Situazione L’Europa centrale e gran parte di quella mediterranea sono sotto l’influenza di un regime ciclonico: in un’ampia fascia di basse pressioni, estesa senza soluzione di continuità tra le coste orientali canadesi e la Russia europea, sono infatti presenti diversi centri d’azione depressionari, posti a latitudini medie o alte.
L’Italia resta così penalizzata dall’influenza di masse d’aria fresca di origine atlantica, le quali generano condizioni instabili, se non veri e propri sistemi perturbati di moderata intensità.
A sud di questa cintura depressionaria, la fascia stabile subtropicale non riesce ad imporsi con decisione alle latitudini mediterranee, mentre insiste sui mari artici l’azione di un anticiclone di blocco che determina condizioni invernali su buona parte della penisola scandinava e sulla Russia artica; si noti a tal proposito la presenza di un vortice freddo, ancora molto intenso, sulla penisola di Kola.
Evoluzione a 72 ore In un quadro generale che continuerà a presentarsi instabile, l’evoluzione dei prossimi tre giorni ci riserva degli spunti di indubbio interesse: alla circolazione blandamente depressionaria, che in questi giorni sta governando le nostre regioni, si sostituirà infatti un flusso moderatamente freddo, proveniente dall’Europa settentrionale.
In altre parole assisteremo ad una contenuta rimonta dell’alta subtropicale in sede atlantica, la quale andrà a congiungersi con la cellula presente sul Mar di Norvegia. Il blocco oceanico innescherà la formazione di un cavo d’onda sull’Europa centrale e la nascita di un articolato centro depressionario esteso dagli Urali alle nostre regioni settentrionali.
Già oggi una prima debole ansa ciclonica determinerà annuvolamenti e qualche pioggia sulle regioni del centro-nord. Ma le correnti, ancora prevalentemente dai quadranti occidentali, conferiranno all’odierna giornata caratteristiche di relativa mitezza.
Sarà da domani che assisteremo ad una progressiva rotazione da NNE delle correnti al suolo, ad iniziare dalle regioni settentrionali: un minimo depressionario si posizionerà infatti tra l’Ungheria e l’alto Adriatico; la tipica circolazione antioraria convoglierà dunque una massa relativamente fredda ed instabile sul Mediterraneo centro-occidentale e sul nord Italia, mentre un temporaneo richiamo di libeccio investirà il sud
Giovedì 21 il quadro sinottico presenterà una configurazione ad Omega non proprio usuale sul nostro continente in questo periodo: un promontorio anticiclonico si svilupperà dalla penisola iberica al Mar di Norvegia, isolando ad ovest un’attiva circolazione depressionaria di natura atlantica; ad est un’altra area di bassa pressione, a connotazione meridiana e con attivi contributi artici, spingerà i suoi flussi freddi verso il Mediterraneo centro-orientale, con l’asse di saccatura che nel corso della giornata attraverserà il nostro territorio.
Tendenza a 72-168 ore da venerdì 22 aprile si potrà apprezzare un progressivo allentamento della saccatura sull’Italia: la spinta dinamica tenderà infatti a scemare ed una timida onda anticiclonica si impadronirà dell’Italia, spingendo verso est i residui flussi freschi.
Sotto l’azione di un tiepido alito oceanico, le temperature in quota, pur mantenendosi al di sotto della medie stagionali, si riporteranno a valori più elevati, oscillando tra i -1 °C del basso Adriatico ed i 5 °C della Sardegna sud-occidentale.
Ma il vicino Atlantico resterà sede di un vortice depressionario che gradualmente si spingerà verso est; nella giornata di sabato 23 le regioni settentrionali potrebbero così risentire di un tipo di tempo moderatamente perturbato, per l’innesco di una mite corrente da OSO, in un contesto lievemente depressionario.
Il centro-sud godrà invece di una discreta protezione anticiclonica, grazie ala costituzione di un polo stabilizzante sul Mediterraneo orientale, che sarà responsabile di un aumento generalizzato delle temperature, ad iniziare dai versanti occidentali italiani.
Domenica 24 l’area anticiclonica si intensificherà leggermente, con un massimo sul Mar Egeo ed un altro sul Mar Nero, entrambi di1025 hPa; ad ovest una saccatura atlantica prenderà possesso della Francia e della penisola iberica, incoraggiando così il moderato richiamo meridionale sul nostro paese.
Andremo pertanto incontro ad un periodo sicuramente mite, localmente caldo, ma con un progressivo peggioramento delle condizioni del tempo al centro-nord, per l’arrivo di una perturbazione atlantica.
La fase piovosa proseguirà anche nella giornata del 25 aprile: in serata le piogge raggiungeranno il sud della nostra penisola, mentre una certa variabilità si affaccerà sulle regioni del nord.
La situazione sull’Europa centro-occidentale sarà comunque ancora caratterizzata da una vasta circolazione depressionaria, con due minimi al suolo su isole britanniche e Polonia. Più ad est sarà invece sempre molto attiva l’onda dinamica di blocco, responsabile dei primi tepori pseudo-estivi sul Mediterraneo orientale.
Riflessioni di lungo termine e conclusioni la tendenza prospettata stamani dal lungo termine vede ancora una volta il prevalere di una circolazione meridiana sul comparto euro-atlantico: in una prima fase (26-30 aprile) le nostre regioni saranno così penalizzate dalla presenza del ramo ascendente di una vasta saccatura.
A seguire potremmo assistere al ritiro in pieno Atlantico della circolazione perturbata, con l’isolamento di una profonda depressione al largo del Regno Unito. L’Italia verrebbe invece invasa da una massa calda e stabile in estensione dal Mediterraneo orientale: tale configurazione, se confermata, potrebbe costituire un consistente anticipo d’estate sull’area mediterranea: temperature in quota comprese tra 12 e 15 °C ed un intenso soleggiamento dovrebbero infatti garantire l’impennata della colonnina di mercurio.
Tornando velocemente al tempo dei prossimi giorni, è doveroso rimarcarne l’estrema mutevolezza: intensi scambi meridiani conferiranno un’impronta tipica a questa fase primaverile e in pochi giorni ci faranno passare da un tempo relativamente freddo, di stampo invernale, ad un clima estremamente mite, se non caldo, pur con la presenza di aree piovose, localizzaze soprattutto nelle regioni del centro-nord.
E la tendenza a circolazioni meridiane pare confermarsi anche per il lungo termine, anche se per l’Italia potrebbe concretizzarsi l’avvio di una fase mediamente più calda, pur con le tipiche oscillazioni impresse dalle intense ondulazioni delle correnti in quota.