L’elemento saliente a breve termine.
Un primo nucleo d’aria instabile ha raggiunto le Isole e le regioni Meridionali, causando un peggioramento che darà luogo a rovesci e temporali. Domani assisteremo ai primi cenni del cambio circolatorio, con sbuffi d’aria fredda che giungeranno sul Triveneto.
L’elemento saliente a medio termine.
La formazione di un canale anticiclonico a nord dell’Italia spingerà un vasto nucleo d’aria fredda in direzione ovest. Tra domenica e lunedì l’azione ciclonica interesserà le regioni Centro Settentrionali, con inevitabili conseguenze sulle condizioni meteorologiche anche nei giorni a seguire e con ripercussioni al Sud Italia.
L’elemento saliente a lungo termine.
Il graduale spostamento a ovest del blocco d’aria fredda eroderà parte della struttura anticiclonica di blocco, spostando il nucleo azzorriano in Atlantico.
Il trend a lungo termine:
Il calo barico che dovrebbe manifestarsi tra la Penisola Iberica e la Francia andrebbe a richiamare correnti d’aria più umide e miti verso l’Italia. Gli effetti instabilizzanti sembrano destinati alle regioni Settentrionali e soltanto parzialmente al Centro, al Sud e in Sicilia si concretizzerebbe – probabilmente – una rimonta anticiclonica di natura africana.
Elementi di incertezza:
Chi ci segue giornalmente sarà a conoscenza del fatto che evoluzioni legate a nuclei di aria fredda in moto retrogrado sono di difficile lettura. Per poter stabilire con esattezza la tendenza futura dovremo necessariamente attendere i movimenti del blocco ciclonico. Probabilmente si dirigerà sull’Europa occidentale, ma si dovrà valutare la capacità erosiva nei confronti della struttura anticiclonica di blocco. Alcune proiezioni modellistiche inseriscono ulteriori elementi d’interesse. Tra questi rientrano sia la possibilità di ulteriori nuclei d’aria fredda da est, sia la possibilità che una spinta anticiclonica atlantica in direzione nord possa generare ondulazioni di origine artica in spostamento verso sud.
Fattori di normalità climatica:
L’andamento termico medio evidenzia il calo che si concretizzerà tra domenica e i primi giorni della nuova settimana. La diminuzione dovrebbe rivelarsi marcata al Nord, in misura inferiore al Centro e ancor meno al Sud. Seguirebbe un generale rialzo termico, ascrivibile alla circolazione d’aria più umida e mite dai quadranti occidentali.
Le precipitazioni potrebbero persistere al Centro Nord, per condizioni di prevalente instabilità. Probabilmente si assisterebbe a una fase un po’ più secca al Sud e in Sicilia. Si tratta comunque di una linea evolutiva che rappresenterebbe l’andamento medio del periodo.
Focus: evoluzione sino al 22 aprile 2010
Nel fine settimana giungerà il nucleo di aria fredda che causerà un peggioramento al Centro Nord. Caleranno le temperature e tornerà la neve sulle Alpi, sino a quote di bassa montagna. Nei primi giorni settimanali si attiverà un richiamo d’aria umida e instabile che andrà a causare delle precipitazioni anche al Sud Italia.
Lo spostamento del blocco freddo verso ovest potrebbe generare un calo barico sulla Penisola Iberica e le conseguenze per il nostro territorio si tradurrebbero in un richiamo d’aria umida e instabile dai quadranti occidentali. Correnti che dovrebbero generare nuova instabilità al Nord e probabilmente sui versanti alto tirrenici, mentre nelle restanti regioni si andrebbe a generare una rimonta anticiclonica di natura africana.
Evoluzione sino al 27 aprile 2010
Nell’ultima fase mensile sembra sussistere la possibilità di un’accentuazione degli scambi meridiani di calore, una situazione che non depone certo a favore di fasi anticicloniche durature.
In conclusione.
Aprile è iniziato all’insegna della dinamicità, spesso manifestatesi in instabilità su varie regioni. Una tendenza che sembra destinata a proseguire anche nelle prossime settimane, rimandando le prime calde giornate primaverili a data da destinarsi.