Siamo di fronte ad una circolazione di stampo tipicamente primaverile. L’espansione netta dell’Alta Pressione nord-africana verso il Mediterraneo centrale e l’Italia favorisce un afflusso d’aria molto calda per il periodo.
Un evento di portata davvero notevole, se si bada alle differenze tra la situazione termica in quota e quella degli strati medio-bassi dell’atmosfera. E come in primavera, i primi tepori con simili caratteristiche vedono la persistenza di circolazione più fresca nei bassi strati, specie sui mari, lungo le coste e le vallate.
E la differenza tra l’imponente presenza del caldo alle quote medio-alte rispetto all’aria (relativamente) più fresca schiacciata in basso, ben si evidenzia dalle formazioni nuvolose di tipo basso che, assieme alle nebbie e alle foschie, apporta le condizioni da inversione termica, che in particolare quest’oggi ha avuto un ruolo da protagonista sulle aree pianeggianti del nord.
In questo momento ci troviamo però nel cuore dell’inverno, e con i mari circostanti la nostra Penisola e le isole che sono su livelli termici superiori alle medie tipiche di questo periodo, in quanto non hanno subito grandi azioni di raffreddamento per l’assenza quasi totale di periodi freschi negli ultimi mesi.
Dunque l’anomalia barica in corso, alla luce di queste considerazioni, diventa ancor più rilevante, perché sta davvero dando luogo a condizioni meteo tipiche di aprile, con i primi tepori anticiclonici che trovano aria pre-esistente ben più fresca, ma anche le superfici marine non certo fredde come lo sarebbero a inizio primavera.
D’altronde l’aria calda convogliata quest’oggi dall’Anticiclone nord-africano è di notevole imponenza, basti pensare che ad ovest della Corsica le isoterme a 850 hPa (1500 metri d’altezza) sfiorano i 15 gradi.
Ma l’aria più calda, su livelli davvero quasi tipicamente estivi, si trova a quote ancor più elevate, e cioè ad altezze intorno ai 5500 metri, ove le isoterme sono attorno ai -15°C, anche nelle zone dell’Italia settentrionale.
Stante questa situazione, davvero eccezionali i livelli dello zero termico raggiunti quest’oggi. Avevamo già anticipato ieri un ulteriore rialzo del livello dello zero termico su tutto l’arco Alpino, i radiosondaggi appena rilevati confermano che lo zero termico è salito fino oltre i 3500 metri su gran parte delle zone prossime alle Alpi Francesi, la Svizzera e tutto il nord-ovest dell’Italia. Tra la Corsica e la Sardegna, addirittura si sale fino a 4000 metri per trovare lo zero termico.
Le nostre montagne hanno dunque vissuto una situazione termica realmente estiva, ben più di ieri quando a peggiorare la situazione vi erano correnti di foehn, che penalizzavano il nostro versante.
Al Colle di Tenda a quota 1250 metri nelle Alpi del cuneese si sono registrati 17 gradi; valori di circa 10 gradi si registrano fino a quote prossime ai 2500 metri e la stazione del Plateau Rosa a 3500 metri sotto il Cervino alle ore 13 ha misurato +1.4°C.
Radicalmente differente la situazione in pianura, ove l’attenuazione del foehn ha consentito l’intensificazione delle nebbie, peraltro ulteriormente accentuate dalla presenza di una simile cupola anticiclonica che comprime l’aria verso il basso.
E così, in alcune città di pianura, le temperature sono crollate rispetto a ieri anche di oltre 10 gradi, fra cui in grandi città come Torino, Milano, Bologna.
Condizioni meteo miti e stabili sulle restanti regioni, anche se non sono mancati addensamenti nuvolosi medio-bassi. Le temperature più elevate lungo il versante tirrenico e le isole maggiori, con qualche picco oltre 20 gradi, e la maggior parte delle località con temperature prossime ai 20 gradi.
Anche in queste aree il caldo più anomalo, e in proporzione decisamente fuori stagione, colpisce le aree montuose.