Nel corso della giornata di ieri circa 250 escursionisti sono rimasti intrappolati lungo le pendici del vulcano Ontake (nella Prefettura di Nagano, settore centrale dell’isola giapponese di Honshu). Nelle prime ore di domenica 100 persone sono riuscite a scendere a valle senza l’aiuto dei servizi di emergenza. Gli altri devono attendere l’arrivo di 500 soldati e degli agenti di polizia inviati in loco dalle autorità locali.
Le autorità giapponesi hanno informato che sarebbero almeno 30 le persone rinvenute senza vita nei pressi della cima. Sarebbero morti per attacco di cuore, anche se la causa dovrà essere certificata ufficialmente dai medici. I feriti sarebbero 40 e sotto lo spesso strato di cenere sono state rivenute 7 persone mancanti ma all’appello mancherebbero almeno altre 40 persone.
Il vulcano Ontake è una delle più popolari destinazioni turistiche e l’esplosione è avvenuta senza alcun preavviso. Una densa nuvola di polvere ha ridotto notevolmente la visibilità, tanto da costringere alla chiusura dello spazio aereo circostante.
Secondo gli esperti giapponesi, nonostante lo scorso 10 settembre vi siano state delle scosse di terremoto nella zona di Ontake, l’esplosione non poteva essere facilmente prevista. “Non c’erano altri segnali di imminente eruzione, quali ad esempio modifiche morfologiche della montagna”, ha dichiarato uno degli studiosi.