Novembre è iniziato in modo insolitamente caldo in buona parte dell’Europa sudorientale. La Bulgaria è stata l’epicentro del caldo lunedì 1 novembre. Veliko Tarnovo, per esempio, ha raggiunto i 28,8°C. Quasi altrettanto calde sono state Lovech e Ivailo, con 28,3°C, mentre la capitale Sofia, a 586 metri di altezza, è arrivata a 24,4°C, effimero record per novembre, che verrà battuto, come vedremo, solo 24 ore dopo. Le medie delle massime della prima decade di novembre sono tra i 10° e i 13°C nella regione.
Martedì 2 novembre queste alcune massime significative nell’area balcanica, alcune delle quali rappresentano dei nuovi records: in Bosnia Sarajevo (m 638) 24,0°C (media 7°C, record precedente 22°C), in Montenegro Podgorica 25,0°C (media 15°C, record precedente 22°C),in Romania Sibiu 23,1°C (media 8°c, resiste il record di 27°C), in Bulgaria Monte Mussala (m 2927) 11,0°C (media di novembre -2°C, record precedente 7°C), Monte Botev (m 2389) 15,0°C, Sofia 25,5°C (media di novembre 7°C, record precedente 22°C), Sandanski 25,7°C (media di novembre 11°C, record precedente 22°C).
Nubi basse e nebbie hanno tenuto più basse le massime in altre città, pur con aria molto calda in quota, come nelle capitali serba e croata: a Belgrado massima 18,0°C, a Zagabria massima 16,0°C.
Il radiosondaggio di Sofia alle 12 GMT del 2 novembre registrava 18,0°C a 850 hpa (con umidità relativa 32%), con temperatura quasi sempre crescente fra questa quota e il suolo (ad esempio 21,0°C a 925 hpa, 839 m, u.r. 40%). Alla stessa ora il radiosondaggio di Zagabria indicava 18,0°C a 850 hpa (1547 m, u.r. 28%), 20,2°C a 910 hpa (960 m, u.r. 35%), ma solo 9,8°C a 927 hpa (804 m), dove l’u.r. era del 100% (strato nuvoloso); a 1000 hpa (167 m) 15,0°C (u.r. 83%), molto più “freddo” quindi che 1400 metri più in alto.
Inversione termica notevole anche a Bucarest. Alle 12 GMT c’erano 16,6°C a 850 hpa (1584 m, u.r. 36%), 11,0° a 922 hpa (899 m, u.r. 87%), 6,4°C a 931 hpa (818 m, u.r. 100%, anche qui avevamo uno strato di nubi a questa quota), 10,6°C a 1000 hpa (226 m, u.r. 91%). Solo, si fa per dire, 14,9°C la massima nella capitale rumena, comunque circa 7°C sopra la media di novembre.
Meno eclatante, ma presente, l’inversione a Budapest. Alle 12 GMT c’erano 16,6°C a 850 hpa (1555 m, u.r. 42%), 17,8°C a 870 hpa (1356 m, u.r. 42%), 15,0°C a 901 hpa (1058 m, u.r. 63%), 15,4°C a 952 hpa (591 m, u.r. 78%), 16,8°C a 1000 hpa (172 m, u.r. 72%). Qui mancava uno strato saturo di umidità con conseguente formazione di tappeto di strati bassi, per cui l’inversione era attenuata e la temperatura al suolo si è alzata parecchio, pur rimanendo lontana dai livelli ipotizzabili sulla base della temperatura a 850 hpa. 18,7°C la massima nella metropoli ungherese.
Per quanto riguarda la causa di questa ondata di caldo essa è da ricercarsi nell’incunearsi di una bassa pressione fino alla Tunisia, contrapposta a un area di alta pressione centrata tra Bulgaria, Serbia e Macedonia, con conseguente richiamo di aria molto calda dall’entroterra africano, diretta verso l’Italia meridionale ed orientale e appunto i Balcani (passando per le coste libiche centro-occidentali, vedasi i quasi 37°C di Tripoli il 1 novembre).
Se sulla “linea di separazione” tra queste due figure bariche vi è stato sì caldo, ma attenuato nei valori massimi dalla nuvolosità e spesso dalle piogge, più a est il soleggiamento ha invece contribuito ulteriormente al raggiungimento di queste temperature veramente stupefacenti per il mese di novembre.