Situazione La parte più attiva della vasta depressione atlantica, identificabile da un minimo di circa 1005 hPa, ha lasciato il nostro paese e sta veicolando la sua nuvolosità verso l’Europa.balcanica.
Al suo seguito il campo in quota tende ad aumentare leggermente e sull’Italia, dopo le piogge di ieri, si affaccia una certa variabilità. La circolazione tuttavia presenta ancora qualche incertezza che potrebbe favorire l’insorgere di locali manifestazioni di instabilità.
Se il bacino del Mediterraneo si accinge a vivere un breve intervallo relativamente anticiclonico, il comparto del vicino Atlantico risente ancora dell’estesa depressione, le cui anse perturbate si spingono sino a penisola iberica, Francia, Regno Unito e Germania.
Sul Mar di Norvegia una massa d’aria mite, ex origini subtropicali, ha invece dato vita ad un moderato anticiclone dinamico, mentre più a est il comparto russo risente ancora pesantemente di una circolazione artica.
Evoluzione a 72 ore Assetto barico ancora incerto dunque, ma orientato ad una generale diminuzione della nuvolosità. Nello specifico, la giornata di oggi vedrà ancora dell’episodica instabilità, ma dal Marocco si farà strada un’area anticiclonica, che respingerà più a nord la circolazione perturbata oceanica.
Domani un nucleo depressionario atlantico su avvicinerà al continente; il geopotenziale sull’Italia prenderà così nuovamente a diminuire ed infiltrazioni umide dal Regno Unito raggiungeranno l’area mediterranea.
Frattanto il promontorio presente sul Marocco tenderà ad allungarsi sull’Europa occidentale, sino a congiungersi con la struttura anticiclonica della Scandinavia. Più ad est un flusso freddo di origine artica si metterà in moto verso il Mediterraneo, richiamato da una debole circolazione depressionaria centrata sull’Italia.
Giungiamo alla giornata di mercoledì 30, che vedrà il passaggio di testimone fra la umida e tiepida circolazione atlantica ed un più rigido flusso continentale. Dalla serata si assisterà così ad una progressiva diminuzione delle temperature, ad iniziare dal NE, mentre un flusso freddo (-5/-10 °C ad 850 hPa) riporterà scampoli d’inverno sull’Europa orientale.
Tendenza a 72-168 ore Da giovedì 31 marzo a domenica 3 aprile si assisterà alla progressiva migrazione dell’alta scandinava verso l’Europa dell’est. La traslazione un primo tempo favorirà una recrudescenza del freddo sull’Italia, dato che un ansa retrograda verrà ad interessare più direttamente le nostre regioni, portando l’isoterma -5 °C a ridosso delle coste adriatiche.
Successivamente (sabato/domenica) il posizionamento di una cellula anticiclonica sulla Romania chiuderà le porte al flusso freddo, anche se una circolazione debolmente ciclonica alle quote superiori testimonierà chiaramente la persistenza di una conca d’aria relativamente fredda sulle nostre regioni.
Avremo dunque una seconda parte di settimana caratterizzata da residui influssi di tipo invernale, non un vero e proprio colpo di coda, ma una piccola battuta d’arresto per una stagione che sin qui ha mostrato i suoi aspetti più vari.
Da lunedì 4 un moderato promontorio porrà fine all’episodio freddo, tuttavia il miglioramento che si affaccerà sul Mediterraneo avrà solo natura temporanea: dalla serata si assisterà infatti ad una marcata ondulazione delle correnti a getto, con la nascita di una circolazione meridiana in Atlantico.
Riflessioni di lungo termine e conclusioni Il prosieguo della prossima settimana potrebbe quindi vedere l’inizio di una nuova fase perturbata sull’Italia, allorché la gola depressionaria traslerà sul Mediterraneo centrale, incastrata fra due possenti muri anticiclonici.
Il flusso zonale, la cui ripresa è stata accennata, forse un po’ troppo timidamente, durante le festività pasquali, si interrompe così nuovamente, dapprima per il prevalere di una corrente continentale, motivo dominante della seconda parte di questa settimana, successivamente per la costituzione di una figura di blocco sull’Europa orientale, in risposta ad una pulsazione dinamica dell’alta atlantica ed al conseguente affondo depressionario sul Mediterraneo occidentale.
E così la stagione prosegue, con figure bariche di opposta origine che contendendosi il predominio sul Mediterraneo, imprimono al tempo dei prossimi giorni la tipica mutevolezza che caratterizza le giornate primaverili.
Tra rigurgiti invernali e generosi slanci subtropicali, osserviamo ancora una volta la latitanza del circuito atlantico, una mancanza grave, specie in un periodo come questo, che dovrebbe vedere la ripresa delle piogge, anche abbondanti, sulle regioni del nord.