La minaccia del cambiamento climatico è evidente soprattutto nella regione dell’Himalaya, che è stata esaminata in tre rapporti del Centro internazionale per lo sviluppo integrato in ambiente montano (ICIMOD).
Le relazioni, presentate nella recente conferenza delle Nazioni Unite sul clima tenutasi a Durban, in Sud Africa, rappresentano l’insieme di dati più recenti sugli effetti del cambiamento climatico nella regione più montuosa del mondo e sul numero e l’estensione dei ghiacciai.
L’organizzazione ammette tuttavia che a fronte dei 54.000 ghiacciai presenti, solo 10 sono stati studiati a sufficienza per evidenziare la contrazione della superficie di ghiaccio e la perdita netta di neve. Con i dati posseduti, il ICIPOD sostiene che “i ghiacciai sembrano registrare una contrazione sia nell’Himalaya orientale che su quello centrale”.
I ricercatori sono particolarmente interessati al cambiamento degli ecosistemi più fragili della regione, lo scioglimento dei ghiacciai potrebbe infatti avere degli effetti disastrosi sulla vita di 1,3 miliardi di persone che vivono nelle valli solcate dai principali corsi d’acqua. Rajendra Pachauri, presidente del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), ha dichiarato: “Questi report forniscono elementi nuovi sugli effetti del cambiamento climatico in uno degli ecosistemi più vulnerabili del mondo”.
Nonostante l’IPCC suggerisca siano necessarie ulteriori ricerche per determinare l’esatta entità dei cambiamenti in tutta la regione Himalayana, la contrazione dei ghiacci registrata è tutt’altro che insignificante. In un rapporto dell’AlertNet, infine, si legge che i ghiacciai del Nepal si sono ridotti del 21 per cento e quelli del Bhutan del 22 per cento negli ultimi 30 anni.