Situazione Mentre la depressione di origine artica mantiene un minimo di 995 hPa sulle nostre regioni meridionali, con temperature a 500 hPa e geopotenziali molto bassi (-38 °C e 522 gpdam, rispettivamente), lungo l’asse che congiunge le isole britanniche, la Scandinavia e la Russia si è formato un ponte fra l’anticiclone atlantico e quello continentale.
Aria fredda dai quadranti nord-orientali converge così verso il centro di bassa pressione, instaurando un flusso continentale che si presenta particolarmente rigido su tutta l’area scandinava e baltica.
In virtù delle configurazioni in gioco, la situazione sull’Italia è ancora caratterizzata dalla presenza di vaste aree di instabilità, con maggiorre concentrazione di nuvolosità e fenomeni sulle regioni del sud e lungo il versante adriatico. Stamani un sistema nuvoloso dall’est europeo estende la sua influenza anche alle regioni di NE.
Il raffreddamento, ancora quasi del tutto inavvertito al nord, si è invece fatto sentire efficacemente su gran parte del centro-sud e le isole, dove la maggiore esposizione ai venti da nord e la presenza di precipitazioni hanno consentito un più rapido travaso dell’aria artica dalle quote superiori.
Analizzando la situazione termica nella libera atmosfera, alla quota topografica di 850 hPa, si rileva l’isoterma -5 °C in prossimità delle regioni centrali e della Sardegna; aria particolarmente fredda ha invaso pure l’Europa occidentale, con valori compresi fra -8 e -10 °C sulla Francia. Più a sud ritroviamo la -5 °C sulla Spagna e le Baleari, in procinto di abbordare le coste algerine.
Evoluzione a 72 ore Da oggi a venerdì si assisterà al progressivo indebolimento dell’area depressionaria presente sull’Italia. I fenomeni, di intensità non trascurabili nelle giornate di oggi e domani (con la prospettiva di un temporaneo coinvolgimento anche dall’alto Adriatico), si attenueranno da venerdì, localizzandosi nei mari meridionali italiani.
Frattanto il ponte anticiclonico fra la Russia e l’Atlantico tenderà a rompersi, a causa di un nuovo sviluppo meridiano che vedrà l’anticiclone delle Azzorre congiungersi con una cellula di alta presente sulla Groenlandia.
Ciò determinerà l’apertura di un varco in prossimità della Scandinavia, con l’inserimento di un impulso freddo proveniente dal Mar Glaciale Artico.
Così, mentre sull’Italia si assisterà ad un generale miglioramento delle condizioni del tempo, pur con la presenza di residue condizioni di instabilità e con un clima un po’ freddo, nel nord Europa andrà preparandosi un nuovo attacco di matrice artica, lungo la via individuata da una vasta saccatura, la quale avrà come asse principale i meridiani centrali del nostro continente.
Tendenza a 72-168 ore Da sabato il cedimento progressivo della pressione in area mediterranea, favorirà l’ingresso delle avanguardie fredde, probabilmente dalla porta del Rodano.
Una conca depressionaria si formerà sulle regioni tirreniche cui sarà associata una perturbazione che tra sabato e domenica interesserà quasi tutta Italia. Dalle mappe disponibili stamani, si evidenzia una bassa probabilità di precipitazioni per le regioni settentrionali, con il NO che ancora una volta potrebbe essere completamente escluso da ogni tipi di peggioramento.
Tuttavia, per formulare una previsione attendibile, è buona norma attendere le emissioni a breve scadenza, in quanto situazioni di questo genere sono difficili da inquadrare con largo anticipo.
Tornando alla descrizione del tempo del weekend nelle sue linee generali, evidenziamo comunque la presenza di un nocciolo particolarmente freddo che andrà posizionandosi sul centro Europa, con frequenti impulsi instabili diretti verso il Mediterraneo.
Il tempo dei prossimi giorni sarà dunque fortemente influenzato dalla presenza della vasta depressione; depressione che riceverà contributi molto rigidi da un polo anticiclonico in imminente formazione nell’Artico russo.
Si evidenzia ancora una volta l’arrivo di aria molto fredda in quota, con geopotenziali piuttosto bassi (-40 °C, 516 gpdam), segno inequivocabile della matrice artica delle masse d’aria in avvicinamento.
Tra domenica 20 e martedì 22, la circolazione non subirà sostanziali modifiche e sarà sempre caratterizzata da un polo freddo in quota, in transito dal nord Italia alle regioni dell’est europeo.
Il nord del nostro continente sarà invece ancora interessato da una robusta area anticiclonica (1050 hPa) che dalla Russia si estenderà verso il Mar di Norvegia e l’Islanda, congiungendosi con un ponte dinamico in estensione dall’Atlantico.
Riflessioni di lungo termine e conclusioni Si ripropone dunque la tendenza alla formazione di figure di blocco in oceano, con la conseguente discesa di aria fredda verso il Mediterraneo centrale.
La mancanza di richiami umidi da sud non deporrà certo a favore delle precipitazioni sulle regioni settentrionali, che anche in questa occasione potrebbero essere quasi completamente saltate dai fenomeni.
Le prospettive di pioggia o, più probabilmente, neve al nord sono legate alle possibilità che l’aria fredda in arrivo nel weekend riesca a scavare un minimo depressionario sul Golfo Ligure, in modo da determinare uno scorrimento di aria umida sulle regioni settentrionali.
Al momento tale eventualità non viene presa in considerazione dal modello americano, che anzi vede un minimo in rapida traslazione dal Tirreno ai Balcani, con successiva risalita verso l’Europa carpatica.
L’eventuale peggioramento avrebbe così solo natura temporanea, mentre instabilità e freddo insisterebbero maggiormente al centro-sud.
Da mercoledì 23 la tendenza, tutta da confermare, è per la discesa del nucleo anticiclonico verso l’Europa orientale; ciò favorirebbe la “chiusura” alle masse fredda in arrivo dalla Russia ed innescherebbe un richiamo caldo sul Mediterraneo centrale, in concomitanza con la genesi di una profonda depressine sul vicino Atlantico.
Potrebbe essere un segnale del cambio di stagione, con un primo ingresso di correnti di natura subtropicale in area mediterranea e, forse, le precipitazioni al nord.
Avremo modo di approfondire questi eventuali nuovi “spunti” (se mai fossero confermati) nei prossimi aggiornamenti. Per il momento limitiamoci a seguire l’evoluzione prospettata per i prossimi giorni, particolarmente interessante per la sua complessità e le probabili implicazioni che potrebbe avere sul tempo italiano.