Commento ai run GFS del 31 ottobre.
Ancora una goccia fredda a destabilizzare il tempo su buona parte della nostra Penisola, l’anticiclone oceanico non ha sufficiente forza per impedire che aria fresca penetri in area mediterranea destabilizzandone l’atmosfera.
Nelle prossime ore la goccia fredda andrà a posizionarsi con il suo minimo in prossimità del canale di Sardegna, perno barico che permetterà un’evoluzione ciclonica del ramo frontale occluso dalla Corsica sin giù verso il Mare di Sardegna; ramo caldo in azione su regioni centrali; linea di instabilità in azione sullo stretto di Sicilia.
Nelle ore centrali di domani, minimo al suolo in approfondimento su canale di Sardegna e imponente struttura frontale che a mo’ di serpente si attorciglierà attorno al minimo. Il ramo freddo dal Golfo Libico salirà fin verso le regioni tirreniche centrali, quello caldo interesserà le regioni centrali peninsulari e il relativo settore adriatico; una ritornante occlusa sarà presente sempre sul mare di Sardegna, con avvitamento della parte terminale meridionale della stessa struttura intorno al minimo a sfiorare le coste sulcitane sarde.
Venerdì, minimo in allontanamento che si posizionerà sullo Stretto di Sicilia, su di noi effetti più importanti dettati dalla ritornante occlusa tra le regioni centrali, ancora Corsica, sin giù verso il Canale di Sardegna. Ramo freddo tra Mar Egeo e Golfo Libico. Sabato concreto miglioramento ma linee di instabilità ancora in azione su estreme regioni meridionali italiane e su costa algero-tunisina.
Precipitazioni che colpiranno le regioni centrali, meridionali e le isole e che andranno affievolendosi sul finire della settimana.
Da evidenziare come per tutta la settimana continueranno ad affluire sul bacino del Mediterraneo e sulla nostra penisola fresche correnti dai quadranti orientali (aria fresca in quota in ingresso sullo Ionio nelle prime ore di sabato), sia nella media che nella bassa troposfera, a parziale alimentazione della ciclogenesi che vedrà impegnate le nostre regioni centro meridionali.
Come legge il medio termine il modello americano?
Avremo un parziale rinforzo del campo anticiclonico in area mediterranea, leggero contributo sub-tropicale africano e ideale ponte con l’alta pressione oceanica sin su verso le Isole Britanniche, quartier generale dell’anticiclone delle Azzorre. Termiche a 850 hPa (1500 metri circa) in leggera ripresa, ma aumento assolutamente contenuto su Penisola Iberica e bacino occidentale mediteraneo, intorno ai 10°C.
Ma il bordo orientale dell’anticiclone azzorriano in espansione sul Vecchio continente, che in precedenza ha permesso che fresche correnti si intrufolassero in ambito mediterraneo, ha deciso di concedere il nulla osta al vortice polare e ad un altro tentativo di split polare verso latitudini meridionali.
E allora già nella notte di domenica le regioni adriatiche potrebbero essere raggiunte da correnti più fresche orientali. Grande affondo freddo ma che pare debba lambirci appena, il freddo preferirà in un primo momento l’area russo-balcanica.
Ma ecco che a metà della prossima settimana un nuovo split polare, stavolta operato da una fredda vigorosa depressione con perno sulla regione scandinava, tenta un affondo meridiano su di noi.
Formazione di un minimo pressorio sottovento sul Mar Ligure che va ad accogliere la nuova discesa fredda, ma nuova spallata da est-shift ad opera del sempre vivo anticiclone delle Azzorre e il gran freddo che si tuffa nuovamente sull’area balcanica.
In questa fase freddo solo per le regioni adriatiche, con termiche a 850 hPa intorno agli 0°C.
Per il resto debole instabilità che scivolerà giù verso il sud Italia.
Il tempo sul lungo termine per il modello americano
Dai e dai forse il vortice polare riuscirà ad allungare le mani a latitudini decisamente più meridionali e a coinvolgere anche il nostro paese.
Un’erezione della dinamicissima alta azzorriana fin su verso le terre d’Islanda, potrebbe favorire una grandiosa colata artica sull’Europa centrale e poi in area mediterranea. Sarebbe per noi un nuovo peggioramento di puro stampo invernale, con l’aria fredda in ingresso anche dalla porta del Rodano e classica ciclogenesi in rapida formazione e spostamento sull’Italia meridionale.
Termiche che a 850 hPa potrebbero presentare valori anche di -5°C su buona parte delle regioni centrali e settentrionali.
Colata artica che poi si tramuterebbe in un enorme goccia fredda, che pesantemente piegherebbe con azione retrograda occidentale su Spagna, Francia, Isole Britanniche, Germania e regioni alpine, interessando anche il bacino occidentale mediterraneo e instaurando una perturbata risposta meridionale sul nostro Paese.
Ma è ancora presto, ci ritorneremo.