Vedete quella nuvolosità che sta per raggiungere la Sardegna? Sono nubi in gran parte medio alte, è vero, ma significative perché indicanti l’avanzata della massa perturbata iberica in direzione est. Se non fosse riuscita ad influenzare le nostre condizioni meteorologiche, l’avremmo lasciata perdere. Ma siccome sappiamo che causerà una intrusione d’aria umida nella struttura anticiclonica, minandone un pochino la tenuta, è giusto darle un peso. Piccolo o grande lo stabiliremo insieme nei prossimi giorni, quando la variabilità diurna proverà a far prevalere le nubi sul sole.
La giornata odierna sarà però caratterizzata da una predominanza anticiclonica. Lo vediamo dall’immagine satellitare, splende il sole un po’ dappertutto. Brilla, diffusamente, anche al Sud e possiamo notare come i rimasugli del nucleo d’aria fredda si siano definitivamente allontanati. Oltre alle nubi sono scomparsi anche i venti settentrionali, che nei giorni passati hanno fatto sì che le temperature scendessero in qualche caso anche al di sotto della norma.
Ora non più. Ora si riprenderà a viaggiare su valori estivi: in tutta Italia. Le massime raggiungeranno facilmente i 25 gradi e in molte città non è esclusa la possibilità che si possano registrare 26/27 gradi. Le minime, com’è giusto che sia, saranno gradevoli e a tratti persino fresche. In mancanza di un’avvezione d’aria calda è naturale che l’inversione termica sia notevole.
Oltre al sole, però, è giusto concentrarsi sulla formazione di nubi torreggianti. Cumuli se preferite, fate un po’ voi. Quel che importa è delineare la possibilità che in qualche tratto appenninico vadano a verificarsi degli scrosci di pioggia. La probabilità più alta sarà riservata alle aree montane del Lazio, delle Marche, dell’Abruzzo e della Toscana. Gli acquazzoni potrebbero assumere, localmente, carattere temporalesco.
Altri episodi instabili sembra possano verificarsi nell’entroterra ligure, in qualche località dell’Appennino meridionale e nel nord della Sicilia. Si tratterà sovente di deboli piovaschi, destinati ad attenuarsi rapidamente. Come altrettanto rapidamente si dissiperanno quei fenomeni più vivaci indicati nel settore centrale dell’Appennino.
Per quel che concerne le Alpi, è probabile che la cumulogenesi – comunque vivace – non dia modo d’aprire l’ombrello. Potrebbe scapparci qualche circoscritto piovasco, ma nulla più.