I ghiacci della Penisola Antartica hanno assunto tonalità verde, per via delle proliferazione di alghe microscopiche che crescono nella superficie del ghiaccio. La causa di questa comparsa delle alghe è sempre inevitabilmente correlata all’aumento delle temperature globali.
Le immagini del satellite europeo Sentinel-2 hanno rivelato oltre 1.600 diverse fioriture algali su ghiaccio, per una superficie totale ricoperta pari a 1,9 chilometri quadrati. La biomassa delle alghe è notevole, quindi non è poca cosa. Inoltre, non ci sono solo le alghe verdi.
Fioriture di alghe innevate in Antartide furono descritte per la prima volta dalle spedizioni negli anni ’50 e ’60 e da allora sono stati studiati in alcune località dell’Antartide, dove è stato dimostrato che ospitano una vasta gamma di specie algali.
Secondo gli autori dello studio pubblicato, può essere considerata solo in parte una buona notizia. Queste alghe tendono infatti ad assorbire anidride carbonica quanto quella emessa dalle auto in 875 mila viaggi medi. Come già evidenziato, queste fioriture sono il risultato del clima più caldo.
La presenza delle alghe ha d’altronde un effetto negativo, che è quello di far diventare il ghiaccio più scuro. In questo modo diminuisce quindi la capacità riflettente e la quantità di luce solare che viene riflessa, con il risultato che è maggiore quella assorbita dal ghiaccio stesso a causa del colore più scuro.
Ciò porta così il ghiaccio a sciogliersi più rapidamente. Lo stesso fenomeno è stato recentemente notato anche sui ghiacciai delle Alpi da un gruppo di ricerca italiano, però con alghe di colorazione rossastra, fenomeno anche in questo caso riconducibile al riscaldamento globale.