Il vortice depressionario, frutto dell’avvezione di aria artica sul Mediterraneo centro-occidentale, passa proprio in queste ore sopra la Sardegna. Con lui un nocciolo di aria molto fredda in quota, sino a -30°C a 500 hpa (5500 metri circa) che coinvolge, oltre l’isola sarda, anche parte delle regioni settentrionali, l’alto Tirreno e la Corsica.
Isoterme tra -24°C e -22°C a 500 hPa, ricordiamo media troposfera, insistono ancora sulle regioni meridionali, segno evidente di una ritornante sud-occidentale ciclonica tiepida che ancora persiste in tali zone. Addirittura termiche pari a +6°C/+7°C a 850 hPa (1500 metri circa) si attardano ancora sul Salento. La quota neve risulta così essere logicamente più alta rispetto alle regioni centrali e occasionalmente rispetto alle regioni settentrionali, segnatamente la Liguria, dove sconfinamenti nuvolosi, dovuti ad un iniziale minimo più settentrionale del previsto, hanno dato luogo a delle precipitazioni nevose anche quote relativamente basse.
Notiamo poi come sempre in queste ore sulle regioni meridionali agisca un minimo secondario, il quale contribuisce ad aspirare momentaneamente aria più mite verso le suddette regioni.
Termiche tra -2°C e -5°C a 850 hPa sulle regioni settentrionali e centrali, 0°C su buona parte della Sardegna in queste ore, sensibile al passaggio ravvicinato del minimo pressorio e del conseguente leggero richiamo mite da stretta curvatura isobarica meridionale. Nonostante ciò nelle ultime ore, anche sull’isola, come in buona parte delle regioni centrali italiane, si sono avute nevicate sotto gli 800 metri, potere dell’aria molto fredda in quota!
Bene, con il passare delle ore il vortice depressionario andrà spostandosi lentamente verso il Tirreno meridionale e verso le regioni meridionali, assicurando in tali zone un fine settimana più freddo e perturbato.
Si perché più la depressione si avvicinerà al sud Italia, più i venti tenderanno ad insistere in maniera ciclonica e antioraria da nord-nord-est, facendo calare vistosamente le termiche sia nella media che nella bassa troposfera. E calerà conseguentemente la quota neve. Nevicate a quote di media collina probabili sul basso settore adriatico e sulla Basilicata, mentre poco sotto i 1000 metri su Sicilia e Calabria.
Al Nord sempre tanto freddo, gelate in pianura, ma nessun fenomeno di rilievo. Da lunedì ripresa delle temperature a cominciare dai settori più occidentali della Penisola, ad indicare una vistosa ripresa anticiclonica.
Il medio termine secondo il modello americano
Mentre le nostre regioni meridionali erano ancora alle prese con il freddo cut-off mediterraneo, ecco che un tentativo di split polare insiste tra le Isole Britanniche giù per le coste atlantiche francesi e portoghesi.
Ma un rinforzo del flusso zonale sul bordo settentrionale dell’anticiclone oceanico, impegnato su verso l’Islanda e verso le coste orientali groenlandesi, che segue la saccatura polare, taglierà fuori a metà strada detta saccatura. Distacco quindi di un minimo in quota autonomo dalla depressione madre (Vortice Polare), giù verso la Penisola Iberica.
Ora, questo causerà un chiaro richiamo sub-tropicale in ambito mediterraneo, con termiche a 850 hPa in generale risalita, e ponte ideale con espansione anticiclonica oceanica su buona parte dell’Europa centro-settentrionale e parte di quella orientale.
Il cut-off oceanico pian piano potrebbe causare un’ondulazione ciclonica sempre più vistosa sul Nord Italia, con conseguente flusso di correnti umide meridionali e prime piogge per le regioni nord-occidentali (sarà la volta buona?).
Cut-off che verrebbe poi riassorbito da un’azione più vigorosa del Vortice Polare ma, nel contempo, un suo traslare a pendolo più verso l’Europa centrale, andrebbe ad interessare con le precipitazioni tutte le regioni settentrionali e buona parte di quelle centrali. Più in ombra le meridionali.
Il lungo termine secondo il modello americano
Lungo termine assai nebuloso.
Lo split oceanico pare aver creato una falla iberica, a noi tanto cara, che in primo momento sarà capace di attivare su di noi correnti meridionali in risposta ad un flusso di correnti più fresche settentrionali in scorrimento sulla Penisola Iberica.
Poi graduale e vigorosa rimonta anticiclonica in area mediterranea ed europea, segnatamente Europa centro-meridionale e orientale, con chiaro contributo sub-tropicale in ambito mediterraneo.
Ma una goccia fredda, frutto della porta lasciata aperta in area iberica, potrebbe regalare precipitazioni alle due Isole Maggiori e alle regioni meridionali.
Ma chiaro che dovremo riverificare il tutto.