In attesa di conoscere il responso della prossima ondata di fredda in Europa, che appare notevolmente ridimensionata rispetto ai giorni scorsi, analizziamo come di consueto gli estremi termici misurati negli altri continenti (fonte www.wildweather.com).
Come d’abitudine, vista anche la stagione in corso, per ritrovare il freddo più estremo, è necessario andare in una delle regioni più gelide del pianeta: la Siberia. Non a caso le temperature minime più basse registrate lo scorso 15 febbraio si sono avute proprio in questa porzione di Russia. Ojmjakon, cittadina famosa per la rigidezza del suo clima che gli ha permesso di meritarsi giustamente l’appellativo di “polo del freddo” ha segnato una minima di -53°. In effetti la temperatura non è poi così bassa viste anche le medie per il mese di febbraio.
Se consideriamo la media delle temperature minime di febbraio: -48,5° (fonte www.worldclimate.com), si può notare come la temperatura registrata sia stata di oltre 5° in meno della stessa media. Non dimentichiamoci tuttavia che Ojmjakon è famosa in tutto il mondo per aver raggiunto una minima assoluta di poco inferiore ai -80° centigradi, per l’esattezza -77,8° (fonte https://macosa.dima.unige.it/diz/s5.htm). Insomma, si può dire che continuando di questo passo, neanche la Siberia riuscirà a ricordarsi dell’inverno in corso come quello dei record.
Per trovare le temperature estreme questa volta di segno positivo è necessario rivolgersi alla “solita” Australia. Mentre Ojmjakon “tremava” sotto una gelida temperatura a doppia cifra, la città Australiana di Port Augusta posta a 32° circa di latitudine sud e a 137° circa di longitudine est, il 15 febbraio scorso, segnava una massima di 46° centigradi. Non è certo un caldo estremo ma fa sempre un certo effetto trovare nella stessa giornata situazioni termiche così opposte, seppur in zone del pianeta così distanti e non solo geograficamente.
Tuttavia, al contrario della località siberiana, Port Augusta ha segnato un record termico locale di notevole importanza, infatti la medie delle temperature massime per il mese di febbraio è di “soli” 31,7°. Insomma che dire, l’estate Australiana 2003-2004 è di quelle con la “E” maiuscola e non sta affatto scherzando visto anche i valori registrati in altre località come ricorderemo certo dall’analisi ultima scorsa.
Per restare in tema di caldo, non male neanche l’attuale situazione termica della “regione” africana. Nelle zone di confine tra la Mauritania e il Mali, per intenderci intorno al 15° di latitudine nord nella parte ovest del continente si stanno registrando da giorni valori termici notevoli intorno ai 40° centigradi (fonte www.wunderground.com).
Riscaldamento globale? Una cosa è certa, il febbraio 2004 si sta dimostrando più prolifico di temperature record di segno positivo che non negativo come ampiamente dimostrato da questo report.