La presenza dell’anticiclone azzorriano non ha tardato a mostrare i suoi effetti, anticipato da connessioni tra i vari index nei giorni antecedenti, specie nelle relazioni tra NAO-AO e pattern teleconnettivo inter-tropicale (MJO-ISMR-IOD). Dopo una brevissima e incerta azione destabilizzante atlantica che ha apportato piogge al centro-nord ed una lieve rinfrescata al centro-sud (rapida discesa dei valori min/max), si è proposto con gran furore il dominio del tempo azzorriano, con giornate soleggiate dal clima verosimilmente godibile rispetto alla canicola proposta dal promontorio sub-tropicale che, oltre alle termiche ed ai geo-potenziali, scatena venti di foehn imbarazzanti per alcune zone.
Ho atteso nel riproporre un nuovo editoriale nonostante la possibile presenza atlantica, restando fedele al quadro sinottico proposto nei giorni scorsi, osservando contemporaneamente lo sviluppo del campo barico in relazione con le fluttuazioni di altri indici.
Torneremo nel breve nell’analisi teleconnettiva, fondamentale per carpire le azioni sinottiche illustrate nelle mappe; oggi vorrei soffermare l’attenzione sull’importanza delle SSTA, ovvero le temperature della superficie marina nei vari oceani e mari mondiali.
In inverno, ad esempio, stagione dalla spiccata difficoltà previsionale, sono fondamentali le analisi delle SSTA nei mesi di Ottobre/Novembre per tentare di formulare un out-look stagionale che possa quanto meno sognare di estorcere qualche punto fisso nel semestre freddo; in estate,come in altri mesi, la situazione cambia poco.
Ad oggi le condizioni sinottiche attuali sono il risultato, non univocamente, dello stato termico marino; se AO-NAO si avvicendano in tali oscillamenti gran parte delle ragioni sono rilevabili nelle acque marine superficiali.
La presenza di una semi-permanente atlantica (vedesi le piogge che hanno imperversato nell’ultima edizione di Wimbledon (Londra)) sono causate anche da una azione ciclonica polare-marittima figlia di una ciclogenesi ben alimentata dalle SST marine.
Per un rapporto causa-effetto un tale livello barico nel Nord-ovest atlantico comporta una maggiore possibilità di risalita degli Hp verso la nostra Penisola.
Al momento attendiamo il fugace passaggio di una goccia fredda ma ben presto tornerà a spingere con vigore l’anticiclone, questa volta ben supportato dal caldo ed afoso alito africano.