ANTICICLONE DELLE AZZORRE relegato lontano, in Aperto Atlantico L’assenza dell’alta pressione oceanica sullo scenario euro-mediterraneo continua ad essere l’elemento chiave di questa parentesi estiva così movimentata. Le correnti fresche nord-atlantiche continuano ad essere pilotate verso le Isole Britanniche, per poi giungere sul cuore dell’Europa ove vanno ad alimentare una vasta struttura ciclonica con perno principale posizionato sulla Polonia. La saccatura che tiene sotto scacco gran parte d’Europa si trova incastrata fra due anticicloni, ecco perché si trova un po’ costretta a ruotare su se stessa penalizzando così con piogge e frequenti temporali le medesime zone.
Questa situazione di sostanziale impasse perdura da diversi giorni, ecco perché queste precipitazioni, in molti casi associate ad eventi temporaleschi robusti, creano disagi ed allagamenti, contribuendo anche a gonfiare i corsi d’acqua su diverse nazioni centrali dell’Europa e sulla parte danibiana. Nelle ultime 6 ore le maggiori precipitazioni si sono abbattute in Germania, con oltre 60 millimetri nella zona di Rostock, sulla regione nord-orientale del Meclemburgo che confina con il Mare Baltico.
Intensi temporali stanno scuotendo, fin dalla serata di ieri, le nazioni baltiche ed il sud della Svezia: queste forti turbolenze ad alte latitudini sono generate dallo scontro acuto fra l’aria fresca che alimenta il perno ciclonico in Polonia e quella molto più calda che, dalla Russia, viene in parte aspirata verso la Finlandia e le zone settentrionali del Mar Baltico. Questi stessi contrasti temporaleschi riguardano anche le zone di confine fra la Russia e le nazioni orientali dell’Europa Continentale.