Non solo a Chicago, al cui blizzard abbiamo dedicato un articolo, è stata gran neve negli States. Il grande blizzard nevoso di martedì 1° febbraio ha permesso a Oklahoma City di stabilire il record storico di maggiore nevicata mai registrata il 1° febbraio. Con gli 11,8 pollici (30 cm) caduti martedì il precedente record del !à febbraio, che risaliva al 1913 con 5,5 pollici, è stato letteralmente frantumato. Ma martedì 1° febbraio 2011 è stato in assoluto il più nevoso giorno di febbraio a Oklahoma City, superando ampiamente il vecchio record di 6,5 pollici del 7 febbraio 1986. Con la grande nevicata del primo giorno del mese, febbraio 2011 è già al terzo posto nella graduatoria dei mesi di febbraio più nevosi, guidata dal febbraio 1913, con 12,9 pollici. Con una probabile tempesta di neve già prevista per l’inizio della settimana prossima, questo mese potrebbe superare febbraio 1913, che comunque è solo il 5° mese più nevoso della storia a Oklahoma City, con marzo 1911 primatista con i suoi 20,7 pollici. Oklahoma City ha una media di 8,6 pollici/anno. La città sperimenta in genere una tempesta di neve da 8 pollici o più ogni 5-10 anni. Oklahoma City non è la stazione che ha registrato, con questa perturbazione, il maggiore accumulo nevoso nelle pianure meridionali. Tale primato va a una zona a est di Owasso, Oklahoma, con 21,0 pollici. Altri accumuli notevoli in Oklahoma: Miami e Claremore 20,0 pollici, Broken Arrow 15,0 pollici. In Texas, fino a 5,0 pollici di neve a Cisco, da segnalare anche 1 pollice (2,5 cm) a Fort Worth e 3,4 pollici (8,5 cm) ad Abilene, nuovo record “di giornata” del 1° febbraio.
La prefettura di Niigata, in Giappone, ha chiesto l’invio di truppe per aiuti a seguito di nevicate da record, secondo quanto riportato mercoledì 2 febbraio dai media giapponesi. In particolare l’invio di truppe è stato richiesto per la città di Uonuma, dove l’altezza della neve ha superato i 4 metri. Temendo il collasso dei tetti sotto il peso della neve alta, con la complicazione di un aumento termico e di un rischio pioggia, i funzionari locali hanno chiamato le truppe per aiutare a liberare i tetti. Niigata è nella parte occidentale di Honshu, il cui clima invernale è noto per le pesanti nevicate che vi si abbattono quando giungono masse di aria fredda siberiana che si carica di umidità sul Mar del Giappone. L’ovest di Honshu è una delle zone più nevose della terra, anche a quota relativamente bassa. Uonuma stessa si trova a circa 120 miglia (200 km), a nord-ovest di Tokyo che, per inciso, sta avendo un inverno insolitamente secco. D’altra parte la configurazione barica in grado di portare forti nevicate sul versante occidentale delle montagne di Honshu normalmente porta tempo asciutto e sereno a Tokyo. I 13 mm di precipitazione nevosa caduti tra le 18 GMT del 31 gennaio e la stessa ora del 1°febbraio hanno portato anche a Sapporo (metropoli di Hokkaido) l’altezza della neve alla ragguardevole cifra di 84 cm.
Il ciclone Yasi, dopo aver toccato terra come categoria 5 della scala Saffir-Simpson, intorno alle 14 GMT di mercoledì 2 febbraio (quindi nella notte tra mercoledì e giovedì, ora locale), intorno alle 18 GMT era sopra la catena del Great Dividing Range, nel nord del Queensland, Australia nordorientale. I media hanno riferito (dato non ufficiale) di venti a 220 km/h (137 mph) a Innisfail, poco a nord del landfall. Raffiche di 115 mph (185 km/h) sono state osservate a Lucinda (dato ufficiale), a sud del landfall, secondo l’Australian Bureau of Meteorology. I reports dalla regione descrivono la caduta diffusa di alberi e molti danni agli edifici. Devastata Tully, una città colpita direttamente dall’occhio della tempesta. I residenti nell’area, invitati a confrontare Yasi a Larry, ciclone di categoria 4 uragano che ha colpito Innisfail nel marzo 2006, hanno detto che Yasi è stato peggiore. Il landfall è avvenuto a Mission Beach, tra Cairns e Townsville, quest’ultima ha subito qualche danno e ha registrato venti fino a 135 km/h. Yasi è ora in movimento verso ovest-sudovest e sta iniziando a indebolirsi. Già per le 0 GMT di giovedì dovrebbe essere sceso alla categoria 3, per scendere nelle 12 ore successive allo status di “tropical storm”.
Tra le 9 am del 2 febbraio e le 6 am del 3, ora locale, le piogge hanno diffusamente superato i 150 mm nell’area di Townsville. A Woolshid sono caduti 312 mm, a Keelbottom 311, a Toolakea 266, a Paluma Dam 261, a Upper Black River 255, a McDonalds 251. Più a nord, 176 mm a South Mission Beach (presso Tully, il luogo del landfall), 373 a Bulgun Creek, 346 a Japoonvale, 314 a Upper Murray, 302 a Sutties Creek, 287 a Maalan Road, 275 a Koolboolomba, 268 a Jarra Creek.
Un tamponamento a catena causato da ghiaccio ha coinvolti 50 veicoli e bloccato una strada presso l’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle, lasciando 30 persone ferite, secondo quanto riferiscono i media francesi. Il blocco è avvenuto alle 6, ora locale, di mercoledì 2 febbraio, dopo una notte di pioggia congelantesi. Il ghiaccio ha causato numerosi incidenti sulle strade in tutta la Francia settentrionale. Nell’area dell’aeroporto parigino Charles de Gaulle nella mattina di mercoledì i disagi alla circolazione sono stati notevoli, intorno alle 8.30 del mattino nella regione dell’Ile-de-France c’erano code per complessivi 210 km. La situazione è migliorata verso mezzogiorno, con il ritorno di condizioni più miti, fino alle 10.30 la temperatura è rimasta inchiodata sullo 0°C anche a causa della nebbia. Centinaia di incidenti segnalati anche sulle strade nel nord della Germania, area anch’essa colpita da gelicidio e neve. Gelicidio nella notte tra martedì e mercoledì anche in Belgio, anche a Bruxelles.
Forte maltempo in Algeria martedì 1°febbraio, con piogge abbondanti, anche temporalesche, e neve oltre gli 800-1000 metri. Tra le 18 GMT di lunedì e la stessa ora di martedì 62 mm a Miliana, 58 a Medea (m 715, in parte nevosi, 6 cm l’accumulo al suolo), 46 a Chlef, 38 ad Algeri/Port, 36 a Dar-El-Beida e Tizi-Ouzou. Ancora maltempo anche mercoledì. Tra le 18 GMT di martedì e la stessa ora di mercoledì, 55 mm a Souk Aras, 53 a Constantine, 49 a Guelma, 41 a Jijel Achouat, 37 a Chlef. Gli ulteriori 26 mm, in parte nevosi, a Medea hanno portato lo strato bianco al suolo a 10 cm.
Ancora diverse temperature oltre i 40°C nel Sahel. Mercoledì 2 febbraio, Birni-N’Konni (Niger) 41,0°C, Dori (Burkina Faso) 40,7°C, Gaya (Niger) 40,5°C, Kandi (Benin) 40,4°C, Menaka (Mali) e N’Djamena (Chad) 40,2°C. 33,5°, 34,1° e 35,2°C le medie delle massime di febbraio di Birni-N’Konni, Menaka e N’Djamena.