco. Le raffiche massime di vento sono state attorno ai 35/40 km/h e provenienti da SW.
Diversa la situazione in montagna, il fronte perturbato è riuscito a sfondare e a portare buoni accumuli: Passo Monte Croce Comelico 41.8mm, Soffranco 39 mm, Passo Pordoi 34.8 mm, Casamazzagno 34 mm. Superati i 20 mm in buona parte del bellunese; superati i 10 mm nella fascia prealpina.
Anche le temperature di alcune località, colpite da precipitazioni, meritano una citazione particolare: Faloria -5°/3.5°, Passo Pordoi -5.5°/3.5°, Passo Valles -3.8°/4°, Passo Falzarego -4.7°/3.6°, Marmolada -11.6°/-3.9°
Le temperature molto basse hanno permesso alla neve di cadere fino a 1700 m, anche se gli accumuli buoni si sono avuti a quote superiori ai 1900/2000 m.
Il cielo nella prossima notte dovrebbe rimanere sereno o poco nuvoloso, mentre oggi l’umidità relativa è ancora molto bassa: questi due fattori potrebbero contribuire alla formazione delle prime brinate, a temperatura positiva, nelle zone che solitamente risentono del ristagno dell’aria fredda; per la pianura cito località come Merlara e Galzignano.