Malgrado le difficoltà di previsione per un Uragano, la cui traiettoria contiene un qualche elemento di imprevedibilità che sfugge ai modelli matematici, stavolta lo si vedeva chiaramente, che avrebbe concentrato le proprie precipitazioni soprattutto sull’estremo Nord Est degli States, e sul Canada orientale.
Il modello matematico GFS aveva infatti previsto piuttosto bene lo spostamento della tempesta dalle coste della Florida verso l’interno degli States, per risalire rapidamente verso nord, ove si sarebbe scontrata con le correnti fredde provenienti dal Canada, rinvigorendosi così a formare un’intensa circolazione depressionaria.
Gli ingenti quantitativi di pioggia così sviluppati sono arrivati ad un livello di 142,8 mm di pioggia nella località canadese di St. John, 78,6 mm a St. Stephen, 89,0 mm a Gran Manan, 95,6 mm ad Harrington, tutte situate tra la zona del New Brunswich, la Nuova Scozia e l’Isola di Terranova, particolarmente colpite da questa tempesta.
Riguardo ai Caraibi, l’Uragano Ike, pur declassato, sta provocando le sue prime intensissime piogge sulla parte orientale dell’Isola di Cuba.
175,4 mm sono caduti infatti nelle ultime 24 ore su Puerto Padre de Las Tunas, e 118,0 mm a Santiago De Cuba.
Sulla costa orientale messicana si segnalano anche i 116,5 mm a Tampico, ed i 113 mm a Veracruz.