L’area più colpita dai nubifragi in Toscana è stata la provincia di Massa Carrara, ma il maltempo ha colpito duro anche nella provincia di Pisa e in quella di Lucca.
Nelle aree pianeggianti delle due province le precipitazioni sono state molto intense soprattutto tra le 5 e le 10 del mattino di domenica 11 novembre, con cumulate diffusamente superiori ai 100 mm, per effetto di un temporale autorigenerante che ha interessato soprattutto una fascia diagonale da Livorno all’Abetone, passando per Pisa, Vecchiano (con la parte più vicina al mare del comune coinvolta in modo più marginale), Lucca, la media Garfagnana e la Val di Lima.
Tra le 3 e le 15 sono caduti 122,6 mm a Pisa (90,6 dalle 6 alle 9), 119,6 a Vecchiano (93,8 dalle 6 alle 9), 120,6 a Ripafratta, 116,0 a Lucca (80,8 dale 6 alle 9), 135,6 a Pontetetto (Lucca sud), 131,8 a Borgo a Mozzano, 139,6 a Bagni di Lucca, 121,0 a Ponte di Lucchio, 132,6 a Casotti di Cutigliano, 184,2 a Pian di Novello, 178 a Boscolungo (Abetone). 98,4 mm alla stazione Livorno Mareografo (di cui 61,8 dalle 6 alle 9). Alla stazione amatoriale di Migliarino Pisano, a soli 5 km da Vecchiano, l’accumulo è stato di 86,4 mm.
Queste piogge, sommandosi a quelle cadute in alta Garfagnana nelle ore precedenti, hanno reso molto preoccupante la situazione del Serchio e di alcuni suoi affluenti, la Lima su tutti. Diversi idrometri lungo il percorso del fiume hanno superato la soglia d’allerta e alcuni anche quella di allarme.
Alle 15.30 all’idrometro di Vecchiano il Serchio ha raggiunto i 9,58 (livello di allarme superato), valore molto notevole anche se lontano dagli 11 metri raggiunti il 25 dicembre 2009, quando il fiume ruppe a Nodica allagando una vasta area tra Migliarino e Torre del Lago. Alle 16.30 il livello era ulteriormente salito, anche se di pochissimo, raggiungendo i 9,63 m. A Monte San Quirico, periferia di Lucca, il culmine della piena è arrivato intorno alle 13.
La situazione è diventata preoccupante nei comuni di Vecchiano e San Giuliano Terme per la piena del Serchio. Il Comune di Vecchiano, la Prefettura di Pisa e gli altri organi preposti, hanno assunto di concerto i seguenti provvedimenti precauzionali: 1) sgombero della golena del fiume Serchio dove si trovano una decina di famiglie che abitano in case esistenti ormai da molti decenni; 2) chiusura dei ponti di Pontasserchio e di Ripafratta per evitare rischi e intralci alla circolazione; 3) il Comune di Vecchiano, in stretta collaborazione con i Carabinieri e con i volontari, ha invitato i cittadini di Avane, Filettole, Nodica e Migliarino a salire ai piani alti delle proprie abitazioni o, nel caso in cui non sia possibile, di raggiungere a Filettole la via del Castello fino al Cancellino e, ad Avane, di utilizzare i piazzali delle ex Cave.
Molte strade allagate a Pisa città, tra cui Via Cerboni, via Montanelli, via dell’Omodarme, via Corridoni, via S.Agostino, via di Goletta, via Vecchia di Cisanello, parte di via Andrea Pisano, via Bonanno (vicino dipartimento farmacia), via Parini, via Torino, via Napoli , via Savona, sottopasso dell’Aeroporto, via Torino, via Savona, via di Gello. Sottopassi inagibili. In campo 60 uomini della Protezione Civile con 8 pattuglie dei Vigili Urbani che hanno chiuso le strade interessate. Il comune di Pisa ha azionato le dieci grandi idrovore che spingono l’acqua dalle strade verso i bacini di esondazione. Comune e Prefettura hanno invitato a non usare la macchina se non strettamente necessario e in caso di strada allagata di procedere a passo d’uomo per non creare onde anomale. Funzionanti invece i bus, con deviazioni rese necessarie dalla situazione.
Una madre ed il suo bambino di pochi mesi sono stati salvati dalla polizia appena in tempo prima che l’acqua, già agli sportelli, entrasse nell’auto della donna rimasta intrappolata in un sottopasso allagato a Pisa.
A Lucca, alle 14,30 è cominciata la fase del deflusso della piena. La portata metri cubi al secondo segnava a quell’ora 1243 mentre alle 11,30 registrava 1570 metri cubi al secondo. La Provincia aveva ordinato di abbandonare i piani terra delle case e l’unità di crisi della protezione civile comunale stava comunque valutando di procedere nelle evacuazioni, se la situazione non fosse migliorata.
Sono stati allestiti 12 punti di raccolta per la popolazione nell’Oltreserchio, zona sorvegliata speciale. Anche in Lucchesia la Protezione Civile ha invitato i cittadini che vivono in case senza secondi piani a lasciare le proprie abitazioni e a rifugiarsi in luoghi sopraelevati. Per qualche minuto è stato chiuso per questioni di sicurezza il casello autostradale del Frizzone (Capannori), poi riaperto poco dopo. Sospesa la partita della Lucchese.
In tilt molte zone della città (Monte San Quirico, Oltreserchio…), con allagamenti in case e garage. Molte le strade interrotte anche nella zona di Sant’Alessio. Interrotta la statale del Brennero e, sull’altra sponda, la provinciale Ludovica, a Borgo a Mozzano, all’altezza del Ponte del Diavolo. Interrotta anche la ferrovia Lucca-Aulla. Molte zone che si trovano sotto il livello del fiume nell’Oltreserchio si sono allagate, tra Nave, Santa Maria a Colle, Nozzano e Sant’Alessio. Il fiume è anche uscito dall’alveo alla Casina Rossa.