Non frena ancora il riscaldamento globale in questo 2010 che si conferma largamente come il secondo anno più caldo dall’inizio delle rilevazioni, dietro il 1998. Nello scorso mese di settembre, secondo i dati dell’Università di Alabama di Huntsville (UAH), l’anomalia di temperatura media mensile sulla bassa troposfera si è assestata attorno ai +0,603°C contro i +0,511°C di agosto. Gran parte di quest’anomalia è da imputare ad un forte rialzo termico globale riscontrato sulla parte meridionale dell’Emisfero (dai +0,347°C ai +0,651°C), mentre vi è stato un calo sul resto del Pianeta ed in particolare a livello dei Tropici, per l’indubbio contributo della Niña in grande spolvero. Stante l’ultima rilevazione elevata di settembre, il 2010 resta molto vicino all’anno più caldo di sempre, il 1998 (media di +0,552°C contro +0,590°C nel raffronto dei primi 9 mesi).
I dati d’anomalia termica mensile misurata dal Remote Sensing System (RSS) si differenziano un po’ dal punto di vista numerico, ma tracciano nel complesso lo stesso quadro. L’anomalia si sarebbe infatti assestata a +0,525°C per la bassa troposfera, risultando la più alta mai riscontrata nel mese di settembre dal 1979.
Nel frattempo, le temperature superficiali del mare (SST) continuano velocemente a scendere rispetto agli scorsi mesi. Il raffreddamento repentino sta interessando non solo l’area Niño 3.4, ma in genere tutti gli Oceani (nonostante non manchino zone molto calde come l’Atlantico, ma in questo caso dovuto al ciclo AMO che alterna cicli positivi e negativi di durata multidecennale).